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Calamità naturali: i tuoi device possono salvarti la vita

Se ben impiegata, la tecnologia può anche metterti in salvo. Ecco alcuni consigli per sfruttare al meglio i dispositivi elettronici durante inondazioni, uragani o incendi
Credit: Cade Roberts
Tempo di lettura 4 min lettura
24 agosto 2023 Aggiornato alle 11:00

Gli effetti del cambiamento climatico sono ben visibili, ormai.

Gli uragani devastano le cose meridionali degli Stati Uniti; le inondazioni sommergono il Cile, l’Arabia Saudita, il Pakistan; gli incendi divampano nelle Hawaii, in Grecia, in Spagna.

In situazioni simili, però, avere con sé il proprio telefono e altri dispositivi elettronici può fare la differenza e salvare la vita. Un articolo del Wall Street Journal spiega alcuni passaggi fondamentali per fare in modo che la tecnologia diventi un prezioso alleato.

Per prima cosa la Federal Emergency Management Agency, l’Ente federale per la gestione delle emergenze negli Stati Uniti, consiglia di dotarsi di un kit di emergenza completo di batterie di ricambio, torce e radio a manovella.

Quando se ne ha la possibilità, durante il maltempo è utile caricare i propri dispositivi (compresi i power bank, validi alleati quando il telefono è scarico). Per prolungare la durata delle loro batterie, meglio attivare le modalità di risparmio energetico disponibili sui dispositivi Apple e Android e mantenerli lontano dal calore per fargli consumare meno energia.

In caso di blackout, meglio avere con sé una ricarica elettrica portatile, uno strumento della grandezza di uno stereo portatile che accumula energia e consente di caricare i propri dispositivi.

Se la connessione del telefono non è più disponibile durante un temporale, nel caso in cui il modem o il router di casa siano collegati a una batteria di backup esterna sarà ancora possibile accedere al Wi-Fi per chiamare e inviare messaggi.

Internet via cavo, inoltre, è più vulnerabile alle interruzioni di corrente, mentre la fibra ottica può essere più affidabile. La prima cosa da fare è tentare di chiamare il numero di emergenza nazionale.

Per contattare parenti e amici, i telefoni ci permettono di impostare dei contatti da avvisare in situazioni di emergenza: su iPhone è possibile farlo sull’app Salute, nella sezione “Cartella clinica” presente sul proprio profilo, mentre su Android è necessario scaricare l’app Personal Safety di Google.

Se non c’è rete, chi possiede l’iPhone 14 può fare affidamento sul servizio Emergency SOS che tramite la connessione satellitare può contattare i servizi di emergenza quando si trovano fuori dalla portata del cellulare, ma solo nei Paesi supportati e se si è all’aperto, con una visione chiara del cielo per connettersi con i satelliti.

È importante tenersi aggiornati su ciò che sta accadendo attorno a noi, se ci troviamo bloccati in casa o in qualsiasi altro edificio. Negli Stati Uniti il Servizio Meteorologico Nazionale e la Fema inviano avvisi di emergenza wireless (attivati di default sui dispositivi) direttamente agli smartphone tramite reti cellulari.

È anche possibile iscriversi agli avvisi Sms di interruzione di corrente seguendo le istruzioni di configurazione della propria compagnia elettrica.

In Italia, a fine giugno, è stato testato IT-alert, un nuovo sistema di allarme pubblico che invia messaggi utili ai cellulari in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. Dal 12 settembre ripartiranno i test sui territori in Campania, in Friuli-Venezia Giulia e nelle Marche.

Diverse app, inoltre, ci consentono di controllare la qualità dell’aria nel nostro quartiere, come Google Maps e l’app Meteo proposta da Apple.

Il sistema di Google Flood Hub avvisa le persone in pericolo quando fiumi, oceani e laghi rappresentano una minaccia per la vita o la proprietà, mostrando mappe di facile comprensione, con dettagli dell’area a rischio e livello delle inondazioni rispetto all’altezza corporea degli adulti. Secondo i ricercatori di Google, grazie all’intelligenza artificiale questo sistema può prevedere le inondazioni con quattro giorni di anticipo.

Le Nazioni Unite esortano ad agire più rapidamente per sviluppare, applicare e trasferire le tecnologie climatiche ai Paesi in via di sviluppo. E renderle accessibili a più persone possibili. La maggior parte dell’innovazione tecnologica progredisce nel nord del mondo, ma chi paga le conseguenze dei cambiamenti climatici vive nel sud del mondo.

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