Diritti

Università Usa: stop alle ammissioni in base all’etnia

La Corte Suprema ha stabilito che le politiche di accettazione nei college non devono più tener conto del background etnico dei candidati: i criteri sarebbero incostituzionali e discriminatori verso le persone bianche
Credit: cottonbro studio
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3 luglio 2023 Aggiornato alle 11:00

Negli Usa, il colore della pelle non sarà più un criterio di cui le università dovranno tenere conto per la selezione dei propri studenti. Lo ha stabilito la Corte Suprema degli Stati Uniti, secondo cui le politiche di ammissione a Harvard e alla University of North Carolina basate sull’etnia violano la Costituzione americana, perché discriminano le persone bianche.

Molte università degli States riservano programmi di inserimento specifici a sostegno di minoranze sottorappresentate. Ma la sentenza della Corte proibisce d’ora in avanti ai college di riservare quote di ammissione che dagli anni ‘60 hanno permesso di aumentare il numero di studenti neri, ispanici e di altra etnia. D’altra parte, non vieta esplicitamente alle università di adottare misure per migliorare l’accesso delle minoranze alle facoltà.

In 9 Stati Usa, le quote di accesso alle università riservate a persone Bipoc sono già vietate da anni, ma alcuni istituti hanno sviluppato delle strategie alternative per contrastare la disparità etnica nell’accesso agli studi. In California, per esempio, dove queste quote sono illegali nelle università pubbliche da più di 20 anni, lo Stato ha speso oltre 500 milioni di dollari a sostegno di studenti in difficoltà per il loro status socio-economico e la loro posizione geografica, ma anche per finanziare il reclutamento mirato di studenti provenienti da scuole con un alto numero di minoranze.

Tuttavia, in altri Stati dove le quote sono state abolite, diverse università hanno registrato una riduzione degli studenti Bipoc. È il caso della University of Michigan: da quando nel 2006 lo Stato le ha vietate, la percentuale di iscrizione degli studenti neri è passata dal 7% al 4% nel 2022.

«Ignorare l’etnia non renderà egualitaria una società che è etnicamente disuguale. Ciò che era vero nel 1860, e di nuovo nel 1954, è vero oggi: l’uguaglianza richiede il riconoscimento della disuguaglianza» ha detto Sonia Sotomayor, una delle giudici che si è opposta alla sentenza, emessa con 6 voti contro 3 dalla Corte Suprema a trazione conservatrice.

Anche il presidente Joe Biden ha criticato la decisione della Corte, invitando le università a continuare a promuovere le diversità nonostante la sentenza e a considerare fattori legati all’etnia come elementi di difficoltà per l’accesso ai college.

I dati dello Us Census Bureau mostrano in effetti che gli studenti neri americani sono ancora oggi una minoranza in tutto il Paese. Solo il 13% dei giovani iscritti alle scuole superiori americane nel 2021 era nero, una percentuale che cresce al 14% tra tutti gli iscritti all’università e torna al 13% se si guarda al numero totale di persone nere laureate nello stesso anno, pari a 598.000 studenti.

I sostenitori delle quote di ammissione basate sul criterio etnico dicono che la pratica mira a correggere alcune delle ingiustizie storiche che le persone Bipoc hanno affrontato negli Stati Uniti, nonché il divario di ricchezza razziale e la discriminazione abitativa di cui le comunità nere, ispaniche e indigene sono vittime.

In occasione del voto, il presidente della Corte Suprema John Roberts ha però sostenuto che «Un vantaggio per uno studente che ha superato la discriminazione razziale deve essere legato per esempio al coraggio e alla determinazione di quello studente. Lo studente, cioè, deve essere trattato in base alle sue esperienze come individuo, non in base all’etnia».

Harvard ha risposto alla sentenza dicendo che farà in modo di preservare i suoi “valori fondamentali” nel rispetto della decisione della Corte Suprema: “Scriviamo oggi per riaffermare il principio fondamentale secondo cui l’insegnamento, l’apprendimento e la ricerca profondi e trasformativi dipendono da una comunità composta da persone con diversi background, prospettive ed esperienze. Questo principio è vero e importante oggi come lo era ieri”, ha spiegato il college in una nota.

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