Ambiente

Elizabeth Ann, il primo furetto clonato

È nata dalle cellule congelate di Willa, ultimo esemplare di mustelide “dai piedi neri” vissuto 35 anni fa. Gli scienziati sperano di ripopolare una specie ormai quasi geneticamente estinta
Credit: Yulia Vambold
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6 febbraio 2022 Aggiornato alle 21:00

A Fort Collins, in Colorado, è stata organizzata una insolita festa di compleanno, con tanto di torta a due piani al gusto di topo e carne macinata. La festeggiata è Elizabeth Ann, un furetto nato a dicembre 2021. Nulla di speciale, se non fosse che l’animale è stato messo al mondo grazie alle cellule congelate di Willa, vissuta 35 anni fa. Il clone del furetto dai piedi neri, partorito da una madre surrogata, potrebbe salvare la specie dichiarata estinta alla fine degli anni Settanta. Eppure, qualche anno dopo, un proprietario terriero del Wyoming scoprì una piccola popolazione superstite che viveva nei suoi terreni, dando il via a un programma di ripopolamento. Tutti i furetti dai piedi neri esistenti oggi discendono però da 7 esemplari, che hanno quindi solo una minima variazione del pool genetico che spesso rende la specie più suscettibile a malattie e anomalie.

Per aumentare la possibilità di sopravvivenza della specie, nel 2014 Revive & Restore, l’ONG specializzata nella biologia della conservazione che ha la missione di migliorare la biodiversità attraverso il salvataggio genetico di animali in via di estinzione ed estinti, ha finanziato uno studio genomico sui furetti pieni neri. La ricerca ha contribuito a determinare che Willa possedeva una diversità genetica quasi tre volte maggiore rispetto all’attuale popolazione di furetti dai piedi neri, rendendo Elizabeth Ann una rarità dal punto di vista genetico. Il primo compleanno del furetto clonato è stato un traguardo importante perché ha segnato il raggiungimento della maturità sessuale. In primavera, se tutto dovesse andare come nei piani, Elizabeth Ann si accoppierà con un furetto accuratamente selezionato nel tentativo di introdurre una maggiore diversità genetica nelle colonie di furetti selvatici.

«Tutto su Elizabeth Ann è molto più grande della scienza che c’è dietro, ed è molto più grande del semplice gesto di aiutare una specie in via di estinzione», ha affermato Ben Novak, a capo del progetto di Revive & Restore. «Si tratta di sapere se questa pratica può diventare una parte della conservazione tradizionale».

Con la tecnologia di clonazione utilizzata, gli scienziati hanno sostituito il nucleo di una cellula uovo con quello prelevato da una cellula corporea. Una scossa di elettricità ha incoraggiato l’uovo e il nucleo a fondersi e la cellula a moltiplicarsi; l’embrione è stato poi trasferito a una madre surrogata.

Nel 1995 la pecora Dolly è stato il primo animale nato da una clonazione. Da allora, il processo è diventato uno strumento di routine per duplicare animali da fattoria, ma anche domestici inclusi cani e gatti e persino cammelli da corsa. Quello di Elizabeth Ann è solo l’inizio di una nuova frontiera.