Diritti

Stati Uniti: è corsa alle armi da fuoco

Sempre più persone le acquistano per la prima volta: 7,5 milioni dal 2019 al 2021, perlopiù donne e afroamericani. Aumentano le morti per sparatorie e suicidi, che superano le vittime della strada (48.830 contro 45.404)
Credit: Ivan Samkov
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
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26 aprile 2023 Aggiornato alle 18:00

Accade spesso dopo le sparatorie di massa negli Stati Uniti: le vendite di armi aumentano rapidamente, così come le loro vittime. Di recente ne è avvenuta una in Alabama, dove un gruppo di adolescenti ha fatto irruzione in una festa di compleanno, ha aperto il fuoco e ha ucciso 4 persone di 17, 18, 19 e 23 anni. Un’altra, in una scuola di Nashville, nel Tennessee, ha portato alla morte di 3 bambini e 3 adulti, mentre in Kentucky un uomo ha colpito a morte 5 colleghi nella banca in cui lavorava.

Secondo alcune fonti citate dalla Cnn, parte del suo obiettivo era dimostrare quanto fosse facile acquistare un’arma d’assalto anche per qualcuno con gravi disturbi mentali: gli è bastato compilare un modulo per il Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (l’agenzia governativa Usa che regola la vendita, il possesso e il trasporto di armi da fuoco, munizioni ed esplosivi nel commercio interstatale) e sottoporsi a un controllo dei registri dell’FBI per assicurarsi che non fosse un criminale o oggetto di un’ordinanza restrittiva imposta dal tribunale. Poi ha acquistato il fucile AR-15: sono passati solo 7 giorni prima che compisse la sparatoria del 10 aprile.

A crescere in modo significativo oltre alle le sparatorie di massa, che secondo gli ultimi dati del Gun Violence Archive sono state quasi 2 al giorno in media negli ultimi 3 anni, sono anche le vittime delle armi da fuoco: per i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, le persone morte per ferite legate alle armi da fuoco nel 2021 sono state 48.830. Si tratta di un aumento di quasi l’8% rispetto al 2020, che era già stato un anno da record per le morti per arma da fuoco.

C’è da sottolineare un dato, però: anche se le sparatorie di massa e gli omicidi attirano più attenzione mediatica, più della metà del totale nel 2021 sono stati suicidi. I dati mostrano che negli Stati Uniti, ogni giorno, muoiono più di 50 persone per via di un’arma da fuoco. Si tratta di una cifra superiore alle vittime della strada, che nello stesso anno sono state 45.404.

Parallelamente crescono anche le vendite di armi da fuoco. Secondo Mike Marinello, proprietario del South Shore Shooting Range e del negozio di armi South Shore Sportsman, nello stato di New York, dopo le grandi sparatorie i politici annunciano di voler approvare leggi più severe sulle armi, e le persone si affrettano a comprarle prima che venga loro impedito.

Marinello ha spiegato alla Cnn che che il 40% dei suoi clienti proviene da New York, dove il possesso di armi è fortemente regolamentato: «La maggior parte delle persone arriva come nuovi possessori di armi alla ricerca di qualcosa per la difesa personale, oppure passiamo molto tempo con persone curiose. […] Una fetta piuttosto ampia della nostra attuale clientela è costituita da donne».

Tra le famiglie statunitensi, 1 su 5 ha acquistato un’arma da fuoco dal marzo 2020 al marzo 2022, secondo l’istituto di ricerca apartitico Norc della University of Chicago. E 1 americano su 20 ha acquistato un’arma per la prima volta nello stesso periodo.

Nelle ultime settimane, inoltre, anche altri episodi hanno spinto le persone a comprarle per difendersi: 4 persone sono state colpite (1 in modo mortale) a nord di New York, a Kansas City e in Texas, dopo aver sbagliato porta o indirizzo. Negli ultimi anni avrebbero contribuito anche l’incertezza della pandemia e le proteste nazionali dopo l’omicidio di George Floyd nel 2020 per mano della polizia di Minneapolis.

Secondo il National Instant Criminal Background Check System, durante la pandemia il numero di controlli istantanei sui precedenti penali, i cosiddetti Nics, richiesti prima dell’acquisto di un’arma e indicatore approssimativo del numero di persone che comprano o che possono ottenere un porto d’armi, è aumentato da meno di 30 milioni a quasi 40 milioni.

I tassi di possesso di armi tra le donne e gli afroamericani stavano salendo già prima della crisi sanitaria, secondo lo studio condotto dal professore di scienze della salute ed epidemiologia alla Northeastern University, Matt Miller, e dalla ricercatrice di Harvard Deborah Azrael: «Tra il 2016 e il 2019, i nuovi possessori di armi avevano maggiori probabilità di essere donne e neri rispetto a prima e, se si tratta di una risposta alla sensazione che le cose stiano andando fuori controllo, che il Paese sia davvero diviso, è un’ipotesi allettante da fare», ha spiegato Miller alla Cnn.

Secondo la ricerca quasi il 3% degli adulti statunitensi, ovvero 7,5 milioni di persone, ha acquistato armi per la prima volta da gennaio 2019 ad aprile 2021. Circa la metà erano donne, il 20% neri e il 20% ispanici. In generale, i possessori di armi erano per il 63% maschi e per il 73% bianchi.

I nuovi possessori di oggi «hanno meno probabilità di essere maschi e più probabilità di essere non bianchi, più probabilità di essere un po’ più giovani rispetto ai possessori di armi esistenti e di lunga data», ha spiegato Miller. Secondo il suo studio, il rischio di morte per suicidio, omicidio e lesioni non intenzionali aumenta sostanzialmente con il possesso di armi.

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