Tornano gli Incontri della Fabbrica del Mondo

Dopo la 3 giorni del 2022, tornano per la seconda edizione gli Incontri della Fabbrica del Mondo, il laboratorio di idee e narrazioni sviluppato a partire dall’omonimo programma televisivo ideato e condotto da Marco Paolini e Telmo Pievani intorno a “quella grande cattedrale che è il nostro Pianeta”.
Si riparte da Villa Draghi a Montegrotto Terme (Padova) dall’1 al 3 giugno, prima tappa di una manifestazione itinerante che raggiungerà Assisi, dove dal 25 al 27 agosto sarà ospitata dalla Cittadella Pro Civitate Christiana in collaborazione con Umbria Green Festival, per scendere il 22 settembre a Trani, in Puglia, in occasione dei Dialoghi di Trani, in calendario dal 21 al 24 del mese.
Tanti gli ospiti del progetto organizzato da Michela Signori con Jolefilm. A dialogare con i 2 condottieri Paolini e Piovani, ci saranno economisti, scrittori, artisti, giornalisti e imprenditori come, tra gli altri, Gaël Giraud, Chiara Albanese, Chiara Montanari, Michele Serra, Elisa Palazzi, Marta Cuscunà, Sara Segantin, Luca De Biase, Fabio Deotto, Edoardo Vigna e Mario Calabresi.
Si parlerà di trappole evolutive, dei valori del dono e dell’accoglienza, del gusto della vita, di clima e di transizione ecologica, declinati a partire dal tema principale di quest’anno: l’acqua.
«La siccità che da due anni colpisce molte regioni d’Italia è argomento d’attualità, fa notizia: ma di certo l’acqua non è solo un “argomento” da affrontare: incrocia gran parte dei punti dell’Agenda 2030 – dichiara Paolini – Non basta razionare, serve prima razionalizzare, usare l’antico algoritmo degli animali sociali, serve ragionare insieme e disegnare con le parole le cose intorno a noi».
«Se la domanda su cui rifletteva Paolini trent’anni fa con il Racconto del Vajont era quanto pesa un metro cubo di acqua, oggi – tra siccità e alluvioni – cercheremo nei dialoghi e nei racconti la miglior risposta possibile alla domanda quanto vale un metro cubo di acqua», commenta Signori.
«Non si tratta di fissare il prezzo – aggiunge – ma di dare più valore a un cardine dell’Agenda 2030. L’acqua è la chiave che apre e chiude alla soluzione di molte delle sfide dell’Agenda, sappiamo che bisogna fare presto, ma non vogliamo solo ripeterlo a chi già lo sa, bisogna girare la marea, la marea del pensiero comune».