Ambiente

Rinnovabili, all’Italia 450 milioni di euro dall’Ue

La Commissione europea ha approvato uno schema per sostenere la produzione di elettricità e idrogeno rinnovabili nelle aree industriali dismesse. La vicepresidente Vestager: «Aiuterà a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili»
Credit: Alex Shuper
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
4 aprile 2023 Aggiornato alle 18:00

Nella giornata di ieri, la Commissione europea ha approvato uno schema italiano da 450 milioni di euro per sostenere la produzione di elettricità e idrogeno rinnovabili nelle aree industriali dismesse sul territorio nazionale.

La misura, finanziata dal Pnrr e approvata nell’ambito del Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato adottato dalla Commissione a marzo di quest’anno, ha l’obiettivo di favorire il passaggio verso un’economia a zero emissioni nette in linea con il Green Deal.

Il sostegno pubblico sarà erogato sotto forma di sovvenzioni dirette a copertura dei costi d’investimento, con un importo massimo di aiuto per singolo progetto pari a 20 milioni di euro da stanziare entro il 31 dicembre 2025.

«Questo regime da 450 milioni di euro consentirà all’Italia di accelerare la diffusione delle capacità di idrogeno rinnovabile, in linea con la strategia dell’Ue per l’idrogeno», ha dichiarato Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue e Commissaria europea per la Concorrenza.

«Inoltre – ha aggiunto Vestager – aiuterà l’Italia a ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili, in linea con il piano REPowerEU, limitando nel contempo il più possibile le distorsioni concorrenziali».

Continua, intanto, la corsa dell’Italia per attuare gli obiettivi di spesa del Recovery Plan.

Nella sua relazione semestrale sul Pnrr presentata il 28 marzo, la Corte dei conti osserva come «oltre la metà delle misure interessate dai flussi mostri ritardi o sia ancora in una fase sostanzialmente iniziale dei progetti».

A febbraio 2023, aggiunge la Corte dei conti, le amministrazioni hanno trasferito ai soggetti attuatori o ai realizzatori delle specifiche iniziative di spesa previste dal Pnrr circa il 70% di quanto ricevuto in disponibilità.

Per questo il 28 marzo la Commissione europea ha rinviato di un altro mese la valutazione dell’avanzamento dei lavori necessaria all’erogazione della terza tranche di finanziamenti pari a 19 miliardi di euro.

Il governo però resta ottimista. «La Commissione europea, attraverso il commissario Gentiloni, è disponibile a discutere», ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

«La stragrande maggioranza degli obiettivi sono già raggiunti e poi ci vuole l’approvazione finale. Non sono preoccupato affatto per l’erogazione richiesta a fine dicembre, penso che i punti che sono ancora da chiarire saranno chiariti», ha confermato Gentiloni, Commissario europeo per l’Economia.

La proroga concessa all’Italia «non è inusuale: ciò è accaduto per la valutazione delle richieste di pagamento di altri Stati membri», ha rassicurato la portavoce della Commissione Ue Veerle Nuyts.

«La Commissione apprezza i significativi progressi compiuti nelle ultime settimane – ha aggiunto Nuyts – e si augura di continuare a collaborare strettamente con le autorità italiane per affrontare tutti gli elementi in sospeso di questa complessa richiesta di pagamento».

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