Diritti

Biden vuole riportare a casa Brittney Griner

La star del basket arrestata in Russia a febbraio con l’accusa di possesso e contrabbando di droga è stata spostata in una colonia penale. Dove i detenuti alloggiano in baracche e, spesso, sono costretti ai lavori forzati
La stella della WNBA e due volte medaglia d'oro olimpica Brittney Griner siede in una cella in un'aula di tribunale prima di un'udienza presso il tribunale della città di Khimki, fuori Mosca, Russia, 27 luglio 2022.
La stella della WNBA e due volte medaglia d'oro olimpica Brittney Griner siede in una cella in un'aula di tribunale prima di un'udienza presso il tribunale della città di Khimki, fuori Mosca, Russia, 27 luglio 2022. Credit: EPA/ALEXANDER ZEMLIANICHENKO / POOL
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
11 novembre 2022 Aggiornato alle 11:00

Brittney Griner è in viaggio verso una colonia penale russa: è lì che sconterà i nove anni a cui le autorità di Mosca l’hanno condannata con l’accusa di possesso e contrabbando di droga. Lo hanno riferito i suoi avvocati alla Cnn.

Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante una conferenza stampa alla Casa Bianca incentrata sui risultati delle elezioni di Midterm, ha detto che si aspetta che la Russia sia aperta ai colloqui per garantire la libertà della donna. «La mia intenzione è riportarla a casa e finora abbiamo avuto una serie di discussioni a riguardo. E spero che ora che le nostre elezioni sono terminate, ci sia la volontà di negoziare in modo più specifico», ha detto Biden.

La campionessa di basket, due volte medaglia d’oro olimpica, ha 32 anni ed è una stella della lega professionistica di pallacanestro femminile americana Women’s National Basketball Association e della squadra delle Phoenix Mercury. È una donna nera e lesbica, due dettagli che non sarebbe necessario specificare se solo, secondo numerosi attivisti, non spingessero le autorità russe a intensificare le pene nei suoi confronti. In Russia è in vigore dal 2013 una legge sulla “propaganda” dell’omosessualità, usata per vietare manifestazioni in difesa della comunità Lgbt+ e sanzionare gli attivisti. La prossima settimana la Duma, il parlamento russo, adotterà nuove restrizioni che consentiranno di parlare di queste tematiche solo in modo negativo.

Quando Griner è stata arrestata, il 17 febbraio 2022, pochi giorni prima dell’invasione dei territori ucraini da parte della Russia, si stava recando nel Paese per raggiungere la sua squadra. Le autorità l’hanno fermata nell’aeroporto Sheremetyevo di Mosca per presunto “trasporto su larga scala” di cannabis in Russia. Griner aveva con sé delle cartucce da svapo contenenti olio di cannabis, che è vietato in Russia. Il 4 agosto è stata condannata a scontare nove anni di prigionia in una colonia penale, e il mese scorso la donna ha perso l’appello. I suoi avvocati ancora non conoscono la destinazione finale: Amnesty International ha spiegato che spesso i viaggi verso le colonie sono pericolosi e possono durare anche un mese.

Che cosa è una colonia penale? Come spiega la Cnn, si tratta di strutture diverse dalle prigioni convenzionali in Occidente, ma rappresentano la stragrande maggioranza delle carceri russe. I detenuti vengono alloggiati in baracche anziché celle e, spesso, vengono costretti ai lavori forzati: lo spiega un report del Center for Eastern Studies, un centro studi con sede in Polonia. Nel 2019 gli edifici di questo tipo erano più di 800, secondo l’organizzazione, costruite perlopiù durante l’Unione Sovietica.

I detenuti sono sottoposti a diversi tipi di supervisione, di restrizioni e di trattamenti, a seconda della struttura in cui scontano la pena: non tutte prevedono la manodopera, per esempio. Molti dissidenti, attivisti e cittadini stranieri che sono stati condannati a trascorrere del tempo tra le mura di queste strutture, però, hanno raccontato di esperienze molto dure. Anche il leader dell’opposizione russa Alexey Navalny è stato incarcerato in una colonia penale l’anno scorso, descritta attraverso un post sul suo account Instagram: «Non avevo idea che fosse possibile organizzare un vero campo di concentramento a 100 km da Mosca. Le videocamere sono ovunque, tutti sono osservati e alla minima violazione fanno denuncia». Anche Maria Alyokhina, membro delle Pussy Riot, ha raccontato a Reuters che si tratta di «un campo di lavoro, perché per legge tutti i prigionieri dovrebbero lavorare».

Quando Biden, in conferenza stampa, ha detto che farà di tutto perché Griner torni a casa «sana e salva», ha fatto riferimento al ventiduenne Otto Warmbier, morto poco dopo essere tornato negli Stati Uniti a seguito di 17 mesi di prigionia in Corea del Nord, che l’aveva condannato a 15 anni di lavori forzati.

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