Bianca come Angelina?
«Mamma si opera perché ama troppo la vita». Con queste parole Bianca Balti ha spiegato prima alle figlie Matilde e Mia, e poi ai lettori della sua newsletter-diario, il motivo che l’ha spinta a sottoporsi alla rimozione di entrambi i seni.
L’intervento è in programma domani, 8 dicembre, alle 11:00 a Los Angeles ma la decisione è stata presa dalla top model 38enne la scorsa estate, a seguito della scoperta di essere portatrice sana della mutazione dei geni BRCA, una condizione che comporta un maggior rischio di sviluppare alcuni tipi di tumori. Nelle donne gli effetti potenzialmente negativi si concentrano su seno e ovaie. In particolare, il 25% dei casi di carcinoma ovarico è riconducibile a mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 e le portatrici sane di queste mutazioni hanno un rischio di sviluppare un tumore al seno nell’arco della vita fino al 60-90% superiore rispetto alla popolazione generale.
Per sapere se si è portatrici sane è necessario fare un test specifico tramite prelievo del sangue e in caso si risulti positive ma non si sia malate, le strategie possibili per giocare d’anticipo sono due: sottoporsi a un programma di sorveglianza intenso, ripetendo esami specifici a pochi mesi di distanza gli uni dagli altri così da individuare eventuali tumori nelle primissime fasi; oppure optare per la chirurgia preventiva rimuovendo gli organi nei quali con elevate probabilità potrebbero insorgere neoplasie.
Quest’ultima è la strada scelta da Bianca Balti, e prima ancora da Angelina Jolie, che circa una decina di anni fa si sottopose alla medesima operazione. La modella italiana ha reso pubblico il suo percorso con l’intento di sensibilizzare sul tema e far sentire meno sole le tante donne che si trovano nella stessa situazione, tutt’altro che semplice. Perché se è vero che ogni malattia sia sempre meritevole di incondizionato rispetto, lo è altrettanto affermare che un seno non sia un braccio e la mastectomia per una donna non possa essere equiparata a un’altra operazione.
A prescindere dal percorso individuale, dalle scelte di vita, dall’età e dalle prospettive, seno e apparati riproduttivi hanno a che fare con l’identità e con una violazione dell’intimità che per quanto razionalmente necessaria, non può che generare dolore.
Un dolore che la modella non ha mai nascosto, pur facendo prevalere il pragmatismo e la voglia di essere utile, tradotte la scorsa estate anche in una diretta Instagram informativa in collaborazione con l’associazione aBRCAdabra.
Sempre in quel periodo aveva reso noto che in autunno si sarebbe sottoposta all’asportazione preventiva anche di tube e ovaie e prima ancora al congelamento degli ovuli per darsi la possibilità di diventare di nuovo madre «in modo molto femminista, svincolando questo sogno da un uomo e da una relazione».
Adesso per Bianca Balti è però giunto il momento di un ulteriore step, probabilmente il più difficile, che affronta per amore verso se stessa ma anche per spronare le figlie a reagire, nel caso si trovassero nella stessa situazione, visto che la mutazione del gene BRCA è spesso ereditaria.
Non manca però, comprensibilmente, la paura. «Mi sono sentita orgogliosa nel fissare una data, impaziente nell’attendere, ma ora che il momento è arrivato non ne ho voglia. Mi sento fragile, spaventata dall’idea di dover dipendere dagli altri, terrorizzata dal dolore che proverò e sconfortata nel dover rinunciare a una parte del mio corpo che ha definito fino a oggi la mia femminilità», ha dichiarato, salvo poi lasciarsi andare a un post ironico su Instagram ma non troppo, «un’ode alle mie tette che mi hanno donato un sacco di soddisfazioni e sono sicura continueranno a farlo». Girl power forever.