Ambiente

RePower, il piano dell’Europa per la transizione energetica

La Commissione europea ha presentato un nuovo pacchetto normativo che punta sulle rinnovabili. Per emanciparsi da Putin e realizzare una strategia Ue comune
Credit: EPA/KENZO TRIBOUILLARD / POOL
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
18 maggio 2022 Aggiornato alle 20:00

Fronteggiare la crisi climatica e mettere fine alla dipendenza energetica dalla Russia come chiede l’85% dei cittadini europei.

Sono gli obiettivi del piano Repower Ue presentato oggi in Commissione europea, un pacchetto normativo in materia di rinnovabili, diversificazione delle forniture e risparmio energetico.

Risparmio energetico

Il piano prevede un aumento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza energetica nell’ambito del pacchetto Fit for 55 della legislazione sul Green Deal europeo entro il 2030.

Per questo in giornata è stata pubblicata una specifica comunicazione dove vengono descritti i comportamenti a breve termine che potrebbero ridurre la domanda di gas e petrolio del 5%. La Commissione, inoltre, incoraggia gli Stati membri a introdurre agevolazioni fiscali che promuovano il risparmio energetico e ad avviare campagne di comunicazione specifiche rivolte alle famiglie e all’industria.

Diversificazione delle forniture

Lo strumento chiave per diversificare le fonti di approvvigionamento è costituito dalla nuova Piattaforma energetica Ue, che unisce la domanda e ottimizza l’uso delle infrastrutture per la vendita di gas, Gnl e idrogeno. Approvata oggi anche una Strategia energetica globale per favorire la diplomazia energetica attraverso partenariati a lungo termine con i fornitori in linea con il Global Gateway. Il piano prevede in particolare lo sviluppo di corridoi per l’idrogeno nel Mediterraneo e nel Mare del Nord.

«Di fronte all’aggressione russa, l’Unione europea sosterrà l’Ucraina, la Moldavia, i Balcani occidentali e i Paesi del partenariato orientale, nonché i nostri partner più vulnerabili», si legge nel comunicato dell’iniziativa, che precisa come «con l’Ucraina continueremo a lavorare insieme per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e un settore energetico funzionante, aprendo la strada al futuro commercio di elettricità e idrogeno rinnovabili, oltre a ricostruire il sistema energetico nell’ambito dell’iniziativa Repower Ukraine».

Rinnovabili

La Commissione propone di alzare di 5 punti al 45% l’obiettivo fissato per le energie rinnovabili entro il 2030 nell’ambito del pacchetto Fit for 55. Tramite un’apposita Strategia solare, l’Europa punta raddoppiare la capacità solare fotovoltaica entro il 2025 e a installare 600 Gw entro il 2030.

Altre iniziative prevedono incentivi per il biometano, una raccomandazione per snellire i complessi iter burocratici e l’obbligo graduale di installare pannelli solari sui nuovi edifici residenziali, pubblici e commerciali.

All’interno di questo quadro si vuole infine incrementare la produzione di idrogeno rinnovabile portandola a 10 milioni di tonnellate l’anno entro il 2030, a cui si aggiungeranno altri 10 milioni di tonnellate importate dall’estero. L’Europa ha inoltre stanziato 200 milioni per accelerare i progetti sull’idrogeno rinnovabile, e la Commissione si è impegnata a valutare i primi progetti entro l’estate.

Queste iniziative potrebbero far risparmiare fino a 35 miliardi di metri cubi di gas naturale entro il 2030, e secondo quanto dichiarato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen consentirebbero di sostituire fino a 50 miliardi di metri cubi all’anno di gas russo importato.

Costi e benefici

Per raggiungere gli obiettivi del piano è previsto un investimento aggiuntivo di 210 miliardi di euro da qui al 2027. «Si tratta di un anticipo sulla nostra indipendenza e sicurezza», dichiara l’Europa, «tagliare le importazioni russe di combustibili fossili può anche farci risparmiare circa 100 miliardi di euro l’anno».

Al piano potranno essere destinati anche i 225 miliardi di euro stanziati dal Recovery Fund a discrezione dei singoli Stati, che potranno integrare i loro Piani per la ripresa nel contesto di Repower.

La Commissione propone inoltre di aumentare la dotazione finanziaria dello stesso Recovery Fund con altri 20 miliardi in sovvenzioni provenienti dalla vendita di quote del Sistema di scambio delle quote di emissione di gas serra (Ets), e incoraggia il trasferimento volontario da parte degli Stati delle risorse dei fondi di coesione (26,9 miliardi) e della Politica agricola comune (7,5 miliardi).

«Già prima del barbaro attacco della Russia all’Ucraina sapevamo che dovevamo abbandonare i combustibili fossili per passare a un’economia più sostenibile. Questa transizione ci fornirà non solo energia pulita abbondante e conveniente, ma anche sicurezza energetica», ha concluso Ursula von der Leyen.

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