Diritti

Usa: approvata la proposta contro le atlete transgender nelle scuole

Passa alla Camera il Protection of Women and Girls in Sports Act, che vieta agli istituti che ricevono finanziamenti pubblici di permettere “a una persona di sesso maschile di partecipare a un’attività atletica” per ragazze
Credit: Cottonbro Studio
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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24 aprile 2023 Aggiornato alle 17:00

L’hanno chiamato Protection of Women and Girls in Sports Act, ovvero: “La legge sulla protezione delle donne e delle ragazze nello sport”. Come se fossero in pericolo, come se una minaccia incombesse su di loro. La norma, approvata dalla Camera statunitense giovedì 20 aprile, vieta alle donne transgender di competere nelle squadre sportive femminili nelle scuole e università che ricevono finanziamenti pubblici.

Il testo, nello specifico, dice che “il sesso deve essere riconosciuto esclusivamente sulla base della biologia riproduttiva e della genetica di una persona alla nascita”, e va a colpire qualunque istituto scolastico “beneficiario di assistenza finanziaria federale che gestisce, sponsorizza o facilita programmi o attività atletiche” che permetta “a una persona di sesso maschile di partecipare a un programma o a un’attività atletica destinata a donne o ragazze”.

Il disegno di legge sostiene che consentire a quei beneficiari di “gestire, sponsorizzare o facilitare programmi o attività atletiche che permettano a individui di sesso maschile di partecipare a programmi o attività designati per donne o ragazze” sia una violazione del Titolo IX, la storica legislazione sui diritti civili approvata più di 50 anni fa che proibisce la discriminazione sulla base del sesso nei programmi o nelle attività educative finanziate a livello federale, comprese le scuole elementari e secondarie pubbliche, i college e le università.

La Camera, a maggioranza repubblicana, ha approvato il disegno di legge con 219 voti contro 203. Ma è probabile che il testo non venga accolto dal Senato, controllato dai democratici. Il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, intanto, ha promesso che, se mai la norma dovesse passare lo step del Senato, lui vi porrà il veto e ne bloccherà l’entrata in vigore.

In un comunicato diffuso dalla Casa Bianca, ha ribadito che si oppone duramente all’ok della proposta n. 734 da parte della Camera: la norma, definita “discriminatoria”, “negherebbe l’accesso allo sport a molte famiglie, stabilendo un divieto assoluto per gli studenti transgender (anche quelli che frequentano le scuole elementari) di giocare in una squadra coerente con la loro identità di genere”.

“In un momento in cui i giovani transgender si trovano già ad affrontare una crisi di salute mentale a livello nazionale, con la metà di loro che in un recente sondaggio ha dichiarato di aver seriamente pensato al suicidio - continua la dichiarazione - una legge nazionale che stigmatizza ulteriormente questi bambini è del tutto inutile, danneggia le famiglie e gli studenti e non farebbe altro che esporli a maggiori rischi”.

Non c’è spazio per la discriminazione nelle scuole o sui campi da gioco, secondo la Casa Bianca. E bisognerebbe dare priorità ad altre “questioni urgenti”, come “aumentare la retribuzione degli insegnanti, allontanare le armi dalle scuole, affrontare la crisi della salute mentale che i nostri giovani devono affrontare, e aiutare gli studenti a imparare e a riprendersi dal punto di vista accademico da interruzioni senza precedenti”.

Il voto della Camera al disegno di legge proposto dal repubblicano Greg Steube, della Florida, mostra come quest’ala stia lavorando per “mettere in luce la questione”, spiega la Cnn, e arriva proprio mentre gli Stati governati dal Grand Old Party stanno approvando leggi simili che limitano la partecipazione di atleti transgender agli sport.

Secondo i dati dell’American Civil Liberties Union, organizzazione non governativa che si impegna a difendere i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti, dall’inizio del 2023 al mese di aprile sono state approvate almeno 417 leggi anti-Lgbtq+ nelle legislature statali Usa: si tratta di un nuovo record, perché è già più del doppio del numero di leggi simili introdotte lo scorso anno.

Secondo i repubblicani le atlete transgender avrebbero un vantaggio fisico rispetto alle donne cisgender, quindi la loro partecipazione potrebbe limitare le opportunità degli altri. I sostenitori della comunità Lgbtq+ e i leader dei diritti civili hanno definito i progetti di legge che vietano la partecipazione degli atleti transgender “transfobici” e “non necessari”.

Tarah Demant, direttrice nazionale per i programmi di Amnesty International Usa, ha dichiarato che il disegno di legge approvato alla Camera «fa parte di un attacco coordinato ai diritti e alla vita dei giovani transgender e delle persone Lgbtqi+ in tutto il Paese» perché «pretende di proteggere i diritti delle donne limitando quelli delle studentesse transgender». Almeno 21 Stati Usa, secondo i dati del Movement Advancement Project, hanno approvato divieti o restrizioni simili che escludono le persone transgender dagli sport scolastici.

Ma si tratta solo di una delle tante categorie (non solo scolastiche) nel mirino dei repubblicani: a rischio ci sono anche i diritti civili, l’accesso all’assistenza sanitaria, la libertà di parola e di espressione, la possibilità di accedere a luoghi pubblici come i bagni e gli spogliatoi. Ma, come spiega Demant, «i diritti delle persone transgender sono diritti umani, gli Stati Uniti devono proteggerli a ogni livello».

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