Economia

Spettacolo: approvata l’indennità di discontinuità

Nella versione iniziale della Manovra non erano state previste misure a sostegno del settore. Ora è stato inserito un finanziamento di 100 milioni per aiutare i lavoratori nei periodi di inattività
Credit: Kyle head/unsplash
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23 dicembre 2022 Aggiornato alle 15:50

La Manovra di Bilancio 2023 sta per essere approvata ufficialmente, ma tra i provvedimenti e i sostegni della nuova Legge il mondo dello spettacolo sembra essere stato dimenticato.

Era il 15 luglio 2022, quando veniva approvata la Legge n.106 recante Delega al Governo e altre disposizioni in materia di spettacolo. L’emendamento riconosceva una serie di tutele e diritti in favore dei lavoratori dello spettacolo, introducendo una maggiore stabilità e qualità di coloro che intraprendono dei percorsi professionali. Veniva riconosciuta la corresponsione di un’indennità giornaliera, quale elemento distinto e aggiuntivo del compenso o della retribuzione, in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la propria disponibilità su chiamata o di garantire una prestazione esclusiva.

Inoltre, risultava aumentato a 120 euro, con effetto dal 1° luglio 2022, il limite massimo di importo della retribuzione giornaliera riconosciuta a fini assistenziali. In aggiunta, venivano stabilite diverse tutele normative ed economiche per i contratti di lavoro di tipo intermittente o di prestazione occasionale di lavoro ma anche per l’attività preparatoria e strumentale all’evento o all’esibizione artistica.

Pertanto, il non aver introdotto nella Legge di bilancio 2023 i finanziamenti per l’indennità di discontinuità, ha generato le proteste raccolte nei giorni passati presso la sede di Roma del Ministero dello Sviluppo economico, da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo.

Ma il Governo torna indietro. Grazie a un emendamento del Pd firmato da Matteo Orfini, parlamentare del Partito Democratico, è stata approvata l’indennità di discontinuità. Questa modifica alla Legge di Bilancio è stata votata dalla maggioranza che, nella versione iniziale della Manovra, non aveva previsto alcuna misura per il settore. A sostegno dell’indennità, chiesta fortemente soprattutto durante gli anni della pandemia, è stato inserito dalla Commissione Bilancio della Camera uno stanziamento di 100 milioni. Questi fondi serviranno a finanziare un reddito che sosterrà i lavoratori dello spettacolo durante i periodi di inattività.

La capogruppo del Pd in commissione cultura, Irene Manzi, ha affermato: «Il Governo non è stato sordo alle richieste del Pd e ha capito che avrebbe commesso una gravissima ingiustizia, rifiutando di stanziare le risorse necessarie per l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo». Sicuramente, questa legge segna un passo in avanti. Ma secondo Francesca Martinelli, presidente della Fondazione centro Studi Doc e Rete Doc, da sempre sostenitrice dei diritti del mondo dello spettacolo, «la dotazione economica non è ancora sufficiente […] Per questo bisogna continuare a lavorare a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici della cultura e della creatività, affinché il loro lavoro abbia piena dignità e sia riconosciuto come bene primario».

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