Ambiente

India: la crisi dei pomodori causata dal climate change

A causa di inondazioni e temperature da record, il prezzo dell’ortaggio è in crescita. Nel Paese risulta più economico comprare la benzina
Credit: Javed Dar/Xinhua via ZUMA Press
Tempo di lettura 3 min lettura
5 agosto 2023 Aggiornato alle 18:00

Le condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito l’India in questi mesi stanno causando una grave crisi senza precedenti al mercato dei pomodori.

Le inondazioni, causate dal cambiamento climatico, stanno facendo salire i prezzi di quasi il 400% nelle principali città del Paese.

L’India è uno dei produttori di pomodori più importante al mondo: questi prodotti, insieme alle cipolle, lo zenzero e i peperoncini  (colpiti anche loro dall’aumento dei prezzi ), sono estremamente importanti per sostenere il mercato alimentare. I consumatori indiani sono preoccupati e molti stanno iniziando a protestare in giro per le città.

Secondo i dati del dipartimento dei consumatori, dall’inizio dell’anno il prezzo medio dei pomodori è passato da 24,68 rupie al kg a 108,92 rupie. Gli aumenti più grandi si sono verificati nelle principali città indiane, come Mumbai e Delhi. Qui, in passato, i pomodori costavano circa 0,44 € al chilo, adesso invece costano 1,76 € (oltre 160 rupie). Potrebbero servire mesi affinché il prezzo torni a essere equilibrato.

Per fare un paragone, a Delhi il prezzo di un litro di benzina ammonta a circa 96,7 rupie. Paradossalmente, a queste condizioni, è molto più facile acquistare un litro di benzina che un chilo di pomodori. Di conseguenza, l’offerta degli alimenti si è ridotta molto e non riesce a soddisfare la domanda da parte dei consumatori.

I piccoli agricoltori del Paese non hanno mai visto prezzi così alti. Per alcuni, quest’anno la stagione è stata una delle più devastanti, sia in termini di produzione che di profitto. Generalmente il prezzo dei pomodori sale durante i mesi di giugno e luglio, ovvero prima del periodo del raccolto previsto ad agosto, ma nel 2023 l’aumento è stato nettamente più intenso. E a contribuire, oltre alle inondazioni, sono state anche il caldo: a giugno le temperature hanno raggiunto i 43,5 gradi.

Un altro problema riguarda i pochi pomodori rimasti sul mercato. Molti sono malconci e rovinati, mentre altri vengono rubati. Alcune celebri catene di fast food, come McDonald’s, hanno smesso temporaneamente di mettere i pomodori nei panini. Un portavoce della catena ha dichiarato al Guardian che in questo momento ci sono «Problemi di raccolto stagionale derivanti dai campi agricoli in alcune regioni».

L’India è alle prese con una grave inflazione e a peggiorare le condizioni sarà anche l’impatto provocato dalla crisi dei pomodori. A maggio del 2023 il tasso d’inflazione ha raggiunto il 4,25%, a giugno invece è arrivato al 4,81%.

Leggi anche
Foreign
di Radha Khera 7 min lettura
Molestie
di Chiara Manetti 4 min lettura