Culture

Valeria Lobbia celebra l’empowerment femminile

La fotografa, specializzata nei ritratti e recentemente candidata al premio “The Societies of Photographers”, ha avviato un progetto artistico per incoraggiare la riscoperta di sé e l’autodeterminazione
Caterina Tarquini
Caterina Tarquini giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
24 settembre 2022 Aggiornato alle 17:00

«L’universo femminile è un vortice di pura emotività, spesso proiettata all’esterno. Dalla società, infatti, ci si aspetta che siamo noi donne a dover prenderci cura dei bisogni della famiglia e spesso passiamo in secondo piano rispetto alle contingenze della vita - confessa Valeria Lobbia - Per questo, oggi, a più di 40 anni, ho pensato a un servizio dedicato alle donne come me, che hanno i miei stessi sogni, i miei dubbi, le mie paure e i miei obiettivi. Le donne che incontro durante le mie sessioni di ritratto hanno storie da raccontare, un bagaglio di esperienze che racchiude ferite, debolezze e a volte anche avvenimenti traumatici. In tutte loro, però, vedo il bisogno comune di focalizzarsi su sé stesse dopo aver dedicato una cospicua parte della propria vita agli altri e il desiderio di potersi riscoprire attraverso uno scatto».

Gli scatti di Valeria Lobbia, fotografa ritrattista professionista, candidata al prestigioso premio internazionale “The Societies of Photographers” per la categoria “ritratto ricreativo”, esplorano il mondo interiore delle donne, in particolare di quelle a cavallo fra due generazioni. E attraverso l’obiettivo, fornisce loro uno spazio in cui ritrovarsi, autodeterminarsi, rifiorire e risplendere.

Il ritratto diviene viaggio alla scoperta di sé, arricchito da momenti di consulenza e pre-shooting per catturare al meglio la personalità e l’indole del soggetto. Un momento cruciale secondo Lobbia, che ama scandire il proprio lavoro in fasi è quello del colloquio, in cui si istaura una sinergia tra il fotografo e il soggetto. Se quest’ultimo deve manifestare in modo trasparente i propri desideri, l’artista ha il compito di intercettare tali indicazioni e tradurli nel linguaggio visivo.

Il momento del reveal è l’ultimo passaggio, la fase più emozionante, in cui il fotografo mostra al soggetto l’opera finale.

«Sono una maniaca della perfezione e per questo motivo svolgo un grande lavoro di ricerca e di preparazione prima dello shooting. Per un ritratto solitamente impiego dalle 50 alle 60 ore di lavoro: è un ragionamento molto profondo e personalizzato che parte da basi estetiche ma anche caratteriali e sconfina nella psicologia, nell’empatia - afferma Valeria Lobbia - Lo scatto è solo il tocco finale dopo aver fatto consulenze di “body shape” (forma del corpo), armocromia per capire come valorizzare al meglio la figura attraverso i colori che esaltano al meglio il suo incarnato e “face shape” per andare a valutare le geometrie del viso e riuscire a valorizzare le particolarità».

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