Ambiente

Guuud Niuuuz: i minatori vogliono ripristinare la Foresta Amazzonica (e altre cose belle)

Ogni settimana, 4 buone notizie green dal mondo che forse non conoscevi: per essere più “eco” e meno “ego”
Credit: PROJETO CAFÉ GATO-MOURISCO 

Oggi la crisi climatica-ambientale è una delle più gravi minacce e da tempo le istituzioni scientifiche e le organizzazioni ambientaliste lanciano allarmi sulle condizioni degli ecosistemi globali.

L‘aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, l’inquinamento chimico e la perdita di biodiversità presentano dati e trend in peggioramento.

Esistono, tuttavia, anche progetti, piani di mitigazione e notizie positive che spesso passano in secondo piano. Se vuoi scoprire le belle notizie d’ambiente (dall’Italia e dal mondo), questa è la rubrica che fa per te.

I minatori stanno ripristinando l’Amazzonia

Per decenni la Foresta Amazzonica presente nel sud del Perù è stata decimata dalle piccole miniere d’oro presenti nell’area, che hanno distrutto numerosi acri. Per tamponare questo disastro ambientale la Ong ambientalista Pure Earth si è attivata coinvolgendo direttamente i minatori d’oro.

Grazie alla nuova iniziativa i minatori stanno ripristinando le aree disboscate, diventando un elemento positivo per l’ambiente: «È bello vedere la foresta ricrescere. Non vogliamo deforestare. Quando abbiamo avuto l’opportunità di far ricrescere la foresta, l’abbiamo colta. È molto meglio così», ha dichiarato Pedro Ynfantes, un minatore di 66 anni. Grazia a questa iniziativa, nella regione di Madre de Dios sta diminuendo l’inquinamento da mercurio che continua a causare notevoli danni alle comunità locali.

Il rewilding delle tartarughe dal guscio molle maculate

Le tartarughe dal guscio molle maculate (Pelodiscus variegatus) sono da tempo minacciate dall’attività antropica, specialmente in Vietnam dove sono considerate una prelibatezza culinaria.

Scoperte nel 2019 come nuovo sottogruppo della famiglia dei Trionichidi, la continua riduzione degli esemplari ha fatto scattare l’allarme nella comunità scientifica: «È una corsa contro il tempo, per scoprire le specie prima che scompaiano. La gioia della scoperta ha lasciato rapidamente il posto alla preoccupazione: esiste ancora o si è già estinta?», ha affermato Thomas Ziegler, coordinatore dei progetti di conservazione naturale per il Vietnam e il Laos.

Di fronte a questo pericolo, un team di ricerca hanno avviato un programma di rewilding liberando 50 piccole tartarughe allevate in cattività in una provincia settentrionale del Vietnam. Ulteriori futuri rilasci potrebbero aiutare a salvare la specie a rischio.

Un americano su tre ha ridotto la plastica

Una notizia positiva arriva dagli Stati Uniti, dove secondo un sondaggio condotto dai mass media Npr/Pbs NewsHour/Marist 1/3 della popolazione americana ha ridotto il consumo di materie plastiche negli ultimi 5 anni.

Inoltre è stato rilevato che quasi la metà (47%) ha continuato a utilizzare articoli come bottiglie d’acqua, rasoi e cannucce, mentre circa il 20% aveva aumentato l’uso della plastica durante questo periodo a causa della pandemia.

Il sondaggio ha mostrato anche delle divisioni sul piano politico: il 40% dei Democratici e il 34% degli Indipendenti ha diminuito l’uso, contro il 19% dei Repubblicani, mentre le donne in generale hanno riportato un calo più forte rispetto agli uomini. «Le donne fanno molte più scelte su cosa acquistare per la famiglia rispetto agli uomini e vi prestano molta più attenzione. Se le donne diminuiscono i loro consumi del 38%, la diminuzione degli acquisti è probabilmente maggiore proporzionalmente», ha sottolineato il professore Kiersten Muenchinger della University of Oregon.

Il salvataggio delle ostriche in Texas

Negli Stati Uniti sta avendo successo il progetto per ricostruire le popolazioni delle ostriche orientali (Cassostrea virginica), in gran parte scomparse lungo le coste dell’Atlantico e del Golfo del Messico a causa dell’eccessivo sfruttamento e inquinamento.

Di fronte a questo problema, nel 2009 l’Harte Research Institute for Gulf of Mexico Studies della Texas A&M University-Corpus Christi aveva avviato un progetto in Texas per riversare nell’oceano libbre di conchiglie in modo da fornire un luogo naturale per la riproduzione delle larve delle ostriche. Dopo anni di sforzi sono stati ripristinati più di 45 acri di barriere coralline.

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