Economia

Twitter: ecco come la nuova Ceo vuole riconquistare fiducia

Linda Yaccarino ha il compito di far tornare i vecchi sponsor che avevano abbandonato la nave di Musk. Il team delle vendite dovrà incontrare i media partner per tentare di inserire gli annunci in video full screen
Credit: Future-Image via ZUMA Press
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4 luglio 2023 Aggiornato alle 09:00

“Sono felice di annunciare che ho assunto una nuova Ceo per Twitter. Lei inizierà tra 6 settimane!”. Così la sera dell’11 maggio, Elon Musk annunciava di aver trovato un Chief Executive Officer per il social dell’uccellino, senza specificare chi fosse ma anticipando che la nuova figura sarebbe stata, per la prima volta, una She, una donna.

La notizia era giunta poco dopo le dichiarazioni riguardanti le modifiche che sarebbero state attuate nei confronti di Twitter, come la cancellazione degli account inattivi e l’arrivo delle funzioni di chiamata e video chiamata. Soprattutto, la decisione di avviare una campagna di abbonamenti a Twitter blue, ovvero il pagamento della “spunta blu”, destinata a personaggi o aziende di grande rilievo, accettata con perplessità dalla comunità mediatica.

Il 5 giugno è finalmente stata annunciata l’identità della donna che ha preso in mano le redini della grande impresa: Linda Yaccarino, ex responsabile marketing di NBCUniversal ed ex presidente del consiglio di amministrazione di a Council. L’imprenditrice è stata segnalata da Musk in persona, che l’ha indicata come persona adatta al compito di rimodernizzare la piattaforma seguendo, a detta del predecessore, le sue orme.

L’elemento che per Yaccarino rappresenta prioritario è la risoluzione del malcontento degli inserzionisti di Twitter rispetto alla politica di controllo del Ceo di Tesla: l’obiettivo è riportare le attività pubblicitarie nel social network.

A causa del mancato rispetto di alcune policy fondamentali per il mantenimento della piattaforma (primo tra tutti, il decisivo aumento del fenomeno dell’hate speech), da quando Musk ha iniziato a dirigere l’azienda moltissime imprese hanno interrotto i rapporti di sponsorizzazione. General Mills, Pfizer, Audi, General motors: queste sono alcune delle aziende che hanno deciso di tagliare i ponti con Twitter. Lo steso Musk ha dichiarato che i cambi espressi dalla sua leadership sono costati il 50% dei circa 5 miliardi di dollari annui in ricavi.

Il professore Benton della Monclair State University ha dichiarato che “un nostro studio ha riscontrato un incremento della quantità di hate speech su Twitter nel periodo immediatamente successivo all’acquisizione di Musk”. Il professore ha accusato l’imprenditore di confondere la libertà con l’autorizzazione alla violenza verbale e al cyberbullismo.

Ciò che è emerso dalla ricerca è stato che “come società civile, dobbiamo rimanere vigili su quello che accade nelle principali piazze di conversazione della nostra cultura. Dobbiamo chiederci se migliorino la situazione o no. In questo senso dobbiamo prestare attenzione a quanto accade ora su Twitter. Noi ci auguriamo il meglio ma [quanto accaduto e osservato] è stato un campanello d’allarme che ci ha ricordato le potenziali derive che potrebbe assumere una piattaforma social senza controllori”.

In questo senso, Linda Yaccarino ha dichiarato che dedicherà molta attenzione agli inserzionisti per riacquistare la loro fiducia; ha spiegato allo staff del team delle vendite che il compito dell’ufficio sarà quello di incontrare i media partner dell’azienda per provare a inserire gli annunci pubblicitari tra i “video a tutto schermo” (simili a quelli ideati dal social Tiktok e da cui Instagram ha tratto spunto per la sezione “reels”) che verranno pubblicati sulla piattaforma. La Ceo ha inoltre intenzione di coinvolgere maggiormente alcune celebrità e migliorare l’organico.

La domanda che sorge spontanea è se in effetti questo progetto possa essere sufficiente a placare il sospetto dei suoi probabili inserzionisti. Come ha sottolineato uno degli analisti di AJL Advisory, Lou Paskalis, sebbene “Twitter avrà una produzione di video brevi di grande qualità in modo quasi istantaneo grazie a Linda Yaccarino e alle sue conoscenze” è importante ricordare che “il vero problema di Twitter è la moderazione dei contenuti”.

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