Ambiente

Sadhguru: tra meditazione e responsabilità

Tra i più importanti esponenti dello spiritualismo contemporaneo il mistico e yogi indiano fa della connessione con la natura il fulcro del suo insegnamento
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1 settembre 2023 Aggiornato alle 07:00

«Il danno che causiamo all’ambiente è una conseguenza di come siamo dentro di noi. Se ci rendiamo conto che abbiamo gli strumenti per mantenere in equilibrio il nostro clima interiore, capiremo anche che la possibilità di agire per l’ambiente è nelle nostre stesse mani».

Parola di Jaggi Vasudev, mistico e yogi indiano, comunemente conosciuto come Sadhguru.

Premiato col Padma Vibhushan (la seconda più alta onorificenza civile indiana), autore di best seller per il New York Times e straordinario comunicatore con oltre 1 miliardo di visualizzazioni su YouTube e più di 50 milioni di follower sui social media, è considerato uno dei più importanti esponenti dello spiritualismo contemporaneo.

I suoi libri, su tutti Inner Ingennering (in italiano La gioia è alla portata di tutti) e Karma, sono stati tradotti in tutto il mondo, compreso il nostro Paese dove sono editi da Corbaccio.

Come spesso racconta all’età di 25 anni mentre era seduto su una roccia nel complesso del Tempio di Dhyanalinga, in India, Vasudev ebbe un’esperienza trasformativa (illuminazione) che lo spinse a lasciare la professione di ingegnere meccanico e a intraprendere il percorso spirituale.

Da circa 30 anni a capo dell’organizzazione no-profit Isha Foundation, con 300 sedi in tutto il mondo e oltre 17 milioni di volontari, Sadhguru ha stilato programmi di meditazione e yoga che si sono dimostrati sorprendentemente efficaci nel ridurre ansia e depressione, nell’abbattere emicrania e insonnia e nell’incrementare la vitalità, l’attenzione e la produttività.

Ma l’insegnamento dello yogi di Mysore, vuole andare ben oltre le mere pratiche di miglioramento personale, puntando piuttosto sullo sviluppo di una consapevolezza universale che riporti il genere umano in connessione con la natura, che è espressione di quell’intelligenza superiore che regola e dà forma all’Universo.

Ciò superando distinzioni di fede, credo politico, etnie od orientamento sessuale.

Sadhguru è certamente un esponente di spicco di quella corrente di pensiero che potremo battezzare eco-spiritualismo.

Nel corso degli anni, ha lanciato iniziative di larga portata tra cui i progetti GreenHands, Rally for Rivers e Cauvery Calling, volti ad affrontare l’urgente necessità di aumentare la copertura arborea in India, rivitalizzare i corsi d’acqua che l’attraversano e avviare pratiche di agricoltura sostenibile.

Dal 2021 ha dato vita al movimento Conscious Planet - Salva il Suolo, il cui obiettivo è ripristinare la salute dei terreni agricoli ormai soggetti in tutto il globo a un incontrollato processo di desertificazione.

Con oltre 3,91 miliardi di sostenitori Conscious Planet - Salva il Suolo può essere considerato uno dei più grandi movimenti ecologisti del mondo.

«Se non c’è ricchezza nel suolo – ha dichiarato lo yogi indiano – non ci sarà ricchezza nella vita».

Le iniziative ambientali di Sadhguru sono state riconosciute a livello planetario come un’opportunità per delineare un modello di sviluppo economico sostenibile e socialmente equo. Non a caso lo stesso yogi indiano è stato invitato come relatore da diverse agenzie delle Nazioni Unite tra cui l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura, la Convenzione contro la desertificazione e l’Environment Programme. Ma per discutere di soluzioni globali ai problemi ecologici del pianeta è intervenuto anche al World Economic Forum, presso la Banca Mondiale, alla Camera dei Lord, al Massachusetts Institute of Technology (Mit) e alle Università di Oxford e di Harvard.

Il pensiero di Sadhguru è piuttosto articolato, ma anche concreto e di una limpidezza disarmante. Il fulcro dei suoi ragionamenti risiede a nostro avviso nel concetto di “responsabilità”.

“Responsabilità – scrive ne La gioia è alla portata di tutti – significa “abilità a rispondere” (…). Devi comprendere che sei responsabile di tutto ciò che sei e che non sei, di tutto ciò che potrebbe accaderti e non (…). La tua esistenza fisica è possibile solo perché il tuo corpo è in grado di rispondere all’intero universo (…). Quel che gli alberi esalano in questo esatto momento tu lo inali; quel che tu esali gli alberi lo inalano. Che tu ne sia consapevole o meno, metà del tuo sistema respiratorio è appeso su un albero”.

Essere responsabile significa dunque elevarsi da uno stadio di esistenza per così dire elementare e compulsivo, a una condizione di consapevolezza; a partire da quell’intrinseca relazione che ci lega al mondo e che rende la tutela ambientale, e più in generale la “cura” (per dirla alla Martin Heidegger), non un’azione da compiere a posteriori, ma una condizione intrinseca all’esistenza medesima.

“Se tu avessi esperienza di questa connessione – chiede retoricamente lo yogi indiano – ci sarebbe ancora bisogno di qualcuno che ti dicesse “Piantiamo gli alberi, proteggiamo le foreste, difendiamo il Pianeta?”. Credi che sarebbe necessario?”

Nell’impostazione di Sadhguru le tecniche yogiche e spirituali puntano dunque a far acquisire a chi le pratica consapevolezza della nostra vera natura, in altre parole a svelare un modello di esistenza che va al di là del nostro ego, della nostra identità, delle nostre elucubrazioni mentali e delle nostre emozioni.

L’obiettivo non è dunque semplicemente ritrovare l’equilibrio e diventare in qualche modo più performanti, bensì trasformarsi in “esseri meditativi”, ovvero non approcciare la realtà solo intellettualmente, quindi oggettivandola, bensì abbracciarla nel sentire, sviluppando empatia e “unione” (in sanscrito, appunto, “yoga”).

Inner engineering è un programma (anche online) composto da due sessioni separate: una introduttiva e una di perfezionamento.

La prima è prevalentemente teorica, accompagnata da alcune pratiche meditative di base; la seconda, detta Completion è invece focalizzata sull’insegnamento dello Shambhavi Mudra Kriya, una serie di tecniche yogiche avanzate di circa 21 minuti, la cui acquisizione fa da presupposto all’iniziazione impartita dallo stesso Sadhguru ai suoi discepoli e che segna l’inizio del loro percorso di apprendimento spirituale.

E qui si entra in un ambito dove prevale la componente mistica, aspetto che Sadhguru non ha mai nascosto ma che anzi in qualche modo lo qualifica: “Yogi, Mystic & Visionary”, recita il title-tag della sua homepage.

Eppure ciò che più colpisce di questo brillante 65enne è proprio la lucidità del pensiero, la limpidezza nell’esposizione, nonché il suo carisma, la sua ironia e la sua determinazione. Parliamo di un uomo capace di intrattenere in silenzio davanti a sé migliaia di persone, di portare a compimento sfide che lo vedono coinvolto in prima persona (come fece nel 2022 con l’attraversamento in solitario dell’Europa in sella a una motocicletta per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di proteggere il suolo terrestre), di dialogare con le più alte cariche governative del mondo, ma anche di commuoversi pubblicamente per una particolare musica, un aneddoto o la gioia infusa dal successo di una iniziativa andata a buon fine.

Il prossimo 1° ottobre Sadhguru sarà a Milano per la più grande sessione di meditazione mai organizzata nel nostro Paese. L’evento, per il quale è prevista la partecipazione di oltre 5.000 persone, consterà in meditazioni guidate, domande e risposte dal vivo e sessioni interattive, volte a promuovere il benessere olistico e la crescita interiore. Il tutto naturalmente senza mai dimenticare il nostro meraviglioso Pianeta.

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