Ambiente

Il disastro delle Hawaii e le sue conseguenze

Con quasi 100 morti e un migliaio di dispersi, l’incendio scoppiato nell’isola di Maui si conferma il più grave della storia degli Stati Uniti dal 1918
Credit: ETIENNE LAURENT
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14 agosto 2023 Aggiornato alle 16:00

Il disastro avvenuto nell’isola Maui, una delle 8 isole dell’arcipelago delle Hawaii, si aggrava di ora in ora, con il bilancio delle vittime che è salito a 93 morti, mentre quasi un migliaio di persone risultano disperse. L’incendio ha causato danni per circa 6 miliardi di dollari, con oltre 2.700 edifici rasi al suolo e praticamente l’intera cittadina di Lahaina distrutta.

La gravità della situazione, che ha superato i precedenti incendi occorsi nell’ultimo secolo negli Stati Uniti, ha portato il presidente Biden a considerare di recarsi personalmente nelle zone colpite, mentre l’amministratrice dello United States Fire Administration (Usfa) Lori Moore-Merrell, ha affermato che «questo fuoco è stato molto veloce, si è mosso in orizzontale a terra. Le azioni eroiche dei vigili del fuoco in risposta a questo incendio a Maui devono essere encomiate. La Fema è sul campo e continuerà a sostenere le Hawaii durante tutto il processo di risposta e ripristino, assicurando che la resilienza faccia parte del piano».

I pompieri stanno ancora domando i focolai rimasti dei 2 incendi in corso nell’area di Upcountry/Kula e di Lahaina, mentre il fuoco di Pulehu/Kihei è stato completamente contenuto.

La Hawaiian Electric ha ripristinato l’energia elettrica per il 60% delle utenze, mentre alcuni fornitori di servizi essenziali hanno riaperto nelle zone colpite.

Il governatore Josh Green ha predisposto gli alloggi di emergenza che includeranno più di 500 stanze d’albergo per i sopravvissuti e altre stanze per i primi soccorritori. Circa 46.000 residenti e visitatori, grazie all’aeroporto di Kahului a West Maui, sono volati via nei giorni precedenti.

Considerati gli enormi sforzi logistici in corso per garantire un’assistenza adeguata agli abitanti, i funzionari governativi hanno intimato ai turisti di evitare di recarsi nell’isola: «Nelle prossime settimane le risorse collettive e l’attenzione del governo federale, statale e della contea, della comunità di West Maui e dell’industria dei viaggi devono concentrarsi sull’assistenza dei residenti che sono stati costretti a evacuare le loro case e le loro attività», ha dichiarato l’agenzia Hawaii Tourism Authority.

Nel frattempo le forze dell’ordine guidate dal capo della polizia di Maui John Pelletier, insieme ad altre squadre di salvataggio, sono impegnate con i cani per rintracciare i dispersi e riconoscere le vittime. Ma l’area di ricerca è stata coperta solo al 3%, date le enormi difficoltà presenti. Le stesse autorità hanno sconsigliato ai sopravvissuti di rientrare nelle case ancora intatte o di usare l’acqua potabile delle abitazioni che potrebbe essere contaminata.

L’impatto dell’incendio è stato estremamente violento e improvviso, frutto di una combinazione di elementi climatici e territoriali che comprendono la forte siccità dei giorni precedenti, i venti innescati dall’uragano Dora e le elevate temperature esacerbate dalla crisi climatica.

L’incendio potrebbe essere scaturito da una linea elettrica che è collassata a terra in seguito ai forti venti. Diversi studi legali hanno annunciato l’intenzione di condurre una serie di battaglie legali contro la società energetica Hawaiian Electric, accusata di aver mantenuto operative le linee elettriche nonostante gli effetti dell’uragano.

Ulteriori polemiche sono sorte su i sistemi di allarme, in quanto nessuna delle 80 sirene poste intorno a Maui è stata attivata mentre l’incendio avanzava in direzione della cittadina.

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