India: la crisi dei pomodori causata dal climate change
Le condizioni meteorologiche estreme che hanno colpito l’India in questi mesi stanno causando una grave crisi senza precedenti al mercato dei pomodori.
Le inondazioni, causate dal cambiamento climatico, stanno facendo salire i prezzi di quasi il 400% nelle principali città del Paese.
L’India è uno dei produttori di pomodori più importante al mondo: questi prodotti, insieme alle cipolle, lo zenzero e i peperoncini (colpiti anche loro dall’aumento dei prezzi ), sono estremamente importanti per sostenere il mercato alimentare. I consumatori indiani sono preoccupati e molti stanno iniziando a protestare in giro per le città.
Secondo i dati del dipartimento dei consumatori, dall’inizio dell’anno il prezzo medio dei pomodori è passato da 24,68 rupie al kg a 108,92 rupie. Gli aumenti più grandi si sono verificati nelle principali città indiane, come Mumbai e Delhi. Qui, in passato, i pomodori costavano circa 0,44 € al chilo, adesso invece costano 1,76 € (oltre 160 rupie). Potrebbero servire mesi affinché il prezzo torni a essere equilibrato.
Per fare un paragone, a Delhi il prezzo di un litro di benzina ammonta a circa 96,7 rupie. Paradossalmente, a queste condizioni, è molto più facile acquistare un litro di benzina che un chilo di pomodori. Di conseguenza, l’offerta degli alimenti si è ridotta molto e non riesce a soddisfare la domanda da parte dei consumatori.
I piccoli agricoltori del Paese non hanno mai visto prezzi così alti. Per alcuni, quest’anno la stagione è stata una delle più devastanti, sia in termini di produzione che di profitto. Generalmente il prezzo dei pomodori sale durante i mesi di giugno e luglio, ovvero prima del periodo del raccolto previsto ad agosto, ma nel 2023 l’aumento è stato nettamente più intenso. E a contribuire, oltre alle inondazioni, sono state anche il caldo: a giugno le temperature hanno raggiunto i 43,5 gradi.
Un altro problema riguarda i pochi pomodori rimasti sul mercato. Molti sono malconci e rovinati, mentre altri vengono rubati. Alcune celebri catene di fast food, come McDonald’s, hanno smesso temporaneamente di mettere i pomodori nei panini. Un portavoce della catena ha dichiarato al Guardian che in questo momento ci sono «Problemi di raccolto stagionale derivanti dai campi agricoli in alcune regioni».
L’India è alle prese con una grave inflazione e a peggiorare le condizioni sarà anche l’impatto provocato dalla crisi dei pomodori. A maggio del 2023 il tasso d’inflazione ha raggiunto il 4,25%, a giugno invece è arrivato al 4,81%.