Diritti

Tennessee: la legge contro drag queen e persone transgender rischia di aumentare i suicidi

I giovani transgender presto non saranno più in grado di accedere all’assistenza sanitaria per l’affermazione di genere che, ogni anno, salva diverse vite
Credit: Sandy Milla r
Tempo di lettura 7 min lettura
18 marzo 2023 Aggiornato alle 09:00

Il governatore repubblicano del Tennessee Bill Lee ha firmato una legge che limita l’assistenza medica per i giovani transgender e mette fuori legge gli spettacoli di drag queen davanti ai minori.

La prima misura del disegno di legge implica il divieto per le persone transgender sotto i 18 anni di usufruire di misure sanitarie come la terapia ormonale e di sottoporsi a interventi chirurgici e bloccanti della pubertà.

Le uniche eccezioni (una delle quali momentanea) sono due. La prima è rivolte a bambini e bambine transgender che stanno/staranno già assumendo ormoni prima dell’effettiva entrata in vigore della legge, il 1° luglio 2023, e che avranno tempo fino a marzo 2024 per interrompere i loro trattamenti; la seconda bambini intersessuali a cui non viene facilmente assegnato un genere alla nascita.

Molte realtà religione sono contrarie alla legge. Tra queste lAclu (American Civil Liberties Union) del Tennessee, che afferma che l’assistenza all’affermazione di genere salva ogni anno diverse vite, contribuendo a ridurre drasticamente la depressione e i pensieri di autolesionismo in una popolazione con alti tassi di suicidio.

Dello stesso avviso la chiesa luterana Elca, la cui esponente di spicco, Dawn Bennett attualmente presta la propria opera come pastora al The Table a Nashville, una comunità che lavora alle intersezioni tra fede e difesa della famiglia Lgbtq+.

La religiosa ha affermato di essere stata convocata spesso al capezzale di adolescenti transgender che avevano tentato il suicidio e di aver conosciuto personalmente almeno quattro persone che hanno evitato la morte grazie alle terapie di affermazione di genere.

Aclu Tennessee e l’associazione Lambda Legal hanno promesso azioni legali e rilasciato la seguente dichiarazione: “Non permetteremo che questa legge pericolosa rimanga in piedi. Alcuni politici e il governatore Lee non hanno nascosto la loro intenzione di discriminare i giovani transgender o la loro ostinata ignoranza sull’assistenza sanitaria salvavita che cercano di vietare. Invece, hanno scelto la paura, le false dichiarazioni, l’intimidazione e la politica estremista rispetto ai diritti delle famiglie e alle vite dei giovani transgender nel Tennessee. Siamo impegnati a ribaltare questa legge incostituzionale e siamo fiduciosi che lo Stato si ritroverà completamente incapace di difenderla in tribunale. Vogliamo che i giovani transgender sappiano che non sono soli e che questa lotta non è finita”.

L’Aclu ha inoltre rilasciato sul proprio sito un modulo da compilare per chiunque si trovi in difficoltà a causa di questa nuova misura e necessiti di aiuto.

Restrizioni simili in Alabama e Arkansas sono state ingiunte dai tribunali federali. Il Tennessee è il quarto stato in questa sessione legislativa a vietare l’assistenza che afferma il genere per i minori di 18 anni, dopo i divieti firmati in Utah, South Dakota e Mississippi.

Contemporaneamente, i legislatori statali hanno anche approvato un divieto nei confronti degli spettacoli di drag queen negli spazi pubblici, mettendo così a repentaglio il futuro dei Pride nello Stato.

Non solo la normativa, anche il linguaggio, accuratamente selezionato per la stesura del disegno di legge, ha suscitato preoccupazione da parte della comunità Lgbtq+.

Secondo Henry Seaton, dell’Aclu «l’approssimativo linguaggio utilizzato potrebbe portare alla criminalizzazione delle persone trans o di chiunque non si conformi a una certa idea di genere».

La frase più controversa è quella che parla di imitatori di uomini e donne. Oltre alla chiara matrice discriminatoria, non definendo nello specifico le drag performer, il rischio concreto è infatti che il decreto possa facilmente essere esteso a persone trans o a qualsiasi appartenente alla comunità Lgbtq+ che, semplicemente, si aggirino per strada in maniera ritenuta non idonea dal provvedimento.

«Trovo irresponsabile creare una legge basata su una completa mancanza di comprensione e una determinata e intenzionale interpretazione errata di cosa sia effettivamente il drag, che fa parte del tessuto culturale della comunità Lgbtq+ ed esiste da secoli», ha detto un rappresentante dello stato del Montana, Connie Keogh, durante un dibattito in aula.

Il senatore dello stato del Tennessee Jack Johnson difende la scelta del suo gruppo politico, affermando che il disegno di legge si riferisce a spettacoli di drag queen sessualmente allusivi e ritenuti inappropriati per i bambini.

Una tesi che sposa quella del deputato che lo ha proposto, Chris Todd, che lo scorso ottobre aveva già tentato di bloccare il drag show legato alla parata del Pride a Jackson, salvo poi raggiungere un accordo con gli organizzatori, che hanno proposto lo spettacolo al chiuso e inserendo un limite di età.

In quell’occasione Todd alla domanda di alcuni giornalisti che gli chiesero su quali basi sostenesse che lo spettacolo del Pride fosse dannoso per i bambini senza averlo visto, rispose definendo lo show abuso sui minori e spazzatura.

Nello stesso periodo aveva anche dichiarato l’intenzione di cancellare qualsiasi evento di drag in Tennessee perché sarebbero, a suo dire, «chiaramente destinati a preparare e reclutare i bambini per questo stile di vita».

Diversi altri stati, tra i quali Idaho, Kentucky, North Dakota, Montana e Oklahoma, stanno prendendo in considerazione divieti simili, anche trainati da teorie complottiste, insensate e dannose che si rincorrono in rete, arrivando a creare false accuse di abusi sui minori da parte di appartenenti alla comunità drag.

Le fake news relative al Chattanooga Pride, a esempio, si sono diffuse online dopo che gli attivisti di estrema destra hanno pubblicato il video di una bambina che giocava con il costume di lustrini di una performer.

Unitamente a minacce di violenza e morte, molti video, persino di eventi differenti, sono stati fatti circolare tagliati e incompleti per supportare quello che di fatto è un incitamento all’odio.

Sarah Warbelow, direttore legale di una campagna per i diritti umani, in un’intervista della scorsa settimana ha affermato che «piuttosto che concentrarsi sulle reali questioni politiche che devono affrontare gli abitanti del Tennessee, i politici preferiscono dedicare il proprio tempo e i loro sforzi a fraintendere le prestazioni adeguate all’età in una biblioteca per approvare il maggior numero possibile di leggi anti-Lgbtq +».

Ogni atto politico volto a eliminare il rispetto e la tolleranza alla diversità pone in sé il rischio concreto di crescere le nuove generazioni istigandole all’odio.

Il fatto che le leggi di uno stato intervengano su quelle che fino a ieri sono state responsabilità genitoriali, implica una prevaricazione e una mancata valutazione degli effetti dannosi che queste leggi potrebbero avere sui minori. Chi meglio dei genitori può comprendere e vedere quotidianamente la sofferenza di un minore transgender?

Movimenti del genere si uniscono ai ben noti tentativi atti a eliminare la drag queen hour, ovvero l’incontro che viene organizzato in alcune librerie pubbliche degli Stati Uniti, dove alcune drag queen leggono storie ai bambini per insegnare loro che esistono realtà diverse.

L’alone di paura che i repubblicani tentano di espandere nel Paese può rivelarsi profondamente nocivo.

Diversi report constatano l’esistenza di almeno 23 generi sessuali differenti. La presa di coscienza di questi, da parte della persona stessa, spesso avviene in età pre-adolescenziale e ignorare volutamente questa fascia della popolazione cercando di limitarne le libertà rischia di ripristinare atteggiamenti repressivi da parte di governi e popolazioni e aumentare notevolmente i casi di autolesionismo e suicidio.

L’educazione alla diversità è importante per promuovere l’uguaglianza e l’inclusione, prevenire stereotipi e discriminazione, aumentare la conoscenza e la comprensione di altre culture, e sviluppare abilità di comunicazione interculturale. Inoltre, la diversità può portare a nuove idee e soluzioni creative, aumentare la produttività e la coesione sociale, e combattere l’ingiustizia sociale.

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