Culture

Fumetti: 3 titoli per capirne la magia

Il manga dei record, che sta per arrivare su Netflix. La vera (e incredibile) storia della bomba atomica. Un romanzo d’amore in un Oriente (forse troppo) immaginario
Credit: cottonbro studio

Nel 2021, ogni 10 libri venduti uno era un fumetto. I tempi in cui erano considerati letteratura di serie C – o più spesso “roba da nerd” – sembrano quindi ormai lontani e anche nel nostro Paese i “libri con le figure” sono una realtà sempre più apprezzata. Oggi, il mercato vale quasi 108 milioni di euro, in crescita dell’8,6% rispetto all’anno precedente e del 199,8% sul 2019.

11 milioni e 505.000 le copie vendute, oltre 10 milioni i lettori, pari al 23% della popolazione tra i 15 e i 74 anni. Gli italiani leggono sempre meno, ma leggono sempre più fumetti.

Più della metà (58,1%) sono manga, il 28,4% graphic novel e comic strip, il 13,5% titoli per bambini e ragazzi. Una percentuale non indifferente di questi successi è legata alle vendite, spesso stratosferiche per il mercato italiano, dei libri di Michele Reich, in arte Zerocalcare, che ha firmato alcuni dei titoli più letti in Italia negli ultimi anni.

Alcune persone rimangono scettiche, altre hanno abbracciato questo nuovo modo di narrare, altre ancora si guardano intorno per capire come muoversi: a qualunque categoria tu appartenga, oggi vogliamo suggerirti 3 fumetti da leggere assolutamente per capire la magia di quella che, finalmente, è riconosciuta come una vera e propria forma d’arte.

One Piece, di Eiichirō Oda, Star Comics, 5,20 euro

È il manga dei record. Il primo numero è uscito il 22 luglio 1997 e oggi è la serie a fumetti disegnata da un singolo autore con il maggior numero di copie pubblicate e il manga ad avere venduto di più al mondo, con oltre 500 milioni di copie in circolazione al 2022.

Nel settembre 2022 il fumettista concettuale di origini greche Ilan Manouach ha raccolto tutti i volumi, creando Onepiece, il libro più lungo del mondo. 21.450 pagine e 1.900€ di costo per un’opera (prodotta in sole 50 copie) dalle dimensioni monumentali, impossibile da leggere ma una dimostrazione materiale dell’”ecosistema della diffusione online dei fumetti”.

Vista la mole, raccontare la trama è un’impresa ardua come leggere il volume che la raccoglie tutta: diciamo che segue il giovane pirata Monkey D. Rufy – il cui corpo ha assunto le proprietà della gomma (può allungarsi e deformarsi a piacimento) dopo aver mangiato un frutto del diavolo – e la sua ciurma “del cappello di paglia” nell’impresa di diventare Re dei Pirati e trovare One Piece, un tesoro leggendario.

Il 31 agosto debutterà su Netflix la serie live action in cui Iñaki Godoy Jasso dà il volto a Monkey D. Rufy. Se non hai fretta e sei tra quelli convinti del fatto che il libro è sempre meglio, è il momento giusto per recuperarlo.

La bomba, di Alcante, Boillée, Rodier, Ippocampo, 472 p. 29,90 euro

Nelle sale italiane è uscito da pochi giorni, ma a poco più di un mese dal lancio internazionale possiamo dire che Oppenheimer, l’ultimo film di Christopher Nolan, è già un grande successo. Pubblico e critica sembrano essersi trovati d’accordo sul fatto che la storia di J. Robert Oppenheimer, il “padre” della bomba atomica, sia stata raccontata magistralmente, ed egregiamente interpretata da Cillian Murphy ed Emily Blunt.

Eppure, quella che occupa le 3 ore della pellicola non è che la fine della storia attraverso cui gli uomini hanno creato qualcosa con il potere di distruggerli.

Quello che è accaduto prima lo racconta La bomba. L’incredibile storia vera della bomba atomica, che porta il lettore dalle miniere di uranio del Katanga fino al Giappone, passando per la Germania, la Norvegia, l’URSS e il Nuovo Messico, fino a Hiroshima.

Il piano scientifico, quello militare e quello politico si intrecciano in un racconto estremamente documentato ma appassionante, in cui ai protagonisti più noti Roosevelt, Truman, Einstein, Oppenheimer e Fermi si affiancano sconosciuti come Leó Szilárd – che mosse mare e monti perché gli Usa sviluppassero la bomba e poi fece l’impossibile perché non la impiegassero mai – o Ebb Cade, l’operaio afro-americano che si iniettò del plutonio per studiarne gli effetti sulla salute.

Nelle pagine splendidamente disegnate di questo volume, però, c’è anche la prospettiva che nella pellicola di Nolan non ha trovato spazio e gli altri protagonisti di questo racconto: i giapponesi, non solo i suoi militari ma anche gli abitanti di Hiroshima e le vite distrutte dalla semplice pressione di un pulsante e di un atomo diventato “la morte, il distruttore dei mondi”.

Habibi, di Craig Thompson, Rizzoli, 132 p., 12 euro

Nell’Oriente immaginario della prosperosa quanto fittizia Wanatolia, Dodola è una sposa bambina di nove anni. Poi una schiava. Poi la favorita del Sultano. Zam è un orfano.

Le loro storie si incrociano, si intrecciano, si dividono, si intrecciano di nuovo. Quello che è da molti considerato il capolavoro di Thompson, già celebrato autore di Blanket, il racconto di formazione autobiografico ambientato in una comunità di cristiani fondamentalisti del Wisconsin, è un romanzo che ha richiesto oltre 7 anni di gestazione.

È una storia di amore viscerale e di passione, ma anche un racconto che affronta la condizione umana, la purezza, il peccato, lo sfruttamento e la schiavitù. È una storia sull’importanza delle storie e sulla magia della narrazione.

È però anche un’opera controversa: per alcuni una delle migliori graphic novel degli ultimi 20 anni, per altri un’opera stilisticamente inappuntabile ma problematica, accusata di “orientalismo” e sessualizzazione.

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