Culture

Pablo Neruda è stato avvelenato?

Dopo anni di sospetti e ricerche, gli esperti hanno trovato tracce di una sostanza tossica nel cadavere del premio Nobel per la letteratura
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18 febbraio 2023 Aggiornato alle 07:00

Il mistero intorno alla morte del poeta cileno Pablo Neruda potrebbe avvicinarsi alla soluzione. A cinquant’anni dal suo decesso, avvenuto nel 1973, un gruppo internazionale di esperti forensi ha rilasciato un rapporto in cui afferma di aver trovato nel suo cadavere tracce del batterio Clostridium botulinum. Questo potrebbero confermare l’ipotesi di avvelenamento, ventilata già nel 2017 quando gli inquirenti avevano trovato la stessa sostanza sui denti dello scrittore.

Nel rapporto gli scienziati ammettono però le difficoltà di stabilire il livello di tossicità del batterio e se sia stato iniettato o ingerito attraverso cibo contaminato.

Gli inquirenti non hanno ancora trovato quindi la prova definitiva che confermerebbe il crimine, e la morte del poeta rimane un caso aperto, anche se un altro elemento avvalora la teoria dell’omicidio: il fatto che nel 1981 il governo militare avesse avvelenato diversi prigionieri politici usando lo stesso batterio ritrovato nel cadavere di Neruda.

Inoltre, la versione ufficiale che attribuiva la causa della morte a un cancro alla prostata non ha mai convinto fino in fondo e anche Rodolfo Reyes, nipote del poeta, sostiene da anni che sia stato assassinato per via della sua attività politica.

Pablo Neruda aveva infatti incarichi diplomatici ed era amico di Salvador Allende, il presidente cileno deposto durante il colpo di stato del generale Augusto Pinochet solo dodici giorni prima della morte dello stesso Neruda. Con l’inizio della dittatura, lo scrittore aveva deciso di fuggire in esilio in Messico ma sera prima della partenza venne ricoverato in una clinica dalla quale non uscì in vita.

Dieci anni fa un giudice ha disposto la riesumazione del cadavere dopo che il suo autista ha affermato di aver ricevuto una sua telefonata la notte del ricovero nella quale il poeta, allarmato, sosteneva che qualcuno gli avesse iniettato una sostanza mentre dormiva.

Il Partito Comunista cileno e i famigliari del letterato hanno presentato una denuncia che ha portato all’apertura di un’inchiesta. Nel corso delle ricerche gli scienziati hanno escluso l’ipotesi di morte per cancro alla prostata e le indagini si sono orientate sempre di più verso l’omicidio. Alcuni ostacoli, come la non cooperazione della clinica e la difficoltà nell’effettuare i test di laboratorio, hanno però rallentato il raggiungimento della verità.

Dopo i nuovi risultati delle analisi il nipote Rodolfo Reyes ha dichiarato in una conferenza stampa che «l’omicidio di Neruda non si può più occultare» e che ora «manca solo la decisione della giudice Paola Plaza». Secondo l’avvocata Elisabeth Flores «al di là di come è stata introdotta la tossina, e di chi l’ha introdotta, non si può più negare la presenza di un’arma biologica nel suo corpo».

Neruda è stato uno dei poeti più apprezzati del secolo scorso, tradotto in più di trentacinque lingue. Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1971 e conosciuto anche per il suo impegno politico. Tuttavia, spesso si omette che sia stato anche un personaggio controverso. Negli ultimi anni sono emersi dettagli della sua vita personale che hanno portato a riconsiderare la sua figura, come l’ammissione di uno stupro e l’abbandono della figlia nata con una grave malformazione neurologica.

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