Ambiente

Uruguay: la siccità costringe il Paese a ricorrere all’acqua salata

A causa della scarsità di precipitazioni, che hanno raggiunto il livello più basso degli ultimi 35 anni, le autorità nazionali hanno fatto confluire acqua di mare negli acquedotti. Sfidando le norme sanitarie
Credit: Via hjnews.com
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1 giugno 2023 Aggiornato alle 21:00

L’impatto della siccità che si sta protraendo da anni in Sud America sta avendo conseguenze profondamente negative per i cittadini dell’Uruguay, che hanno dovuto razionare il consumo di acqua potabile, mentre le autorità sono arrivate ad utilizzare l’acqua salata andando contro le norme sanitarie.

Nella capitale del Paese, Montevideo, da qualche settimana l’acqua potabile erogata dalla società statale Obras sanitarias del Estado (Ose) ha visto l’aggiunta dell’acqua salata proveniente da una sorgente vicina al Río de la Plata, l’estuario formato dal fiume Uruguay e dal fiume Paraná che riceve l’acqua marina dall’oceano.

La necessità di ricorrere a questa aggiunta è stata dettata dal deficit idrico e dalla scarsità di acqua dolce che si è verificata nel fiume Santa Lucía e nei bacini collegati, a seguito di una siccità che dura da 3 anni. A causa della crisi climatica-ambientale la regione del Sud America ha visto un crollo delle precipitazioni, che sono diminuite della metà nel 2022 raggiungendo il livello più basso degli ultimi 35 anni. Questo ha comportato nel corso del tempo una riduzione dei ghiacciai sulle Ande del 30% rispetto agli anni ‘80 e una serie di effetti a catena sulle nazioni dipendenti da queste importanti fonti di acqua dolce.

La riserva Paso Severino, che fornisce acqua potabile a più della metà della popolazione dell’Uruguay composta da circa 3,4 milioni di persone, è scesa quest’anno al 5% della sue capacità. Obbligando le autorità ad annunciare l’emergenza nazionale e una serie di razionamenti per la cittadinanza, dato che le riserve potrebbero esaurirsi nel giro di pochi giorni fra maggio e giugno.

L’aggiunta dell’acqua marina è stato uno shock per la popolazione della capitale, che si è trovata nelle tubature un’acqua potabile che ha raggiunto i 421 milligrammi di sodio per litro, più del doppio rispetto a quanto consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e 10 volte tanto i livelli storici del sistema idrico.

Il cloruro invece ha raggiunto i 686 milligrammi per litro, il 50% in più rispetto al precedente limite autorizzato. Di fronte alle preoccupazioni della cittadinanza, il ministero della Salute pubblica ha lanciato un monito: «Per quanto riguarda le persone con ipertensione, malattie renali e persone che hanno una raccomandazione medica per una dieta povera di sale, si raccomanda di eseguire severi controlli della pressione sanguigna, di non trascurare i loro controlli medici e, se possibile, di consumare l’acqua in bottiglia».

Le decisioni governative sono state criticate fermamente dalle opposizioni politiche che hanno accusato il presidente di centro-destra Luis Lacalle Pou di aver sottovalutato il problema fino all’ultimo: «È stato commesso un errore di gestione dell’acqua. Hanno ignorato il problema. Stiamo arrivando a una situazione limite se non piove», ha affermato il leader dell’opposizione e senatore Enrique Rubio. Della stessa opinione l’ex ministro dell’Ambiente Carlos Colacce: «Dallo scorso anno c’era stato l’allarme che la siccità sarebbe continuata. Da un giorno all’altro scopriamo che l’acqua deve iniziare a uscire salata».

Il governo ha annunciato una serie di misure per contenere l’emergenza, dalla sospensione delle tasse sulle bottiglie d’acqua fino ai nuovi progetti che prevedono l’importazione di un impianto di desalinizzazione dagli Stati Uniti e un nuovo impianto per il trattamento dell’acqua potabile.

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