Economia

Blue Forum: l’economia del mare vale 161 miliardi di euro

Secondo l’anteprima del XII Rapporto Nazionale Ossermare e Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne di Unioncamere il dato è in aumento dell’8,9% rispetto al 2021
Credit: Guillaume Issaly 

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17 aprile 2024 Aggiornato alle 10:00

Dall’anteprima dello studio XII Rapporto nazionale sull’Economia del Mare dell’Osservatorio nazionale Ossermare e Centro Studi delle Camere di commercio Tagliacarne di Unioncamere emerge che il valore totale della filiera del mare all’economia italiana sia salito a quota 161 miliardi di euro, segnando una notevole crescita sulla rilevazione dell’anno scorso (quando era a 143 miliardi).

La ricerca mostra le prime stime della ricchezza prodotta dall’insieme delle sette filiere che compongono l’economia del mare: attività di ricerca, regolamentazione e tutela ambientale; industria delle estrazioni marine; servizi di alloggio e ristorazione; filiera ittica; attività sportive e ricreative; cantieristica; movimentazione di merci e passeggeri via mare.

E siccome ognuna delle sette filiere ha, per ogni euro prodotto di valore aggiunto, un moltiplicatore che va da un minimo di 0,5 a un massimo di 2,7, il report osserva che i 59 miliardi di componente diretta, sommati ai 102 miliardi determinati dal moltiplicatore, hanno prodotto 161 miliardi di valore aggiunto complessivo nella filiera legata al mare.

Il dato è in aumento dell’8,9% rispetto al 2021. Tuttavia, occorre specificare che la percentuale di crescita è un valore centrale d’una forbice che va dall’8,4% al 9,4 per cento. I numeri definitivi saranno divulgati a giugno, quando il Rapporto sarà ultimato.

Nel 2023 per quanto concerne, invece, le imprese del sistema mare, il report ne conteggia 227.975, in leggero calo (-0,1%) rispetto al 2022, ma con un trend di tenuta decisamente migliore di quello registrato considerando tutte le aziende a livello nazionale (-1%).

Infine, dopo un triennio in crescita nel 2023 l’export dell’economia del mare segna una flessione del 2,7%, dato tuttavia ancora provvisorio.

Dati rafforzati dalla ricerca Navigare i Social di OsserMare – SocialData, condotta nel periodo compreso tra marzo 2023 e marzo 2024, e che ha analizzato la rilevanza dell’economia marittima all’interno delle conversazioni online.

Tra i temi più discussi, il turismo e il territorio, le attività commerciali, la conservazione ambientale, il trasporto e la logistica, le destinazioni portuali e la pesca e acquacoltura. Questi argomenti non solo attraggono l’attenzione del pubblico ma stimolano anche una riflessione sull’importanza di integrare sostenibilità e crescita economica.

Con oltre 1,4 milioni di conversazioni e ben 523 milioni di interazioni in un anno, il mare si conferma infatti un tema piuttosto gettonato nei dialoghi sui social. I dati raccolti mostrano che l’interesse maggiore sul tema viene registrato in piattaforme quali Facebook, Instagram e nei blog.

Il 28,29% del totale delle discussioni riguarda temi economici legati al mare, con un sentiment generale più positivo (+2,6 punti percentuali) rispetto alle conversazioni generiche in merito.

In particolare, turismo e attività commerciali rappresentano l’argomento principale delle discussioni, costituendo più della metà delle conversazioni analizzate; spicca, poi, il 18% di conversazioni concentrate invece sulla tutela ambientale, a riprova dell’importanza crescente attribuita alla conservazione delle risorse marine.

Un settore in espansione, che attrae sempre di più l’attenzione di esperti del settore, ma non solo. Una opportunità di crescita per il nostro Paese che ancora, forse, non è stata valorizzata appieno.

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