Ambiente

La rinascita verde delle Hawaii

L’arcipelago statunitense è stato messo a dura prova dall’embargo sul petrolio russo, ma ha saputo scommettere sul fotovoltaico domestico. Anche grazie a politiche statali lungimiranti
Vista aerea delle città di Koko Head, Oahu, Hawaii
Vista aerea delle città di Koko Head, Oahu, Hawaii Credit: Jeremy Bezanger/unsplash
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
2 giugno 2022 Aggiornato alle 20:00

Nel 2015, il governo delle isole Hawaii ha stabilito che entro il 2045 tutta l’energia elettrica dell’arcipelago dovrà essere generata da fonti rinnovabili.

Già nel 2008, lo Stato aveva sottoscritto un protocollo d’intesa col Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per ridurre la dipendenza dai combustili fossili, ma dopo l’embargo sul petrolio russo disposto dalla Casa Bianca in seguito all’invasione dell’Ucraina, il sostegno delle Hawaii alle energie rinnovabili ha registrato un’ulteriore spinta.

Russia, Libia e Argentina, infatti, fornivano all’arcipelago l’80% del petrolio, più facile ed economico da spedire rispetto al gas naturale e per questo impiegato per la produzione di energia elettrica nelle isole più che nel resto degli Stati Uniti continentali.

Con l’esclusione commerciale della Russia, quest’anno il costo dell’energia elettrica nello Stato è aumentato di circa il 9%, e ad aprile era il 34% più alto rispetto all’anno precedente.

«La dipendenza dal petrolio è la strada sbagliata», ha dichiarato al New York Times James Griffin, presidente della Hawaii Public Utilities Commission.

Portare i pannelli sui tetti però non è stato facile. Per diverso tempo, infatti, il fotovoltaico domestico è stato osteggiato dalle società di servizi, che vedevano minacciata la possibilità di realizzare impianti rinnovabili su larga scala.

Tuttavia la recente crisi delle forniture di materie prime ha ritardato le grandi opere in campo energetico, e il 1º giugno 2021 è entrato in vigore un piano varato dalle autorità di regolamentazione che incentiva tempi di interconnessione più rapidi per sistemi solari e di accumulo su piccola scala, coinvolgendo le utility in meccanismi di incentivazione delle prestazioni.

Così, privati e imprese hanno iniziato a collaborare, e oggi i pannelli solari sono installati su circa il 20% delle case unifamiliari hawaiiane.

«Siamo giunti a riconoscere che l’energia solare sui tetti sarà una parte importante della nostra rete», ha affermato Shelee Kimura, presidente e amministratrice delegata della Hawaiian Electric Company, il principale fornitore statale di energia.

Secondo l’agenzia federale Energy Information Administration, l’anno scorso le centrali elettriche a petrolio hanno fornito alle Hawaii circa due terzi dell’elettricità, in calo rispetto ai tre quarti del decennio precedente, mentre il solare ha rappresentato il 14% dell’energia, più del doppio rispetto al 6% registrato nel 2014.

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