Diritti

Usa: per Donald Trump le leggi sull’aborto devono essere lasciate ai singoli Stati

In un video diffuso lunedì su Truth Social, l’ex presidente degli Stati Uniti, probabile candidato dei Repubblicani alle elezioni 2024, ha detto che i limiti dovrebbero essere decisi a livello statale
L'ex presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump indossa un cappellino con lo slogan della sua campagna elettorale presidenziale del 2016 "<i>Make America Great Again</i>".&nbsp;
L'ex presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump indossa un cappellino con lo slogan della sua campagna elettorale presidenziale del 2016 "Make America Great Again".  Credit: EPA/CRISTOBAL HERRERA-ULASHKEVICH
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 5 min lettura
9 aprile 2024 Aggiornato alle 20:00

A 7 mesi dalle elezioni, l’ex presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha espresso per la prima volta in modo chiaro e netto la sua posizione sul diritto all’aborto: «La mia opinione è che ora abbiamo l’aborto dove tutti lo volevano da un punto di vista legale, gli Stati lo determineranno tramite voto o legislazione o forse entrambi. E qualunque cosa decidano deve essere la legge del Paese – in questo caso, la legge dello Stato», ha spiegato in un video pubblicato sulla sua piattaforma Truth Social.

«Molti Stati saranno diversi - ha continuato il probabile candidato del Partito Repubblicano alla presidenza - Molti avranno un numero di settimane diverso, o alcuni saranno più conservatori di altri, e così sarà. Alla fine, tutto dipende dalla volontà della gente». Trump ha anche suggerito una legislazione che garantisca l’aborto alle vittime di stupro e incesto o quando la vita della donna incinta è in pericolo. Il tycoon, spiega Associated Press, “ha cercato a lungo di evitare di sostenere restrizioni nazionali che potrebbero essere un disastro politico per i Repubblicani che lottano per riconquistare gruppi chiave, in particolare le donne suburbane, che hanno voltato le spalle al GOP negli ultimi anni”.

Il mese scorso, in un’intervista radiofonica, l’ex presidente aveva suggerito che sarebbe stato favorevole a un divieto federale di 15 settimane con le 3 eccezioni già citate, ma sembrava comunque riluttante a un divieto federale. La sua nuova posizione, di rimandare la questione ai singoli Stati e di non appoggiare un divieto che valga in ognuno di essi, è stata criticata dal principale gruppo antiabortista statunitense, Pro-Life America, che ha fissato un divieto nazionale di 15 settimane come standard per i candidati repubblicani alle primarie presidenziali: «Siamo profondamente delusi dalla posizione del Presidente Trump - ha dichiarato la presidente del gruppo, Marjorie Dannenfelser - I bambini non nati e le loro madri meritano una protezione nazionale e una difesa nazionale dalla brutalità dell’industria dell’aborto. La decisione di Dobbs consente chiaramente agli Stati e al Congresso di agire».

Mike Pence, vicepresidente durante il mandato di Trump, ha dichiarato sui social media che l’annuncio è un «arretramento del diritto alla vita» e uno «schiaffo in faccia ai milioni di americani pro-life che hanno votato per lui nel 2016 e nel 2020». In risposta ai critici, Trump ha detto che «hanno combattuto per anni, senza successo, finché non sono arrivato io e ho portato a termine il lavoro». Trump si riferisce al rovesciamento della Roe v. Wade da parte della Corte Suprema, che ha tolto la questione «dalle mani federali e l’ha portata nei cuori, nelle menti e nel voto delle persone in ogni Stato» e di cui si sente «orgogliosamente responsabile».

Il 24 giugno 2022, durante il mandato del presidente Joe Biden, 5 giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti hanno ribaltato la sentenza del 1973 che aveva riconosciuto il diritto costituzionale della donna di porre termine alla gravidanza. Trump si è preso il merito della decisione per aver nominato 3 giudici (Neil M. Gorsuch, Brett M. Kavanaugh e Amy Coney) che hanno votato per ribaltare Roe v. Wade e hanno permesso di ottenere la maggioranza. Da allora, gli Stati a guida Repubblicana hanno adottato il divieto o restrizioni all’aborto: oggi è vietato nella maggior parte delle circostanze in 14 Stati, tra cui il Texas, il secondo Stato più popoloso del Paese. Molti non prevedono eccezioni in caso di stupro e incesto. Altri 7 Stati hanno limitazioni che lo negano tra le 6 e le 18 settimane di gravidanza. Tra questi la Florida, dove da qui a poche settimane il divieto di aborto a 6 settimane è destinato a diventare legge dopo una recente sentenza della Corte Suprema dello Stato.

In un’analisi delle diverse posizioni adottate da Trump sul tema nel corso degli anni, il Washington Post ha riportato anche quella del 2023, in cui l’ex presidente definiva «un terribile errore» il divieto di aborto di 6 settimane convertito in legge dall’allora rivale Repubblicano alle primarie presidenziali Ron DeSantis, governatore della Florida. Nel 1999, quando Trump muoveva i primi passi in politica, il tycoon si è definito «molto favorevole alla scelta», anche se odiava «il concetto di aborto». Nel 2011 ha detto di aver cambiato idea, diventando prolife, come si definiscono i movimenti antiabortisti, e nel 2016 si è inizialmente detto favorevole a «una qualche forma di punizione» nei confronti delle donne che si sottopongono alla procedura e ai medici che compiono «questo atto illegale», per poi ritrattare ritenendo legalmente responsabili solo i medici. Nel 2018 ha sostenuto il divieto federale di aborto oltre la 20° settimana di gravidanza e nel 2022 si è preso il merito del ribaltamento di Roe.

Lunedì, dopo le dichiarazioni di Trump su Truth Social, il presidente Joe Biden ha dichiarato che, a causa sua, «1 donna su 3 in America vive già sotto divieti estremi e pericolosi che mettono a rischio la sua vita e minacciano i medici di essere perseguiti per aver fatto il loro lavoro. E la situazione è destinata a peggiorare». Nel giro di poche ore, la campagna di Biden ha pubblicato una nuova pubblicità feroce che mostrava una donna che era quasi morta dopo che le erano state negate le cure mediche a causa delle leggi restrittive sull’aborto emanate dopo la revoca di Roe. «Donald Trump ha fatto questo», recita l’annuncio.

Secondo Biden, Trump «è preoccupato che, dal momento che è lui il responsabile del rovesciamento di Roe, gli elettori lo riterranno responsabile nel 2024. Bene, ho una notizia per Donald. Lo faranno».

Leggi anche
Presidenziali Stati Uniti
di Chiara Manetti 5 min lettura