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Come iscrivere i figli a scuola?

Da oggi, ore 8:00, potranno essere presentate le domande tramite il servizio Iscrizioni online 2023/24. Ecco una piccola guida per capire, passo passo, come fare. C’è tempo fino al 30 gennaio
Credit: Mikhail Nilov/pexels

Come fare? Dove iscriverli? Queste “preoccupazioni” non conoscono indirizzi: partono dal nido e arrivano alle superiori - vero enigma per tutti i ragazzi che ancora non hanno chiaro quale percorso scegliere - passando per l’asilo, le elementari, le medie

Le famiglie avranno tempo dal 9 al 30 gennaio per scegliere, inoltrando la domanda per tutte le classi prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado statale. Saranno via web anche le iscrizioni ai percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni che aderiscono alla procedura telematica. Per gli istituti per l’infanzia, invece, l’istanza resta cartacea.

Come iscrivere i figli a scuola: tutte le fasi della procedura

Per cominciare la cavalcata verso la preparazione al nuovo anno scolastico, il primo passo è stato proprio degli istituti, che entro l’8 gennaio hanno dovuto aggiornare e pubblicare il Piano triennale per l’offerta formativa (Ptof).

Il preside stabilisce così il numero massimo di alunni per ogni istituto, in base agli spazi e organici; i criteri di precedenza sono deliberati dal consiglio d’istituto: a titolo esemplificativo il ministero indica la vicinanza della residenza dell’alunno o particolari impegni lavorativi dei genitori.

Cominciamo col dire che, per procedere all’iscrizioni alle scuole, oggi bisogna avere un’identità digitale, come specificato anche nella circolare che il ministero dell’Istruzione e del Merito ha inviato agli istituti. Si potrà accedere al sistema di iscrizione dal utilizzando le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta di identità elettronica) o eIDAS (electronic IDentification authentication and signature). La funzione per l’abilitazione è già disponibile dallo scorso 19 dicembre.

Il secondo passo è quello di cercare quante più informazioni possibili su ciascun istituto e individuare la scuola di interesse. Per una prima selezione, puoi consultare la sezione Cerca la tua scuola al sito di Scuola in Chiaro, l’applicazione messa a disposizione dal Ministero dell’Istruzione. È possibile scaricare un QR Code che fornirà tutte le notizie su strutture, offerte formative, attrezzature, e confronterà alcuni dati con quelli di altre istituzioni scolastiche del territorio.

Una volta deciso, dovrai fare la domanda tramite il servizio Iscrizioni online 2023/24, reperire materiali e altre informazioni utili. Le domande potranno partire già oggi dalle ore 8:00, fino alle ore 20:00 del 30 gennaio. Per l’iscrizione è necessario che i genitori diano le informazioni essenziali relative all’alunno per il quale è richiesta l’iscrizione (codice fiscale, nome e cognome, data di nascita, residenza). Le istituzioni scolastiche destinatarie delle domande offrono comunque supporto alle famiglie prive di strumentazione informatica.

Modifiche e novità per l’iscrizione dei figli a scuola

Il sistema Iscrizioni online avviserà le famiglie in tempo reale, tramite mail o App dell’avvenuta registrazione e consentirà di seguire l’iter della domanda di iscrizione. La domanda di iscrizione, che deve essere condivisa da entrambi i genitori, è unica per ciascun studente, ma si potranno indicare fino a altre 2 preferenze nel caso in cui la scuola scelta avesse un esubero di richieste rispetto ai posti disponibili.

Chiuse le iscrizioni, per cambiare scuola o indirizzo di studi sarà necessario presentare una formale richiesta motivata alla scuola di iscrizione e a quella di destinazione.

Una volta inviata la domanda, le famiglie rimarranno per qualche giorno in attesa di conoscere se l’istanza è stata accolta nella scuola di prima scelta o se è stata inoltrata verso l’istituto indicato in subordine.

In caso di una eccedenza di iscrizioni a chi va la precedenza? Le regole in questo caso sono scritte dai consigli di istituto che, prima dell’inizio delle iscrizioni, deliberano i criteri di precedenza. La modalità di selezione rispondono a motivazioni come la vicinanza alla scuola o particolari impegni lavorativi dei genitori.

Tasse, contributi e aiuti fiscali

Attorno al mese di luglio, quando l’iscrizione è in fase avanzata, la scuola può chiedere alle famiglie di versare un contributo d’istituto attraverso il sistema di pagamento Pago in rete per coprire, a esempio, i costi dell’assicurazione integrativa annuale, per migliorare l’offerta formativa per l’acquisto di materiali didattici, l’ammodernamento dei laboratori.

Le tasse, i contributi obbligatori, nonché i contributi volontari e le altre erogazioni liberali deliberati dal consiglio di istituto, in quanto connessi alla frequenza scolastica, sono detraibili dall’imposta sul reddito. Questo vale per la frequenza di qualunque tipologia di scuola, statale, paritaria o degli enti locali.

Sono esonerati dal pagamento delle tasse scolastiche gli studenti che abbiano conseguito una votazione non inferiore alla media di otto decimi negli scrutini finali e i figli di cittadini italiani residenti all’estero che svolgono i loro studi in Italia. L’esonero si può ottenere anche per motivi economici, per le famiglie che dichiarano un valore Isee pari o inferiore a euro 20.000: è necessario però che lo studente, nell’anno precedente, abbia ottenuto un voto di comportamento non inferiore a otto decimi, che non abbia ricevuto una sanzione disciplinare superiore a 5 giorni di sospensione, e che sia stato promosso.

Tra gli aiuti fiscali, l’introduzione dell’assegno unico universale dal 1° marzo 2022 non incide sulle spese di istruzione detraibili per i familiari a carico. Le persone fisiche possono detrarre dall’Irpef il 19% delle “spese per la frequenza di scuole dell’infanzia” (asilo), del “primo ciclo di istruzione” (elementari e medie) e della “scuola secondaria di secondo grado” (superiori) del “sistema nazionale di istruzione”, previste dall’articolo 1, Legge 10 marzo 2000, n. 62, in scuole statali e scuole paritarie private e degli enti locali (articolo 15, comma 1, lettera e-bis, Tuir).

La spesa agevolata (non la detrazione dall’Irpef) non può superare annualmente 800 euro per alunno o studente (articolo 15, comma 1, lettera e-bis, Tuir), quindi, la detrazione massima è pari a 152 euro (800 per 19%).

Contributi dalle Regioni

Esistono aiuti e borse di studio che le singole Regioni possono scegliere di mettere in campo per aiutare i genitori nelle spese scolastiche.

Le borse di studio Miur, spesso erogate in automatico a chi non è riuscito ad accedere agli aiuti regionali pur avendone fatto richiesta, vanno dai 200 ai 500 euro. Presenti poi in ogni Regione misure per i libri di testo, tramite voucher o servizi di comodato d’uso. È il cosiddetto Bonus libri statale, i cui limiti Isee per accedervi variano in base alla normativa adottata dal proprio Comune, Provincia o Regione, a seconda dell’ente erogatore.

In Lombardia a esempio la Dote scuola prevede un sostegno da 1.300 a 3.000 euro, per le famiglie con Isee fino a 40.000 euro, per sostenere le spese di iscrizione e frequenza dei figli a scuole statali, paritarie e non. Insieme alla Dote scuola è anche possibile fare domanda per borsa di studio per merito e il buono per il materiale didattico.

Previsti poi in alcuni territori aiuti specifici per le rette d’iscrizione e frequenza di scuole paritarie o per i convitti, come in Valle d’Aosta, dove fino a 21.000 euro di Isee è possibile beneficiare di un voucher per la frequenza di collegi, convitti e servizi di doposcuola.

In Piemonte con Isee fino a 26.000 euro 2 tipi di aiuti non cumulabili: il sostegno delle spese di iscrizione e frequenza a scuole paritarie o per il materiale didattico e i trasporti.

Tra i servizi che sostengono economicamente gli studenti anche l’Inps: per la frequenza di scuole di primo e secondo grado, università, per gli studenti fuori sede e gli istituti tecnici superiori (Its), l’ente eroga borse di studio a copertura parziale delle spese per la frequenza.

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