Ambiente

California, incendio Camp Fire: i sopravvissuti aiutano Maui

Il disastro delle Hawaii ha scosso i californiani che, nel 2018, hanno visto le aree settentrionali del Paese divorate dalle fiamme. E che ora corrono in soccorso dei cittadini di Lahaina (una delle zone più colpite)
La Guardia Nazionale degli Stati Uniti valuta la devastazione causata dagli incendi a Maui
La Guardia Nazionale degli Stati Uniti valuta la devastazione causata dagli incendi a Maui Credit: Staff Sgt. Matthew A. Foster/Cover Images via ZUMA Press
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18 agosto 2023 Aggiornato alle 11:00

Nel novembre del 2018 un esteso incendio rase al suolo diverse cittadine situate nel nord della California, uccidendo 85 persone e causando danni per oltre 16 miliardi di dollari. L’incendio di Camp Fire fu uno dei più distruttivi di sempre nella storia degli Stati Uniti, superato recentemente solo dalla tragedia di Maui.

Le immagini provenienti dall’isola hawaiana hanno suscitato fortissime emozioni nei californiani, memori della tragedia subita 5 anni fa, spingendoli a mobilitarsi per fornire un aiuto ai sopravvissuti della cittadina hawaiana di Lahaina: «Nel corso di questa settimana stiamo mobilitando il nostro team di gestione degli incidenti» ha affermato Patrick McGinn, direttore dei servizi di emergenza per la divisione della California settentrionale.

Alcuni superstiti di Camp Fire si sono subito coordinati per fornire una serie di indicazioni, aiuti e fondi per le vittime di Maui, a partire da April Kelly, ex abitante della cittadina di Paradise che nel 2018 venne cancellata dall’incendio. Avendo vissuto in passato 16 anni a Maui, prima di trasferirsi in California, ha potuto subito fornire conforto e consigli agli amici e amiche di vecchia data, basandosi sulle sue esperienza pregresse.

Successivamente, insieme alla zia Kim Colombo, ha anche lanciato un gruppo Facebook chiamato Paradise-to-Maui con il compito di fornire linee guida, fra istruzioni e buone pratiche: «Ho aperto la pagina Facebook in modo che praticamente qualsiasi persona di Camp Fire possa dare consigli alla gente di Maui. Sai, cos’è successo con la Fema (Federal Emergency Management Agency, ndr)? Come hai gestito la tua assicurazione? Cosa hai fatto subito con i tuoi figli?» ha affermato Kelly. Il gruppo ha subito incluso circa 200 membri, con lunghe discussioni riguardo le procedure da suggerire ai sopravvissuti di Lahaina (una delle zone più colpite).

I consigli principali comprendono una serie di azioni da mettere in campo nei giorni successivi, in modo da gestire l’impatto del disastro. A partire dalle pratiche burocratiche, fra cui l’annullamento delle utenze per non dover pagare acqua, elettricità e internet per una casa distrutta, il blocco temporaneo dei pagamenti per i prestiti ottenuti per l’auto e per gli studi e, infine, la realizzazione di un catalogo degli oggetti perduti. Un serie di procedure ritenute strazianti, ma necessarie per facilitare la vita dopo l’emergenza.

La parte più difficile da gestire rimane il trauma psicologico, dallo shock iniziale fino al dolore che permane per anni fra ansie, stress e disturbi post traumatici. «Andrai in giro come uno zombi per molto tempo. Ricordo di essere entrata nel centro commerciale Target e le mie mani erano sul carrello, e non mi muovevo. Ero solo lì, sai, senza sapere cosa fare, dove andare» ha ricordato Sandy Miller, una delle residenti della cittadina di Paradise.

Con il passare del tempo è fondamentale riallacciare le relazioni con gli altri superstiti «perché essere in grado di relazionarsi, piangere e abbracciare qualcun altro che sa come ti senti e cosa stai passando è importante». E inoltre ha aggiunto: «Penso che la vulnerabilità sia probabilmente la parola chiave anche lì. Cerchiamo tutti di essere forti e cerchiamo di non essere vulnerabili e deboli, ma siamo l’epitome della vulnerabilità e debolezza. Cerca solo di aprirti a lasciare che le persone si prendano cura di te ».

Il numero delle vittime dell’incendio di Maui continua a salire, mentre le autorità hanno riferito che oltre 1.000 persone rimangono disperse. Nonostante gli estesi sforzi per rintracciarle e identificarle, ci vorranno settimane per avere un quadro definitivo della situazione.

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