Ambiente

Hawaii: gli incendi minacciano gli ultimi esemplari di ‘Akikiki

Dei rari uccelli hawaiiani restano solo 5 esemplari in natura. Dopo le zanzare, le fiamme che hanno colpito l’arcipelago stanno mettendo in pericolo la specie ad alto rischio estinzione
Credit: Carter Atkinson, USGS
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31 agosto 2023 Aggiornato alle 20:00

Recenti e tragici incendi hanno interessato nelle ultime settimane l’arcipelago delle Hawaii, concentrandosi soprattutto sull’isola di Maui.

Fiamme senza precedenti hanno avvolto le foreste, le città e gli edifici, mentre più di 100 persone sono morte in un inferno senza scampo, con un bilancio destinato – purtroppo - ancora a salire.

Come se tutto ciò non bastasse, poi, alla conta dei danni si aggiunge il terribile colpo inferto dal fuoco che ha devastato l’isola alla specie degli ‘Akikiki, rari uccelli hawaiiani già minacciati da un rischio estinzione dichiarato allo stato critico.

Le fiamme si accendono e ardono, mentre una rara specie di uccello lentamente si sta spegnendo.

L’ ʻAkikiki (Oreomystis bairdi), detto anche rampichino di Kauai, è un uccello passeriforme autoctono dell’isola, che si trova nella parte nord-ovest dell’arcipelago, nell’oceano Pacifico. È lungo circa 13 centimetri, pesa più o meno 15 grammi e ha un piumaggio grigio scuro su testa, dorso e fianchi, e più chiaro nella parte inferiore.

Al momento, della specie sopravvivono in natura solo 5 esemplari (tutti sull’isola di Kauai), mentre poche altre decine dei rampichino di Kauai vengono allevate in cattività in un piccolo allevamento di Maui, anch’esso recentemente minacciato dagli incendi dell’arcipelago che hanno provocato la caduta di un grosso albero proprio sulla struttura, mettendo a repentaglio la vita degli esemplari protetti.

Qui, nelle ore immediatamente successive all’inferno del disastro ambientale, i membri del personale e i volontari della zona si sono rimboccati le maniche per iniziare a riparare le voliere degli uccelli ormai distrutte e trarre in salvo quanti più esemplari possibile.

Fortunatamente, tutti gli uccelli sono rimasti illesi dalla tempesta, ma nessuno canta vittoria: salvare esemplari cresciuti in cattività non vuol dire salvare una specie.

Per gli ambientalisti e i volontari, l’ ‘Akikiki sarà davvero salvo solo quando abbastanza esemplari avranno la possibilità di volare di nuovo liberi e sicuri nella natura.

L’idea, purtroppo, appartiene a un futuro ancora molto lontano: la specie è minacciata su tutti i fronti e il rischio di estinzione è troppo elevato per rilasciare in natura gli esemplari in cattività senza averne preservato un’adeguata riproduzione e un giusto sostentamento.

Una delle sfide principali che l’ ‘Akikiki deve affrontare è la perdita dell’habitat naturale: la deforestazione ha distrutto gran parte delle foreste pluviali dell’isola di Kauai. Così, la sopravvivenza dell’uccello - che si nutre e trova riparo nelle foreste - è da anni messa a repentaglio.

Con l’introduzione di predatori invasivi, come il ratto nero e la martora americana, poi, il rampichino di Kauai è costantemente in pericolo: queste specie, infatti, si nutrono delle uova e degli esemplari giovani di questi uccelli, riducendo la popolazione vivente e minacciando la sopravvivenza degli ‘Akikiki.

Non è finita qui, ancora: a causa del riscaldamento globale, le temperature dell’arcipelago delle Hawaii sono salite notevolmente, favorendo la proliferazione delle zanzare che hanno diffuso la malaria tra gli uccelli e hanno causato una moria senza precedenti.

Inizialmente il problema non riguardava la specie degli ʻAkikiki, perché erano soliti vivere a quote più elevate nelle foreste pluviali di Kauai, così lontani dal pericolo che, fino a una ventina di anni fa, gli ornitologi si dicevano «cautamente ottimisti» sulle possibilità di sopravvivenza della specie, visto che quell’ambiente non era adatto alle zanzare. Poi però le cose sono cambiate. Il clima è cambiato.

Così nel 2012 gli ʻAkikiki contati in natura erano meno di 500, nel 2018 sono diventati poche centinaia, all’inizio del 2023 poche decine e a inizio luglio 2023 solo 5.

Oggi il programma di recupero degli ultimi 5 esemplari in natura è stato sospeso perché troppo rischioso: l’operazione li sottoporrebbe a uno stress che probabilmente li porterebbe comunque alla morte.

L’ultimo tentativo di cancellare gli ‘Akikiki dalla lista delle specie ad alto rischio di estinzione è quello di «raccogliere le uova non schiuse e portarle al sicuro negli allevamenti per favorire la riproduzione», come ha spiegato al Washington Post Jennifer Pribble, che segue il programma per la conservazione della specie nella riserva gestita dallo zoo di San Diego a Maui, dove al momento vivono 34 esemplari di ‘Akikiki.

Qui gli uccelli vivono in voliere dotate di zanzariere per non essere punti, mentre all’interno viene ricreato il comfort dell’habitat naturale riproducendo le condizioni ambientali e meteorologiche di Kauai con foglie di felce, muschio e un sistema di acqua a spruzzo.

Intanto, nell’arcipelago si continuano a sviluppare piani di intervento che prevedono anche il controllo delle specie invasive (con l’attuazione di una vera e propria “sterilizzazione” delle zanzare) e la creazione di riserve naturali per preservare ciò che rimane delle foreste di Kauai.

A pochi passi dal baratro, sembra crescente l’attenzione internazionale e del governo hawaiiano nei confronti della specie: la strada è tutta in salita, ma c’è ancora una piccola speranza per gli ‘Akikiki.

Le Hawaii - che con quasi 500 delle 1.700 piante e animali elencati nell’Endangered Species Act detengono il primato del paese con la più grave crisi di estinzione – riusciranno a proteggere la specie e cancellarla dalla lista del rischio estinzione?

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