Economia

Povertà: quest’anno non tutti festeggeranno il Natale

Niente cenoni e pochi regali per circa 3 milioni di italiani. Per il Fondo di aiuti europei agli indigenti - Fead, molti saranno costretti a chiedere sostegno alimentare
Credit: Santa Lucia
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23 dicembre 2022 Aggiornato alle 13:00

Secondo quanto emerge dall’analisi del Rapporto 2022 del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) quasi 3 milioni di italiani non sono nelle condizioni economiche per poter passare le feste in tranquillità, costretti a richiedere aiuti, in particolare sul fronte alimentare.

Coldiretti descrive la situazione come un’emergenza sociale, tra le peggiori dall’ultimo dopoguerra. A confermarlo è, inoltre, il bilancio della Caritas italiana del 21° Rapporto su povertà ed esclusione sociale, intitolato L’anello debole, nel quale si evidenzia il record storico italiano di persone povere per il secondo anno consecutivo dall’inizio della pandemia.

Nel 2021 sono state 1 milione e 960.000 le famiglie in condizioni di povertà assoluta, portando il totale dei poveri a 5 milioni e 571.000 persone, circa il 10% della popolazione italiana. Dato preoccupante - secondo il rapporto della Fead - è il netto aumento del numero dei bambini al di sotto dei 15 anni che necessitano di assistenza dal punto di vista alimentare, arrivando a superare la soglia dei 600.000, quasi 1/5 del totale degli assistiti, ai quali si aggiungono 337.000 anziani sopra i 65 anni e 687.000 migranti stranieri.

Nel conteggio dei nuovi poveri sono presenti anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani costretti a chiudere le proprie attività, lavoratori a nero che non godono di sussidi o aiuti statali, lavoratori a tempo determinato o con attività proprie penalizzate dalla crisi attuale. Infatti, l’aumento del numero dei soggetti in stato di povertà è dovuto alla cosiddetta “policrisi” che sta attraversando il nostro Paese, dovuta principalmente alle gravi conseguenze post pandemiche, all’inflazione con il conseguente aumento dei prezzi e alla guerra in Ucraina, responsabile della crisi energetica che ne è conseguita.

Anche la Comunità di Sant’Egidio - che da oltre 55 anni si occupa dell’assistenza ai poveri - conferma il quadro, dichiarando che circa il 68% degli italiani teme, a oggi, di non riuscire a pagare le bollette di luce e gas; inoltre, già circa 4,7 milioni di persone non hanno pagato almeno una bolletta e altri 3,3 milioni temono di dover fare lo stesso nel breve termine.

I soggetti più colpiti sono le famiglie monoreddito, le persone anziane con pensioni irrisorie o persone con lavoro precario, nonché donne, madri sole e soggetti compresi tra i 35-50 anni. Altro segnale che ci conferma il quadro della situazione è l’aumento delle richieste di aiuto: in particolare, la maggior parte di chi è costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi, preferendo questa forma di sostegno rispetto al consumo gratuito di pasti presso le strutture di volontariato.

Quest’anno, sono stati distribuiti oltre 600.000 pacchi alimentari in tutta Italia solo dalla Comunità di Sant’Egidio, 3 volte di più rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, provvedendo anche all’apertura di nuovi centri di distribuzione alimentari in 30 città diverse.

Cresce anche la solidarietà, che si estende - oltre che alle organizzazioni di volontariato - anche a imprese e cittadini, sul modello del rinomato “caffè sospeso” campano. Dal 1982, celebrando la ricorrenza dei 40 anni, anche quest’anno la Comunità di Sant’Egidio provvederà all’allestimento del banchetto per il pranzo di Natale per i più poveri: occasione per portare aiuto e sostegno a chi ne ha più bisogno, soprattutto in un periodo in cui il clima di festa dovrebbe essere accessibile a tutti.

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