Economia

Contrazioni e rialzi nel mercato immobiliare 2023

Qualche previsione per il nuovo anno: meno compravendite, mutui più cari e domanda degli affitti in crescita. Facciamo il punto
Credit: Enza Dattolo/unsplash
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20 gennaio 2023 Aggiornato alle 08:00

Manca la conferma ufficiale da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma è possibile già individuare un sensibile incremento delle vendite di case nel 2022 rispetto ai livelli record del 2021, con un vantaggio di oltre il 10% registrato nei primi 9 mesi dell’anno, nonostante un quarto trimestre in calo.

Stando ai dati elaborati da Nomisma, società di Consulenza Aziendale con apposito osservatorio Immobiliare, l’ultimo anno si è chiuso con 767.000 compravendite, ben 2,4% in più rispetto al 2021. Oltre a una diminuzione delle transazioni - prevista nel 2023 - di oltre il 13% per via del restringimento della possibilità di ottenere il credito - Nomisma ipotizza un incremento dei prezzi fino al 2025, in cui Milano sarà capolista con rialzi del 6% nel triennio, contro una media di 1,9% nelle grandi città e il 2% di Roma. Di conseguenza, il capoluogo lombardo appare sempre più una città proibitiva per i redditi medio-bassi, dato che bisognerebbe disporre almeno di 1.382 euro al mese per un mutuo trentennale e 775 nelle aree meno centrali.

A diminuire saranno anche i mutui, con un calo previsto del 19,9% in stretta connessione con i rialzi dei tassi di interesse, da cui conseguirà un aumento degli acquisti per contanti (senza finanziamenti dalle banche).

Si allinea alle previsioni sul calo delle compravendite anche Tecnocasa, holding di intermediazione immobiliare, secondo cui, tuttavia, il rialzo della richiesta di investimento e il calo dell’offerta nelle città porterà un aumento dei valori degli immobili tale da garantire la stabilità dei prezzi. Un quadro più favorevole si presume non solo per i venditori di immobili di lusso e promotori di immobili in cantiere, ma anche per gli investitori stranieri che continueranno a investire nel mercato italiano.

Con una domanda elevata in tutti i segmenti e prezzi ancora in crescita, secondo Scenari Immobiliari il secondo semestre del 2023 raggiungerà livelli di transazioni analoghi a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, ma solo affidandosi a una certa dose di prudenza. Non a caso, lo scenario economico appare sempre più instabile per via della forte incognita rappresentata dall’andamento dei tassi, a cui i mercati guardano con sempre più attenzione.

Stando a quanto rilevato dalla società leader nell’intermediazione immobiliare Gruppo Gabetti, il livello attuale del costo dei mutui è ancora accettabile. Tuttavia, ulteriori rialzi - già preannunciati dalla Banca Centrale Europea - potrebbero far traslare la domanda a causa dello status abitativo da parte di chi lavora in smart working e avrà bisogno di un vano in più dove lavorare o delle famiglie che, per fronteggiare l’incremento dei costi energetici, cercheranno abitazioni più tecnologicamente avanzate e performanti, ricorrendo solo a piccole quote di finanziamento.

In tema di affitti, il mercato italiano mostra un aumento generalizzato. Ma se ci concentriamo sugli affitti a lungo termine - caratterizzati da un contratto standard di 8 anni - il Centro studi Fiaip evidenzia un’offerta piuttosto limitata nelle grandi città, ma anche nelle zone di richiamo turistico e nei centri universitari, dove la domanda - schizzata al +45% per le singole e al +41% per le doppie rispetto al 2021 - è accompagnata da un aumento spropositato dei costi degli affitti.

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