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Ambiente

Nigeria: le auto elettriche sono la soluzione a inquinamento e incidenti stradali?

Entro il 2031, nel Paese circoleranno più veicoli elettrici prodotti a livello locale. Come in molti Stati africani, le norme che regolamentano gli standard qualitativi delle auto importate sono deboli e poco vincolanti
di Weyinmi Orighoye
Tempo di lettura 7 min lettura
11 luglio 2023 Aggiornato alle 21:00

Nel mese di maggio 2023, il governo nigeriano ha annunciato l’istituzione di un nuovo Piano nazionale di Sviluppo dell’Industria Automobilistica (Naidp) 2023-2033. Otunba Adniyi Adebayo, ministro del Commercio in Nigeria, ha fatto questo annuncio dopo una riunione del Consiglio dei Ministri.

Questa politica dovrebbe consentire un incremento del 40% della produzione locale dei veicoli a benzina e a gas e del 30% dei veicoli elettrici. Scopo del piano, in primo luogo, è quello di creare all’incirca un milione di posti di lavoro e di garantire ai nigeriani l’acquisto di veicoli prodotti localmente e, in secondo luogo, quello di far progredire la ricerca e l’innovazione.

Per garantire il successo di questo grandioso piano entro il 2031, si prevede che almeno il 50% dei veicoli in circolazione sulle strade nigeriane sia costituito da veicoli elettrici costruiti o assemblati localmente. Sebbene il mercato dei veicoli elettrici in Nigeria si stia lentamente espandendo, la vendita di queste autovetture nel Paese è ancora scarsa. Ciò è dovuto ad alcuni problemi che difficilmente potranno essere risolti nel prossimo futuro.

Ovviamente, non è detto che la Nigeria sia condannata, tuttavia questa è la realtà di ciò che sta accadendo nel Paese.

Numerosi sono gli ostacoli alle operazioni di adeguamento, prima fra tutte la limitata disponibilità di elettricità, considerando il fatto che i nigeriani utilizzano ancora i generatori di elettricità per svolgere le attività quotidiane, il che si traduce in una scarsa qualità dei prodotti e influisce sulle spese operative dei produttori. Con l’annoso problema dell’elettricità, ci sono problemi con le potenziali stazioni di ricarica e le strutture per il servizio dei veicoli elettrici.

Non solo, la Nigeria combatte ancora contro il problema dell’importazione, da parte dei Paesi occidentali, dei veicoli usati, il cui fine altro non è che quello di smaltire illegalmente tonnellate di rifiuti tecnologici. Secondo un rapporto dell’Unep del 2020, milioni di veicoli usati sono stati spediti dagli Stati Uniti, dal Giappone e dall’Europa in Africa e in Asia.

Questi veicoli sono stati ritenuti causa di inquinamento ambientale e classificati come non sicuri per l’uso. È stato riferito che le emissioni di questi veicoli sono una fonte primaria di diffusione di particelle inquinanti e ossidi di azoto che contribuiscono ad aumentare l’inquinamento atmosferico nelle città. I veicoli usati di bassa qualità, che potrebbero avere tra i 16 e i 20 anni, importati in Nigeria, provocano un numero maggiore di incidenti stradali.

Attualmente, nei Paesi occidentali si parla molto di cambiamento climatico, inquinamento atmosferico e auto elettriche e si prevede che il flusso di auto usate che saranno dirette ai porti dell’Africa occidentale aumenterà con il passaggio dell’Occidente ai veicoli elettrici. Contrariamente a quanto si dice, le auto a gas non stanno scomparendo, anzi molte vengono spedite nei Paesi in via di sviluppo come la Nigeria dove, con una popolazione in crescita che ha difficoltà ad accedere ai prestiti e una bassissima capacità di acquistare auto nuove, la domanda di questi veicoli usati è elevata.

Secondo gli esperti, l’effetto sarà quello di dirottare i problemi climatici e ambientali verso i Paesi più vulnerabili alla crisi climatica, minando i loro tentativi di contrastare il riscaldamento globale e l’inquinamento atmosferico.

Solo otto Paesi africani dispongono di standard ambientali per i veicoli, di cui pochi sono stati implementati con le ultime tecnologie di emissione. Inoltre, è noto che in molti Paesi africani non è stato reso obbligatorio il superamento dei test sulle emissioni da parte dei veicoli. L’Unep ha invitato i Paesi esportatori e importatori a regolamentare il commercio e a eliminare una serie di abusi. Scopo del commercio regolamentato è quello di ottenere impatti ambientali positivi, con il miglioramento della vita di molte persone e delle loro condizioni economiche.

I membri del blocco della Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale hanno concordato una serie di norme sulle emissioni dei veicoli nella regione, tra cui l’imposizione del limite di età è di 10 anni per i veicoli usati, nonché l’imposizione di limiti alla quantità di inquinamento da carbonio che le auto possono produrre.

Sebbene questi regolamenti mirino a ridurre l’inquinamento e ad aumentare la sicurezza delle auto importate, i progressi sono ancora lenti. Il futuro dell’Africa è ancora un grande interrogativo, poiché la transizione dai veicoli usati a quelli elettrici non è una missione facile da portare a compimento. Mentre Paesi come la Nigeria cercano di espandere e migliorare i sistemi di trasporto efficienti, dobbiamo soffermarci su queai potrebbero essere le politiche e le normative che garantirebbero il raggiungimento di risultati efficaci.

Electric Vehicles in Nigeria: A solution to air pollution and road traffic accidents?

By 2031, Nigeria plans to have more locally produced electric vehicles on its roads. As in most African countries, the bulk of vehicle imports into Nigeria consists mainly of used vehicles. The regulation with the aim to restrict the quantity and improve the quality of imported cars is weak.

In May 2023, the Nigerian government announced its establishment of a new 2023-2033 National Automotive Industry Development Plan (Naidp). Otunba Adeniyi Adebayo, the country’s trade minister made this announcement after a council’s meeting. This plan should determine an exponential rise in the production of local vehicles and achieve about the 40% of locally produced cars and the 30% of locally produced electric vehicles. The aim of this plan is to create around a million of jobs, ensuring the acquisition by Nigerians of locally produced vehicles and, thus, advancing research and innovation.

To ensure the success of this grandiose plan by 2031, it is envisaged that 50% of vehicles on Nigerian roads would be electric vehicles locally built or assembled. Whilst the market for electric vehicles in Nigeria is slowly expanding, there is a decrease of the sale of these vehicles in the country. This is so because of a few issues that are unlikely to be improved in the nearest future. There is an impediment of operations, such as limited availability of electricity, knowing that Nigerians still rely on generators for day-to-day businesses, which results in poor product quality and high operation expenses by the manufactures. With the long-standing problem of electricity, there are challenges with potential charging stations and service facilities for electric vehicles.

Nigeria still battles with the shipment of used vehicles from Western countries, hiding tonnes of illegal e-waste. Based on a Unep report in 2020, millions of used vehicles were shipped from the US, Japan and Europe to Africa and Asia. These vehicles were said to be one of the causes of environmental pollution and, therefore, classified as unsafe for their usage. It has been reported that these vehicles’ emissions are a key source of small particulates and nitrogen oxides, which can cause air pollution in cities. Used vehicles of poor quality, which could be between 16-20 years old cars, are shipped to places like Nigeria and this leads to more road accidents…

Presently, there are heavy talks about climate change, air pollution and electric cars in the Western countries and the stream of used cars heading to West African ports is only expected to increase with the West’s shift to electric vehicles. The gas-powered cars are not going away as Western countries claim, many are instead shipped to developing countries like Nigeria where, with a growing population and the lack of access to credits and ability to purchase new cars, the demand for these used vehicles is high.

Experts say the effect will be to divert climate and environmental problems to countries that are the most vulnerable to the climate crisis, undermining their attempts against climate crisis and air pollution. Only eight African countries have vehicle standards of which a few are implemented. It also known that many African countries do not oblige vehicles to pass emission tests. UNEP has called on both the exporting and importing countries to regulate the trade and eliminate a range of abuses. It is proposed that, with a regulated trade, several positive impacts - such as improving the lives of many people and boosting prosperity - can be achieved.

Members of the Economic Community of West African States bloc agreed a set of vehicle emissions regulations in the region, including an age limit of 10 years for used vehicles and limits on the amount of carbon pollution cars may produce. While these regulations are aimed at reducing pollution and increasing the safety of imported cars, it is still a slow progress. Where Africa goes next is still a big question, because transitioning from used vehicles to electric vehicles is not an easy task. Since countries like Nigeria seek to expand and improve an efficient transport system, we must consider the policies and regulations that would yield to these results.

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