Sardegna in fiamme: caccia agli incendiari, preoccupa il maestrale

A preoccupare è sempre il maestrale.
Nella Sardegna colpita da oltre 40 incendi in tutto il territorio, con quasi 600 persone evacuate a Posada, si contano i primi danni dopo una domenica terribile mentre si cercano senza sosta gli incendiari che hanno appiccato le fiamme di origine dolosa.
Nel frattempo, però, i Vigili del Fuoco, già costretti a centinaia di interventi soprattutto a sud e nell’est dell’isola, tengono d’occhio i venti: il maestrale infatti potrebbe continuare a soffiare in tutta l’isola e complicare le operazioni di spegnimento e soccorso.
In questa estate di fuoco per molte aree della Sardegna, dove a risultare particolarmente colpite sono le province di Nuoro e Cagliari, continua il bollettino di “allerta rossa” sul fronte incendi diramato dalla Protezione civile, anche se alcuni dei roghi di medie dimensioni sono stati finalmente spenti.
Il problema, come accaduto al famoso Poetto di Quartu Sant’Elena, è che basta poco vento per portare le fiamme a raggiungere grandi dimensioni e impattare su aree sempre più vaste, in grado anche di interessare le strade o distruggere centinaia di ettari coltivati.
Almeno 12 gli incendi considerati di grande dimensione: quello di Posada in provincia di Nuoro, che si è propagato verso Siniscola, è uno dei più complessi da domare.
Non solo: le fiamme continuano a colpire duro, correndo in terreni secchi e alimentate dal vento, anche a Castiadas, Capoterra, Quartu, in Ogliastra e sui Sette Fratelli.
In molte di queste aree per precauzione sono state chiuse strade, strutture e alcuni ristoranti, così come evacuati i residenti.
Attualmente, come chiesto dal governatore Christian Solinas, continuano poi le indagini sui roghi alla ricerca dei responsabili: alcuni agenti del corpo Forestale hanno già trovato alcuni inneschi a Gairo che raccontano la natura dolosa degli incendi.
Da parte di alcune sigle sindacali, nel frattempo, viene ricordata una “drammatica carenza di personale e mezzi” per affrontare i roghi che stanno devastando vari settori vitali per la Sardegna: dal turismo estivo sino all’agricoltura.
Secondo il segretario generale della Cgil Sardegna, Fausto Durante, serve subito «un piano per affrontare una situazione di emergenza che, a questo punto, sta diventando un fattore endemico».
«I roghi – chiosa Durante - si ripetono ogni anno e spesso hanno una matrice dolosa, anche perché legati a un’idea distorta dell’utilizzo del territorio, alla speculazione e a rapporti non sempre chiarissimi tra chi si rende responsabile degli incendi e chi è responsabile dell’ambiente e del territorio stesso».

