Bambini

Genova: il programma scolastico per conoscere i cinghiali

Visite guidate per osservare gli esemplari da vicino: a oggi, il progetto ligure dedicato all’educazione e al rispetto della fauna urbana conta ben 40 bambini
Credit: Eva Blue
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
27 aprile 2023 Aggiornato alle 13:00

Lungo gli argini del Bisagno, il torrente che attraversa il centro di Genova, pascolano da tempo ormai diverse famiglie di cinghiali. Chi abita nel quartiere di Marassi o chi lo frequenta quotidianamente ormai non si sorprende più. Gli esemplari sono persino diventati una sorta di attrazione turistica: i tifosi che si recano allo stadio li fotografano o lanciano loro delle briciole di pane.

La città negli ultimi anni è stata invasa da frotte di cinghiali: secondo le stime sarebbero circa 20.000 esemplari considerando sia il centro urbano che la provincia. Non a caso il capoluogo ligure rientra nella Zona Rossa della peste suina: dall’inizio dell’anno le guardie forestali hanno catturato e abbattuto circa 600 esemplari, metà dei quali nell’area metropolitana.

La loro presenza sta ponendo dei problemi in termini di sicurezza: ogni settimana si registrano in media 3 incidenti legati a queste bestie. Negli ultimi giorni alcuni esemplari hanno interrotto un torneo di calcio facendo irruzione in campo nel corso di una partita. Il mese scorso un uomo è rimasto ferito nel cortile di casa: un cinghiale lo ha azzannato, sfiorando di poco la vena femorale.

Francesco De Giorgio, biologo ed etologo, ha spiegato a Repubblica di aver aderito con entusiasmo a una proposta insolita di un gruppo di genitori: «Abbiamo messo in piedi un progetto pilota di educazione all’animalità e di conoscenza di una specie, i cinghiali, così tanto bistrattata e al contrario portatrice di grandi valori».

L’idea è nata dalla reticenza di alcuni bambini a partecipare a gite scolastiche che includessero l’osservazione di animali in cattività, come quella all’Acquario di Genova. Perché allora non andare a vedere i cinghiali? Sono animali liberi e scorrazzano tranquillamente in città.

Il programma educativo dedicato a questi animali selvatici include una prima fase di esplorazione e osservazione sul campo. E, infatti, sono state organizzate una serie di visite guidate (per ora sono 40 i bambini iscritti e molti genitori si sono dimostrati entusiasti) lungo il torrente, per studiare da vicino gli ungulati, capire i loro comportamenti e imparare a coesistere con loro pacificamente.

La maggior parte dei genovesi considera i cinghiali delle bestie pericolose, ma il biologo risponde che «sono animali intelligenti, e sociali. Stanno per conto loro, diventano reattivi quando la gente (sbagliando) dà loro il cibo. È sbagliato abbatterli, come si vuole fare con gli orsi, i lupi e gli altri animali selvatici, scegliendo la soluzione più semplice. Bisogna capire che dobbiamo imparare ad adattarci e che la scuola ha un ruolo fondamentale: in futuro serviranno architetti e ingegneri per progettare città dove uomini e animali potranno convivere serenamente».

Dopo la prima visita, che si è svolta alcuni giorni fa ed è durata all’incirca un paio d’ore (ne sono previste altre 3 tra aprile e maggio), De Giorgio ne ha parlato con i bambini. Un modo nuovo e originale per coinvolgere i più piccoli e insegnare loro il rispetto della fauna urbana.

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