Diritti

Il premio per i diritti umani a Vladimir Kara-Murza

Il Consiglio d’Europa ha assegnato il riconoscimento “Vaclav Havel” al politico, scrittore e critico del Cremlino, attualmente detenuto a Mosca
Vladimir Kara-Murza ad Arlington, in Virginia, Usa, il 19 agosto 2016. Leader dell'opposizione russa, dice di essere stato avvelenato almeno due volte per via delle sue posizione anti-Cremlino.
Vladimir Kara-Murza ad Arlington, in Virginia, Usa, il 19 agosto 2016. Leader dell'opposizione russa, dice di essere stato avvelenato almeno due volte per via delle sue posizione anti-Cremlino. Credit: Al Drago/The New York Times
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
11 ottobre 2022 Aggiornato alle 11:00

“Politico, prigioniero di coscienza, incarcerato in Russia dall’11/04/22”: il profilo Twitter di Vladimir Kara-Murza viene continuamente aggiornato, anche se il suo proprietario è in carcere da mesi.

I colleghi che lo gestiscono al posto suo hanno dovuto dare due notizie tra loro discordanti: il leader politico, storico e scrittore di 41 anni ha vinto il premio Vaclav Havel Human Rights Prize, riconoscimento che il Consiglio d’Europa assegna da dieci anni ai membri della società civile che si sono distinti in difesa dei diritti umani in Europa e oltre. Ma se Strasburgo l’ha onorato, Mosca l’ha punito: un tribunale della capitale russa ha reso noto di aver prolungato il suo arresto fino al 12 dicembre.

Vladimir Kara-Murza è stato fermato ad aprile per aver criticato l’invasione dell’Ucraina. È stato riconosciuto come “agente straniero” - etichetta usata da Mosca per definire quelle che le autorità ritengono essere organizzazioni e individui finanziati dall’estero - “per aver diffuso false informazioni sull’esercito russo”, ma ora le accuse a suo carico si sono aggravate: “alto tradimento”, scrive l’agenzia di stampa statale russa Tass. Rischia fino a vent’anni di carcere.

Il Consiglio d’Europa lo definisce “uno dei leader dell’opposizione nella Federazione Russa, un critico costante del governo russo e co-fondatore del Comitato russo contro la guerra istituito per opporsi all’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin”.

Kara-Murza sarebbe colpevole «di aver parlato in modo critico contro le autorità russe tre volte, in occasione di eventi pubblici a Lisbona, Helsinki e Washington», ha spiegato al Guardian il suo avvocato Vadim Prokhorov. Ma i suoi discorsi «non rappresentavano alcuna minaccia, erano una critica pubblica e aperta», ha sottolineato il difensore.

Al momento dell’arresto Kara-Murza, che ha la cittadinanza russa e britannica, era una delle poche figure di spicco dell’opposizione che avevano deciso di non fuggire altrove, nonostante i problemi di sicurezza dovuti allo scoppio della guerra. Qualche ora prima che venisse prelevato, era comparso sulla CNN e aveva definito il Cremlino come un «regime di assassini». In due episodi diversi, nel 2015 e nel 2017, era andato in coma dopo aver mostrato sintomi riconducibili all’avvelenamento.

La prima volta era quasi morto per insufficienza renale: quello stesso anno il suo caro amico ed ex leader dell’opposizione Boris Nemtsov veniva ucciso a colpi di arma da fuoco. Secondo Kara-Murza i presunti avvelenamenti non erano altro che una ritorsione per i suoi sforzi di imporre sanzioni statunitensi ed europee contro i funzionari russi accusati di violazioni dei diritti umani.

Il premio Vaclav Havel da 60.000 euro è stato ritirato da Evgenia Kara-Murza, project manager della Free Russia Foundation e moglie di Vladimir Kara-Murza, che si è detta orgogliosa del marito. Ha letto una sua dichiarazione in cui ha dedicato la vittoria alle migliaia di russi che avevano espresso la loro opposizione alla guerra in Ucraina e ha promesso che «una Russia pacifica, democratica e senza Putin» tornerà al Consiglio d’Europa.

Il presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa Tiny Kox, che ha presieduto la giuria, ha dichiarato che «nonostante i rischi, Vladimir Kara-Murza ha avuto il coraggio di tornare nel suo Paese per continuare la sua lotta, pur avendo la possibilità di stare al sicuro. […] Ci vuole un coraggio incredibile nella Russia di oggi per opporsi al potere in atto. Oggi, il signor Kara-Murza sta dimostrando questo coraggio dalla sua cella».

Gli altri possibili vincitori erano la Rainbow Coalition/Invalid Campaign for Lgbtqia+ rights, una coalizione di organizzazioni per i diritti umani, gruppi per i diritti Lgbt+ e altri movimenti in Ungheria, e la Ukraine 5 AM Coalition, un gruppo di organizzazioni ucraine per i diritti umani che sensibilizza sui presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi durante la guerra in corso.

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