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Che cos’è la Carriera Alias?

Permette agli studenti e alle studentesse transgender di modificare i propri dati anagrafici sul registro scolastico o sul libretto universitario. Ma non è ancora prevista da tutti gli istituti e atenei
Credit: Rodnae Productions
Tempo di lettura 5 min lettura
18 gennaio 2023 Aggiornato alle 13:00

Spesso gli episodi di discriminazione nei confronti di studenti e studentesse transgender all’interno delle scuole portano all’aumento del tasso di abbandono scolastico. Ad alimentare il dibattito subentra anche la cosiddetta Carriera Alias.

La Carriera Alias è uno strumento che permette di rettificare i dati anagrafici deə ragazzə: in questo modo, sul registro sarà indicato il nome scelto personalmente dallə singolə studente, in base alla propria identità di genere.

I casi in cui si parla di Carriera Alias sono sempre più numerosi: dagli insegnanti che non vogliono adeguarsi alla procedura, alle associazioni Provita che cercano di ostacolare ogni tipo di integrazione. Ma, a fare da contraltare, ci sono attivisti e attiviste, associazioni e gruppi studenteschi che si impegnano per l’affermazione di questo diritto.

Che cos’è la Carriera Alias?

Per gli studenti e le studentesse transgender - ossia le persone che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita - alcuni istituti scolastici e università prevedono la Carriera Alias, che non si limita solo alla sostituzione di nomi e pronomi sui registri di classe: punta a creare un ambiente scolastico sicuro e accogliente per ə ragazzə transgender e non binary. Anche se viene percepita come un piccolo tassello di un percorso burocratico, rappresenta una soluzione per vedere riconosciuta la propria identità di genere.

Per definizione, infatti, la Carriera Alias è una procedura amministrativa, un accordo di riservatezza stipulato tra scuola o ateneo con lə studente, che permette di modificare nei registri e negli atti interni il nome anagrafico dellə ragazzə con il nome di elezione, cioè quello scelto dalla persona transgender o dalla persona che abbia avvia un percorso di transizione.

A livello pratico, non ha alcun valore legale al di fuori della scuola ma contribuisce a evitare il misgendering, ovvero l’uso di termini che fanno riferimento al sesso biologico e non all’identità di genere in cui si riconosce l’individuo.

Come si attiva la Carriera Alias?

Se lo studente o la studentessa è maggiorenne può attivare la Carriera Alias autonomamente; per unə minore, è la famiglia a fare richiesta.

L’alunnə deve dimostrare di aver intrapreso un percorso psicologico e/o medico teso a consentire l’eventuale rettificazione di attribuzione di sesso; compilare alcuni moduli e fornire i documenti che attestino l’inizio di un percorso di transizione. Solo il personale amministrativo che gestisce le Carriere Alias è autorizzato ad accedere ai dati anagrafici originali degli studenti.

Per chi intraprende un percorso di transizione, il “vecchio nome” (dead name, secondo la terminologia inglese) è solo un retaggio che non aiuta nel processo di integrazione e affermazione della propria identità. L’obiettivo è garantire a studenti e studentesse che stanno vivendo un percorso di transizione di genere la possibilità di vivere in scuole e atenei che siano luoghi sicuri, dove sia rispettata la privacy e la dignità dell’individuo.

Chi ha aderito alla Carriera Alias?

In Italia, a rendere attiva la Carriera Alias sono state prima le università, seguite nel corso degli ultimi anni da diversi istituti superiori: oggi sono circa 150 le scuole e più di 60 le università

Apripista in campo accademico è stata la UniTo, Università di Torino, che nel 2003 ha introdotto il “doppio libretto” anche se - come precisa la rete di gay.it - Carriera Alias e doppio libretto non possono essere equiparate: “Mentre la Carriera Alias sostituisce di fatto i nomi anagrafici con quelli scelti dalla persona transgender, il doppio libretto nelle università non sostituisce nulla, bensì ’affianca’ il libretto originale”.

Tra le scuole, invece, il Liceo Ripetta di Roma è stato il primo ad adottare tale profilo burocratico.

Limiti e polemiche

Nonostante in molte università italiane, gli studenti e le studentesse transgender possono richiedere un profilo burocratico alternativo e temporaneo (che consente di avere un nuovo libretto universitario e un nuovo indirizzo email con indicato il nome di elezione in sostituzione del nome registrato all’anagrafe), il nuovo libretto ha validità solo all’interno dell’ateneo. Inoltre, non esiste una modalità di accesso univoca per la Carriera Alias. Questo significa che ogni istituto ha un suo metodo, che causa frammentazione.

Così, ad acuire la già difficile situazione burocratica, subentra la mancanza di linee guida ministeriali. A garantire la Carriera Alias sono gli accordi nati dalla collaborazione e mediazione di studenti e studentesse, famiglie, istituti e gruppi Lgbtq+. Ma, dall’altro lato, diverse associazioni sono schierate contro quella che definiscono “l’ideologia gender” nelle scuole e, di fatto, ostacolano i diritti delle persone transgender.

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