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Che cos’è il decluttering?

Eliminare ciò che ingombra e il superfluo. La tecnica consiste nel disfarti di oggetti che non usi più. Facendo, così, più spazio anche dentro di te
Credit: SHVETS production/pexels

Uno stile di vita sostenibile passa anche da una quotidianità più consapevole. Mangiare sano, fare la spesa a chilometro zero, non utilizzare prodotti inquinanti ma preferire quelli biodegradabili e seguire una mobilità sostenibile sono azioni fondamentali che andrebbero però accompagnate anche al non accumulo di oggetti.

Liberarsi del superfluo è infatti fondamentale e proprio per questo il decluttering risulta tra le tendenze più in auge negli ultimi anni. Questa pratica, che nei Paesi anglosassoni è diventata una vera filosofia di vita, si basa sulla selezione ed eliminazione di ciò che non si usa più: oltre a generare un beneficio sull’ambiente, aiuterebbe anche le persone che lo praticano a sentirsi meglio.

Liberarsi delle cose, infatti, apre la mente al futuro.

Cosa significa fare decluttering?

Fare decluttering significa rimuovere dai luoghi oggetti non necessari e riordinare per guadagnare nuovo spazio esteriore ma soprattutto interiore. Un percorso che ha tra i primi obiettivi rendere più liberi e far riflettere su cosa davvero è necessario e importante ma che è anche legato alla sostenibilità ambientale, avendo come perni il riciclo, il riuso e l’acquisto consapevole.

Dove e come si può fare decluttering?

Il decluttering può essere applicato ovunque: a casa, in ufficio, in cantina o in garage. Per prima cosa è importante individuare gli spazi nei quali intervenire e fare una scansione degli oggetti, considerando anche i principi sostenibili e cercando di quantificare quante volte sono stati utilizzati negli ultimi 12 mesi e quindi capire se è il momento di liberarsene.

Quando si inizia è necessario munirsi di sacchi per la spazzatura ricordandosi di differenziare i rifiuti prodotti seguendo le indicazioni dei propri Comuni oppure destinarli alla vendita, regalo o donazione, anche attraverso associazioni, mercatini dell’usato o siti di vendita online.

Altro scomparto è quello delle riparazioni: certi oggetti hanno bisogno solo di essere puliti o aggiustati per riacquistare una nuova vita e avere un’altra chance. L’ultimo contenitore necessario è quello degli oggetti incerti, che scopriranno il loro destino a distanza di qualche tempo. Se su alcuni si è indecisi, infatti, un’ulteriore prova può essere quella di conservarli ancora per un periodo in uno scatolone e se scaduto il tempo che ci si è dati, ci si accorge di non averlo mai aperto significa che sia giunta l’ora di gettare il contenuto.

Dopo questa frase si passa al vero e proprio decluttering, al quale si può dedicare anche poco tempo al giorno. Per ogni sessione è consigliabile concentrarsi solo su cinque oggetti alla volta e chiedersi per ognuno se lo si comprerebbe di nuovo. Se la risposta è no è ora di metterlo tra i rifiuti o di donarlo.

Per i vestiti invece c’è la regola dell’attaccapanni, un sistema che prevede di appenderli alla rovescia e ogni volta che si utilizzano di riappenderli dritti. Alla fine si avrà una chiara visione di cosa è stato usato.

Consigli utili per il decluttering

Gettare via un oggetto al giorno, o almeno prendersi 5 minuti quotidianamente per fare una cernita suddividendo gli oggetti per anni e periodi.

Fare un elenco dei luoghi da ripulire, cominciando dal più semplice al più complicato.

Usare la tecnica delle 4 scatole: da buttare, da donare, da tenere, da riutilizzare.

Applicate lo schema 12-12-12, ovvero una lista con 12 cose da buttare, 12 da donare e 12 da restituire ai legittimi proprietari.

Indossare gli stessi capi per almeno tre mesi per capire che si può vivere con meno abiti.

Elaborate un metodo di archiviazione funzionale per alcuni oggetti, a esempio in cartellette o album, oppure digitalizzandoli.

Scattare foto prima e dopo il decluttering per rendersi conto della differenza.

Effetti e obiettivi del decluttering

Il decluttering non è solo l’eliminazione degli oggetti superflui ma una vera e propria attitudine orientata all’essenziale, una liberazione che apre al futuro e a nuove possibilità. Tra gli effetti e obiettivi del decluttering c’è sicuramente la garanzia di avere più spazio e più pulizia in casa, senza armadi e cassetti che non si chiudono o dispense male assortite.

Una delle cose più importanti però, oltre al risultato, è il processo stesso insito nel decluttering, ovvero quello di analizzare, selezionare e rinunciare per capire cosa è davvero importante e aiutare a fare delle piccole scelte nella propria vita quotidiana.

Lo scopo di questa pratica è anche quello di imparare a ridurre al minimo le spese superflue avendo più consapevolezza dei prodotti da acquistare. Questo sistema regalerà la libertà di vivere in modo più sostenibile per l’ambiente e per la società.

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