Diritti

Le persone transgender sono più felici dopo la transizione

Secondo l’indagine condotta dal Washington Post e dalla Kaiser Family Foundation, il 78% del campione intervistato ha spiegato che vivere in un genere diverso da quello “assegnato” alla nascita lo ha reso più soddisfatto
Credit: Baran Lotfollahi
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
27 marzo 2023 Aggiornato alle 09:00

Nel 2022 i funzionari statali negli Usa hanno presentato un numero record di proposte di legge anti-Lgbt, prendendo di mira soprattutto le persone transgender. Alcuni Stati vietano a questə studenti di praticare sport, altri impediscono loro di accedere ai bagni; altri ancora limitano le discussioni riguardo l’orientamento sessuale o l’identità di genere tra i banchi di scuola.

Di recente il Tennessee si è ispirato a Utah, South Dakota, Mississippi, Arkansas, Arizona e Alabama nel vietare minori transgender di usufruire di misure sanitarie come la terapia ormonale e di sottoporsi a interventi chirurgici e bloccanti della pubertà. Ma un sondaggio ha deciso di rivolgersi direttamente alle persone a cui sono indirizzate tutte queste norme, ponendo delle domande relative alla loro vita: la maggior parte deə adultə transgender ritiene che la transizione lə ha resə più soddisfattə della propria vita.

Quello condotto dal quotidiano statunitense Washington Post e dall’organizzazione americana senza scopo di lucro Kaiser Family Foundation è il più grande sondaggio non governativo per persone adulte transgender statunitensi che si basa su metodi di campionamento casuale. Il Trans Survey è stato condotto in inglese e spagnolo dal 10 novembre al 1° dicembre 2022, intervistando 515 adultə statunitensi che si identificano come transgender e 823 adulti statunitensi cisgender. Queste persone hanno risposto a domande relative alla loro infanzia, ai loro sentimenti e alle loro vite dopo la transizione.

Il 78% afferma che vivere in un genere diverso da quello assegnato alla nascita li ha resi più felici rispetto a prima della transizione, e per moltə di loro la differenza è sostanziale: il 45% ha dichiarato di essere “molto” più soddisfatto. «Vivere non fa più male», ha dichiarato al Washington Post una persona nera non binaria di 37 anni che ha partecipato al sondaggio.

Poiché non esiste un approccio univoco alla transizione, come sostengono da tempo gli esperti medici e i membri della comunità Lgbtq, la maggior parte delle persone transgender intervistate ha raccontato esperienze molto diverse riguardo come hanno scelto di presentarsi fisicamente. Circa il 77% ha dichiarato di aver apportato modifiche al tipo di abbigliamento indossato, all’acconciatura o alle abitudini di pulizia per adattarsi meglio alla propria identità di genere, mentre il 57% ha detto di utilizzare un nome diverso da quello riportato sul proprio certificato di nascita. Solo il 31% ha ricevuto cure mediche, tra cui la terapia ormonale sostitutiva o i bloccanti della pubertà, mentre un 16% si è sottoposto a un intervento chirurgico per modificare il proprio aspetto fisico.

Secondo l’American Civil Liberties Union, quest’anno sarebbero 116 le proposte di legge relative al l’assistenza sanitaria alle persone transgender. La norma federale proposta di recente dalla deputata Marjorie Taylor Greene prevede che i medici che forniscono assistenza sanitaria per la conferma del genere aə minori negli Stati Uniti potrebbero essere accusati di reato e condannati fino a 25 anni di reclusione.

Il 17% delle persone intervistate transgender ha riferito che l’assistenza sanitaria gli è stata negata da parte di un operatore per il proprio genere. Il 64% ha dichiarato di sentirsi “talvolta” o “frequentemente” discriminato a causa della propria identità o espressione di genere, mentre il 36% ha optato per “raramente” o “mai”.

A quasi la metà sono state poste domande invasive riguardo il proprio lavoro e la maggior parte ha riferito di essere stata aggredita verbalmente a causa della propria identità di genere o del proprio orientamento sessuale (il 25% ha dichiarato di essere stato aggredito fisicamente). Il 56% delle persone transgender ha riferito di sentirsi spesso ansioso nell’ultimo anno ed è emerso che hanno più del doppio delle probabilità (48%) rispetto alle persone cisgender (21%) di sentirsi depresse.

Nonostante tutto, più della metà deə intervistatə (55%) ritiene che le persone transgender negli Stati Uniti siano più accettate rispetto a 10 anni fa. Le generazioni più giovani si mostrano, a quanto emerge dall’indagine, più tolleranti e comprensive. Tra ragazzi e ragazze c’è anche molta più apertura verso le proprie famiglie rispetto alla propria identità di genere, mentre ə adultə transgender più anzianə, o over 35, sono più propensə a dire di non essersi dichiaratə alla famiglia o agli amici.

Circa due terzi deə adultə transgender ha dichiarato di sapere di essere transgender prima del loro 18° compleanno, con il 32% che ha iniziato a comprendere la propria identità di genere quando aveva 10 anni o meno. Si stima che circa 1,6 milioni di persone di età superiore ai 13 anni si identifichino come transgender, secondo lo studio del giugno 2022 del Williams Institute, think tank della Ucla Law School incentrato sulle politiche pubbliche dell’identità di genere.

Queste persone sono fiduciose. Perché nonostante il clima politico, la maggioranza degli adulti transgender crede che la percezione pubblica delle persone trans stia cambiando.

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