Economia

Nuova Zelanda, terra di maori e innovazione

Conosciuta per i paesaggi mozzafiato della saga “Il Signore degli Anelli”, per la prima ministra Jacinda Ardern e i prodotti caseari, la nuova Zelanda oggi è anche patria di startup innovative
Puponga, Nuova Zelanda
Puponga, Nuova Zelanda
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4 gennaio 2022 Aggiornato alle 14:30

Dall’altra parte del globo c’è un Paese che significa “terra di mare”. E sta crescendo soprattutto grazie all’interesse e agli investimenti stranieri. Conosciuta per i paesaggi mozzafiato della saga “Il Signore degli Anelli”, per la prima ministra Jacinda Ardern e i prodotti caseari, la nuova Zelanda oggi è anche patria di startup innovative. Negli ultimi due anni, nonostante la pandemia, le nuove imprese hanno registrato un record di investimenti: nel 2020 sono stati impegnati 158 milioni di dollari e siglati 108 accordi. Secondo un rapporto di Pricewaterhouse Coopers (PWC), il 2020 è stato anche il terzo anno di seguito in cui le somme di capitali investiti sono cresciute di oltre il 20% su base annua.

Rocket Lab è un esempio di startup neozelandese di successo, forse è stata la prima piccola realtà a diventare un esempio “planetario”. Fondata in Nuova Zelanda nel giugno 2006 dall’idea di Peter Beck, l’azienda che produce razzi spaziali e servizi di lancio. È stata la prima compagnia privata nell’emisfero australe a raggiungere lo spazio dopo aver lanciato il suo razzo suborbitale Ātea-1 nel novembre 2009 e nel 2013, dopo aver vinto un contratto con il Governo degli Stati Uniti dall’Operational Space Responsive Space Office, ha persino aperto una sede in California. Non tutte le piccole diventeranno come Rocket Lab, ma il Governo per primo, in questo momento, sta scommettendo in prima persona sia su grandi che piccole realtà per far crescere l’impresa, i giovani e anche il Paese.

Tramite l’Elevate NZ Venture Fund ha investito 300 milioni di dollari in startup. Tra gli obiettivi principali del fondo, scommettere e investire capitali in società di venture capital nei prossimi cinque anni, che a loro volta sceglieranno giovani imprese da valorizzare, far crescere, rendere internazionali.

“Il mio augurio è di veder nascere e svilupparsi un numero sempre maggiore di startup, vedere diventare Unicorn (le startup che hanno raggiunto una valutazione di oltre un miliardo di dollari, ndr) come Rocket Lab ma anche semplicemente inventare nuovi prodotti e servizi. E creare un vero e proprio mercato di imprese innovative”, spiega James Pinner, l’amministratore delegato di Elevate NZ Venture Fund.

Accedere ai fondi non è semplice per chi non è neozelandese, perché tutto il sistema economico del Paese mira a privilegiare idee “autoctone”. Le due capitali delle startup sono Auckland e Wellington. È in queste due città che il Governo ha creato le condizioni per uno sviluppo dei talenti giovanili.

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di Redazione 4 min lettura