Nasce il primo museo della Transizione Energetica

Da centrale nucleare a museo è un attimo. Lo sa bene Enel, che a Montalto di Castro, un comune italiano di 8800 abitanti in provincia di Viterbo, realizzerà il primo Museo della Transizione Energetica che sorgerà all’interno di quella che, oggi, è anche una centrale elettrica.
Un atto di riconversione culturale che prevede la costruzione di un centro che racconterà il passato della struttura – non a caso il centro verrà ospitato nei due sarcofagi che avrebbero dovuto ospitare l’impianto atomico – e che guarderà alle prospettive future.
La centrale “Alessandro Volta”, che prende il nome dello scienziato italiano che inventò la pila, che è stata “il primo generatore in grado di produrre una corrente costante”, così la definisce il vocabolario Treccani, era stata riconvertita alla produzione termoelettrica per entrare in attività nel 1992. Non molto distante sorge il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, che ospita una delle più preziose testimonianze della civiltà etrusca.
Il nuovo Tecc – Centro di Cultura e Conoscenza della Transizione Energetica – misurerà 5.000 metri quadrati, nei quali sorgerà il Museo, a cui si aggiungono i circa 15.000 metri quadrati di spazi espositivi all’interno di due strutture già esistenti in cui alloggiano installazioni d’arte e sale espositive a tema energetico, più una sala per eventi collegata a una terrazza panoramica.
«È previsto anche un percorso di visita sopraelevato che circonderà l’area e immergerà il visitatore in un paesaggio che ben restituisce la complessità del sito», ha spiegato l’architetta Patricia Viel, co-fondatrice di ACPV, lo studio d’architettura Antonio Citterio Patricia Viel, ideatore del progetto. L’intero sito sarà il più grande dei poli energetici integrati e multifunzionali di Enel in Italia.
L’obiettivo di questo polo di innovazione e sostenibilità è quello di sensibilizzare le comunità sulle tematiche legate all’ambiente e accrescere la consapevolezza sulla storia dell’energia, «particolarmente importante in un momento storico come questo, in cui la transizione energetica sta cambiando radicalmente l’intero settore, dalla produzione al trasporto fino al consumo, spingendo verso un modello più sostenibile», ha detto il Direttore di Enel Italia Nicola Lanzetta.
Lo spazio della centrale di Montalto di Castro è al centro di un piano di sviluppo che comprende diversi progetti legati alla transizione energetica, come lo stesso Museo: un impianto fotovoltaico da 10 Megawatt, sistemi di accumulo di energia per circa 245 MW e una fabbrica deputata alla produzione di tracker, quei dispositivi grazie ai quali gli impianti riescono a seguire la luce solare nel corso della giornata.
Enel ha già avviato l’iter autorizzativo necessario per realizzare tutti questi progetti in fase di sviluppo. In linea con le indicazioni contenute nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima 2030, poi, che il Ministero dello sviluppo economico definisce “uno strumento fondamentale che segna l’inizio di un importante cambiamento nella politica energetica e ambientale del nostro Paese verso la decarbonizzazione”, all’interno della centrale elettrica resteranno attivi impianti turbogas rinnovati e resi più efficienti.