Economia

Auto elettriche: i costi e la mancanza di colonnine di ricarica frenano gli italiani

Secondo i dati Acea, a febbraio 2024 è stata registrata una crescita del 3% rispetto allo stesso mese del 2023 per l’immatricolazioni di veicoli Bev; tuttavia, il Belpaese rimane al di sotto dei livelli europei (+9%)
Credit: Michael Fousert
Tempo di lettura 4 min lettura
21 maggio 2024 Aggiornato alle 07:00

Il settore delle auto elettriche (Ev) in Italia rallenta. Secondo dati Acea, l’immatricolazione di veicoli alimentati a batterie elettriche (Bev) a febbraio 2024 ha raggiunto le 5.007 unità (+3,1% rispetto allo stesso mese del 2023), ma risulta ben al di sotto dei tassi di crescita europei; nell’Unione sono state infatti vendute 106.187 auto elettriche (+9%). E la differenza nella quota di mercato è netta: se in Ue i Bev coprono il 12% del mercato automobilistico (-0,1% rispetto all’anno scorso), in Italia rappresentano appena il 3,4% della domanda aggregata (-0,3% in un anno).

A marzo, quando il mercato europeo ha subito la prima contrazione netta (-11,3%), in Italia sono state immatricolate appena 5,357 Bev, in forte calo rispetto alle 8.161 unità vendute lo stesso mese dell’anno precedente (-34,4%); la quota di mercato invece ammonta al 3,25% del totale, mentre a marzo 2023 sfiorava il 5% (4,84%).

Eppure, il parco auto italiano è tra i più grandi d’Europa; secondo l’ultimo annuario statistico dell’Aci (Automobile Club d’Italia) al 2023 era formato, considerando tutti i tipi di veicoli, da 54,8 milioni di unità (secondo per estensione, terzo per immatricolazioni), ed era pari al 16,5% delle autovetture che circolano nel Continente, rappresentando il 14% della CO2 europea emessa tra i veicoli. Inoltre, l’età media dei veicoli ammontava a 12,10 anni, circa 4 mesi in più in un anno.

Il problema della scarsa vendita di auto elettriche è principalmente legato all’offerta; infatti, come evidenzia il Report Mobility Consumer Index del 2023, il 70% degli italiani sarebbe intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico. Questa tendenza trova riscontro anche in un’indagine di PwC Strategy, secondo la quale oltre 1 persona su 3 è intenzionata a comprare un’auto elettrica nei prossimi 2 anni.

Le cause che portano i consumatori a desistere vanno rintracciate allora negli elevati prezzi di cartellino; a livello europeo, il prezzo degli Ev supera del 25% il costo delle automobili a combustione interna. Non è dunque un caso che le vendite maggiori di Bev sono registrate nelle regioni con potere d’acquisto maggiore.

Un altro problema riguarda l’assenza di stazioni di ricarica pubbliche, che rende difficile l’accesso a questi veicoli per cittadini con redditi più bassi, i quali non dispongono di sistemi di rifornimento domestico, né di un numero significativo di parcheggi privati dove metterli in carica. A ciò, infine, va aggiunto un mismatch tra domanda e offerta; infatti, un terzo dei veicoli venduti è una citycar (la super-utilitaria a uso principalmente urbano) eppure solo 7 degli 80 modelli elettrici in vendita rientra in questa categoria.

Ma il futuro delle auto non è rappresentato soltanto dalle batterie elettriche. Come osservato da McKinsey, il mercato emergente dei combustibili sostenibili (biocarburanti, biogas, e-fuels) per quanto oggi sia soggetto a difficoltà, causate soprattutto da prezzi delle materie prime assai variabili e infrastrutture e catene di approvvigionamento ancora poco sviluppate, potrebbe vedere triplicare la propria domanda nei prossimi 20 anni.

E a dare man forte saranno gli e-fuels, a base di idrogeno ricavato da processi a bassa emissione (elettrolisi ottenuta tramite energia rinnovabile o nucleare) e commercializzabili come idrogeno liquido o gassoso; tramite il progresso chimico e tecnologico potrebbe vedere aumentare in maniera consistente la propria rilevanza sul mercato. Si prevede infatti che nel prossimo decennio la capacità degli elettrolizzatori installati aumenterà tra le 5 e le 27 volte, portando così l’idrogeno verde a diventare una delle 5 risorse chiave dei prossimi anni.

Il settore automobilistico è tra i più impattanti a livello climatico, complice l’alto tasso di emissioni di gas climalteranti generate dalla combustione di carburante, quale gasolio, benzina o diesel. Agire per sviluppare nuovi carburanti alternativi, sostenibili sia economicamente, sia ecologicamente, e intervenire per agevolare il commercio di veicoli elettrici è fondamentale nella transizione ecologica italiana e soprattutto europea, nell’ambito del piano Fit for 55.

Perché se è vero che i cittadini sono intenzionati a guidare veicoli eco-compatibili, occorre però rendere questo possibile, sia economicamente, sia logisticamente.

Leggi anche
Auto elettriche
di Antonio Zoccano 5 min lettura
Auto elettriche
di Alessandro Leonardi 3 min lettura