Futuro

Foodcost in Cloud: l’AI sfida lo spreco alimentare

Dalla produzione al business, passando per il management: ti raccontiamo l’innovativo software che controlla il ciclo di vita degli alimenti. Per salvarli dalla pattumiera
Credit: Ron Lach
Tempo di lettura 3 min lettura
23 giugno 2023 Aggiornato alle 16:00

È possibile combattere lo spreco alimentare con l’impiego dell’intelligenza artificiale? È una domanda che tutti, legittimamente, ci possiamo porre. Ma Vincenzo Liccardi, ideatore e fondatore di Foodcost in Cloud ® ha provato anche a rispondere.

L’idea di base è semplice: la creazione di un software che possa permettere a parte del ciclo di vita degli alimenti di essere controllato da remoto con un clic, dalla produzione al business, passando per il management.

Liccardi, in cerca di una soluzione per limitare lo spreco alimentare, ha elaborato un software che si articola su tre livelli: executive, management e business. Come lui stesso racconta, «executive è centrale per la limitazione degli sprechi e l’ottimizzazione delle risorse. Consente un’attenta gestione degli ingredienti, calcolandone la quantità a seconda delle specifiche esigenze e pianificando i processi di conservazione, abbattimento e ravvivamento».

«Il tutto – conclude automatizzando la tracciabilità delle materie prime e, dunque, i reali costi di produzione». Management è invece la sezione relativa alla gestione, e consente di tracciare tutte le entrate e le uscite dei prodotti dal magazzino in tempo reale e da remoto. L’obiettivo è quello di essere certi di non avere sprechi (o almeno, limitarli quanto più possibile) e valorizzare tutti i prodotti.

Infine, la sezione business – spiega Liccardi – è dedicata allo sviluppo del business e mette a disposizione diverse funzionalità, dal monitoraggio delle performance economiche al controllo dei settori di lavoro e, in caso di catene o franchising, permettere di controllare i singoli locali di essere messi in relazione tra loro e con la sede principale.

La piattaforma Foodcost in Cloud ® si propone dunque come protagonista attiva nel raggiungimento dell’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030, un obiettivo che è davvero molto sfidante: da qui a 7 anni si vorrebbe porre fine alla fame nel mondo e alla malnutrizione.

Per raggiungere questo traguardo, però, è necessario un cambio di paradigma nell’interno sistema agroalimentare, dalla terra alla tavola. E proprio in questo senso Liccardi vuole dare il suo contributo, mettendo la piattaforma a disposizione di tutti. Sì, di tutti perché affianca il ristoratore passo dopo passo nella gestione dei suoi prodotti, anche grazie a un’interfaccia semplificata e la presenza di tutorial. Ma non solo ristoratori: questo innovativo software permette di tenere sotto controllo ogni livello di ristorazione professionale, dallo chef al manager.

Spreco alimentare: un problema ambientale, economico e sociale

Se nella nostra quotidianità non ci rendiamo conto di quanto cibo viene sprecato, ecco qualche dato che può aiutare, ahinoi, a far chiarezza.

Secondo il rapporto pubblicato da Waste Watcher International Observatory nel nostro Paese, a gennaio 2023, ogni persona ha buttato via ogni giorno circa 75 grammi di cibo. Il che, si traduce nell’arco di 12 mesi a 27,25 Kg di cibo buttato via all’anno pro capite. Impressionante, vero?

Tutto questo ha un costo: lo spreco alimentare che si consuma nelle nostre case ha un valore di ben 6,48 miliardi di euro. Se poi a questo si somma anche lo spreco che si verifica nelle filiere di produzione e distribuzione, si raggiungono i 9 miliardi di euro.

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