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Quali sono le città italiane con il clima migliore?

Macerata, complici le contenute ondate di calore, guida la classifica. Fanalini di coda i centri urbani nelle isole e in Pianura Padana
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31 maggio 2023 Aggiornato alle 21:00

Macerata nel 2022 è stata la città italiana con la migliore qualità di vita, almeno per quanto riguarda il clima. A stabilirlo è una classifica stilata Corriere della Sera e IlMeteo.it, in base ad alcuni criteri come temperatura media, umidità e vento. In tutto le città analizzate sono 108.

Se per i capoluoghi liguri e delle regioni del centro Italia lo scenario è positivo, i grandi centri urbani, senza sorprese, non mettono a segno molti risultati positivi. Particolarmente critica la situazione in Pianura Padana.

Tra i grandi centri urbani, Milano guadagna 14 posti rispetto allo scorso anno e raggiunge la 75esima, nonostante l’escursione termica e le raffiche di vento. Roma cresce ancora di più e migliora di 30 posizioni, al 43esimo gradino. Bene Napoli e Palermo, rispettivamente 17esima e 32esima, mentre male Torino e Bologna, che scendono al 86esimo e 94esimo posto, perdendo ben 20 posizioni.

Il progetto Indice di vivibilità climatica (Ivc) è nato nel 2021, per fornire un quadro complessivo delle dinamiche atmosferiche che caratterizzano un territorio complesso come l’Italia, tra Alpi e Mediterraneo.

L’idea della graduatoria è stabilire in quali città sia stato più piacevole vivere durante l’anno passato. Per stabilirlo, i meteorologi Mattia Gussoni e Lorenzo Tedici hanno raccolto ed elaborato i dati del Centro Meteo Europeo (Ecmwf) e dagli aeroporti (dati Metar) degli ultimi 12 anni.

In tutto si tratta di 10 milioni di indicatori bio-meteorologici, relativi a 14 parametri meteorologici, a loro volta legati al benessere percepito degli abitanti. Questi sono: calore, notti tropicali, ore di sole, ondate di caldo, escursione termica, giorni freddi, nebbia, nuvolosità diurna, comfort per umidità, raffiche divento, brezza estiva, giornate di pioggia, precipitazioni intense. Per ogni indicatore i capoluoghi italiani hanno totalizzato un punteggio, poi confluito nella valutazione complessiva.

A guidare la classifica è Macerata (Marche), con 762 punti, grazie alle contenute ondate di caldo. Conferma il secondo gradino del podio, come l’anno scorso, Savona (Liguria). Anche in questo caso contribuisce ai 756 punti la temperatura più fresca della media.

Terza invece si piazza Matera (Basilicata), con 744 punti. Seguono Brindisi e Bari (Puglia), entrambe a quota 741. Al sesto posto si posiziona invece Genova (Liguria), poi Sondrio (prima in Lombardia), Barletta (Puglia), Campobasso (Molise) e Ancona (Marche). «La fascia adriatica piazza ben sette città tra le prime dieci più vivibili dal punto di vista climatico, perché ha maggiormente usufruito delle brezze estive, quindi ha avuto meno giornate di caldo intenso e meno notti tropicali», ha spiegato Mattia Gussoni.

Il fanalino di coda della vivibilità climatica sono le città delle isole e della pianura Padana. Catania è l’ultima, anticipata da Caltanissetta. Nel 2022 hanno avuto una bassa qualità di vita, in relazione al clima, anche Cremona, Piacenza, Novara, Vercelli e Forlì.

Nella valle del Po, racchiusa tra Alpi e Appennini, sono state abbondanti la nebbia e le temperature rigide in inverno, ma anche l’afa e l’umidità in estate. Sicilia e Sardegna invece sono state funestate da lunghe ondate di calore estremo, intervallate da precipitazioni intense o alluvioni lampo, tipiche di scenari semi-tropicali.

«L’escursione termica più alta si registra nei fondovalle alpini e in Sardegna, dove a mattinate fresche si possono contrapporre pomeriggi caldi. In collina o lungo le coste invece l’escursione termica giornaliera è minore: quindi si vive meglio», ha spiegato Lorenzo Tedici.

Quest’anno gli esperti di Meteo.it hanno aggiunto anche un ulteriore indicatore, rispetto ai 13 dello scorso anno: quello relativo alla siccità. Nel Nord Ovest il 2022 è stato uno degli anni peggiori, in termini di carenza idrica e scarsità di precipitazioni.

Le piogge sono però diminuite in tutta la penisola del 46% rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Le notti tropicali sono aumentate del 30-40% rispetto al 2021. «Da notare un sensibile aumento nel loro numero in tutta Italia con il riscaldamento globale», ha aggiunto il meteorologo Tedici.

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