Diritti

Incoronazione Carlo III: il plug-in maori che oscura le news reali

A poche ore dalla cerimonia, l’artista Hāmiora Bailey ha ideato Pīkari Mai, che sostituirà i “pettegolezzi” della corona con articoli dedicati alle comunità indigene neozelandesi
Credit: Hāmiora Bailey
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
5 maggio 2023 Aggiornato alle 21:00

Manca poco all’incoronazione di re Carlo III a Londra. Ma Pīkari Mai, plug-in già disponibile su Firefox e Google Chrome e che presto lo sarà per altri browser, punta a silenziare le notizie dedicate alla famiglia reale britannica che intaseranno i siti di informazione per sostituirle con articoli riguardanti le comunità indigene della Nuova Zelanda e non solo.

“Per gli indigeni, la fanfara e la copertura che circonda l’incoronazione reale sono più che fastidiose”, spiega il sito del progetto. Nasce così l’estensione scaricabile gratuitamente che permette alle persone di “staccare la spina, sostituendo i pettegolezzi reali con notizie indigene da tutto il mondo”.

Come funziona? Il plug-in effettua un data scrape su un sito, ovvero estrae dati per mezzo di programmi software, analizza una pagina web, individuando parole chiave o immagini relative alla monarchia e alla celebrazione che si svolgerà domani a Londra, nell’Abbazia di Westminster, e le censura o rimpiazza con notizie rilevanti per le comunità indigene.

“Pīkari Mai mira a ridare luce al mondo digitale, in modo che possa risplendere su di noi qui nel mondo fisico”, spiega il sito dell’iniziativa, creata per “celebrare gli scrittori indigeni di tutto il mondo, in onore di ciascuna delle nostre Nazioni, nella nostra discendenza dei quattro venti. […] Prestate attenzione, guardate, ascoltate e imparate dai giornalisti indigeni. È per noi come popolo Māori e per i nostri cugini indigeni in tutto il mondo”: un breve video pubblicato dall’emittente australiana CBAustralia mostra Carlo III, in grigio su sfondo fucsia, censurato da una barra nera che diventa uno strumento in mano a un uomo appartenente alla comunità indigena.

Dunque: no alla cronaca reale, sì alle notizie relative ai Māori e non solo. Questi, infatti, rappresentano circa l’1,8% degli scrittori delle testate giornalistiche, secondo l’autore Hāmiora Bailey: scambiare le notizie inerenti alla monarchia con i loro scritti è anche un modo per aumentare il profilo del loro lavoro e delle storie indigene in generale.

Nonostante la distanza di oltre 18.000 km dal luogo in cui avverrà l’incoronazione, anche i titoli dei notiziari neozelandesi sono stati caratterizzati da un flusso costante di pettegolezzi “reali”. Dalle ultime rivelazioni sulla presenza del principe Harry (senza l’attrice e moglie Meghan Markle), alle analisi approfondite riguardanti la condotta del nuovo re, fino agli scandali sulla lista degli invitati e del menù previsto per il post cerimonia.

Re Carlo III, d’altronde, è il capo di Stato cerimoniale della Nuova Zelanda, ma i Māori non hanno mai ceduto la sovranità alla corona. La famiglia reale ha già presentato una serie di scuse formali per la violenta repressione perpetrata in età coloniale in Nuova Zelanda: confische di terre, atrocità, guerre aggressive e arresti illegali.

All’inizio della settimana, il primo ministro neozelandese Chris Hipkins, che si trova a Londra per l’incoronazione, ha dichiarato di volere che il suo Paese diventi una repubblica, ma di non considerarla una priorità politica: i sondaggi, infatti, non hanno ancora mostrato un forte sostegno a favore di questa forma di Governo.

Ma l’autore del plug-in, Bailey, ha deciso di offrire una visione ludica della situazione: una visione di «indipendenza, in cui possiamo parlare del nostro popolo e, se vogliamo, possiamo spegnerci senza dover razionalizzare e senza doverci contestualizzare come vittime o vittime» - ha spiegato, citato dal Guardian - La gente è stufa di tutto questo: non gli interessa quanto costa un diamante o chi indossa quale vestito. In tutto il mondo, gli indigeni sono stanchi di [questa] retorica sulla frivolezza e sulla classe». Il plug-in è stato realizzato in collaborazione con l’agenzia Colenso BBDO.

Leggi anche
Diritti umani
di Mario Di Giulio 4 min lettura
Puponga, Nuova Zelanda
Economia
di Redazione 2 min lettura