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Giovani transgender: molti americani sono pro restrizioni

Il sondaggio condotto dal Washington Post e Kff mostra come 7 adulti su 10 siano contro i farmaci per bloccare lo sviluppo puberale agli under 14, mentre 6 su 10 si oppongono ai trattamenti ormonali per gli adolescenti
Ketut Subiyanto
Ketut Subiyanto
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
9 maggio 2023 Aggiornato alle 10:20

La maggioranza degli americani è favorevole alle restrizioni che colpiscono ə studenti transgender. Lo rivela un sondaggio del Washington Post - Kff. Il 57% degli adulti intervistati ritiene che il sesso di una persona sia determinato fin dall’inizio, mentre il 43% pensa che possa cambiare. Anche tra i giovani adulti, che accettano maggiormente l’identità transgender, circa il 50% ha affermato che il sesso di una persona coincide con quello alla nascita.

Mentre la maggioranza degli americani si oppone all’accesso ai bloccanti in pubertà e ai trattamenti ormonali per bambini, bambine e adolescenti, un numero sempre maggiore di cittadini considera giuste le leggi che vietano la discriminazione contro ə ragazzə transgender, anche nelle scuole primarie e secondarie.

Più di 6 adulti su 10 hanno affermato che le ragazze e le donne transgender non dovrebbero essere autorizzate a competere negli sport femminili, compresi i livelli professionali, universitari, superiori e giovanili.

In questo senso, 21 Stati hanno approvato leggi che impediscono aə atletə transgender di partecipare a sport che non corrispondano al sesso registrato alla nascita, spiega il Movement Advancement Project, gruppo di ricerca che sostiene i diritti Lgbtq+. E ad aprile, la Camera degli Stati Uniti ha approvato alcune importanti modifiche alla legge dedicata ai diritti civili della comunità transgender, vietando su base nazionale alle atlete transgender di gareggiare nelle competizioni femminili, in virtù del vantaggio ingiusto che ne ricaverebbero in termini di prestazione sportiva. Anche l’amministrazione Biden, che è a favore dei diritti della comunità Lgbtq+, ha proposto un regolamento che consentirebbe alle scuole di escludere le ragazze transgender dagli sport e dalle competizioni scolastiche, in base a fattori come il livello di competitività e l’età degli studenti.

Il sondaggio Post - Kff ha riscontrato una significativa opposizione all’assistenza medica di genere per minori e adolescenti. Quasi 7 adulti su 10 hanno affermato di essere contrari al fatto di consentire a bambini e bambine dai 10 ai 14 anni di accedere ai farmaci che impediscono al corpo di attraversare la pubertà, mentre quasi 6 su 10 si oppongono a fornire agli adolescenti dai 15 ai 17 anni l’accesso ai trattamenti ormonali.

C’è anche un ampio sostegno ai limiti imposti al dibattito in classe riguardo alcune tematiche, come l’identità di genere, soprattutto con bambini e bambine piccole. Più di 3 adulti su 4 hanno affermato che era inappropriato discutere di identità transgender con studenti dalla scuola materna alla terza elementare, e quasi altrettanti hanno detto lo stesso per la quarta e la quinta elementare. Storia diversa, però, per i ragazzi e le ragazze più grandi. Le persone si sono mostrate divise quando è stato chiesto loro dell’insegnamento di genere nelle classi medie e quasi 2 su 3 si sono trovati d’accordo per quanto riguarda il liceo.

Sono 8 gli Stati che hanno imposto leggi - censura a questi argomenti in classe. Per esempio, la Florida con quella che i critici chiamano Don’t say gay: una legge che ha vietato l’istruzione e la discussione in classe relativamente ai temi Lgbtq+ dall’asilo alla terza elementare. Ad aprile, il Consiglio statale dell’Istruzione ha esteso il divieto fino al 12° grado, che potrebbe rivelarsi una scelta politicamente meno popolare, sulla base del sondaggio Post - Kff.

L’indagine del Washington Post, inoltre, ha posto le stesse domande alle persone transgender nel più grande sondaggio non governativo rivolto ad adultə transgender statunitensi e lo ha fatto affidandosi a metodi di campionamento casuale. L’analisi ha rilevato che 2 persone transgender su 3 hanno iniziato a capire che il loro genere differiva dal loro sesso biologico alla nascita prima dei 18 anni: quasi due terzi di loro hanno affermato che era appropriato discutere dell’identità di genere con i bambini e le bambine più piccole. Circa 7 su 10 hanno dichiarato che le ragazze e le donne transgender dovrebbero essere autorizzate a partecipare alle competizioni sportive femminili. E circa 7 su 10 che è appropriato per ə bambinə dai 10 ai 14 anni avere accesso ai bloccanti della pubertà sotto controllo medico.

Le persone transgender rappresentano circa il 0,6% della popolazione degli Stati Uniti, secondo i sondaggi, anche se la cifra è più alta tra quelli tra i 18 e i 29 anni (circa il 2%). Considerando anche le persone non binary, si sale all’1,6% di tuttə ə adultə e al 5,1% deə giovani, mentre il 2,4% deə adultə americanə si dichiarano gay o lesbiche.

Come per le questioni di orientamento sessuale, ə ragazzə più giovani accettano maggiormente le differenze nell’identità di genere rispetto alle persone anziane, anche se il divario generazionale riguardo l’identità di genere oggi non è così pronunciato come lo era un tempo quello relativo all’orientamento sessuale. «Bisognerà aspettare dagli 8 ai 10 anni» affinché le opinioni cambino, ha spiegato Andrew Flores, professore governativo all’American University che ha studiato l’opinione pubblica relativa alle questioni Lgbtq+.

E intanto, tra novembre e dicembre, sono stati presentati più di 400 disegni di legge anti-transgender rispetto ai circa 150 del 2022.

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