Ambiente

Splash! Innaffiatoio, rastrello, guanti da giardinaggio: dove si buttano?

Ci sono materiali e prodotti davanti ai quali la raccolta differenziata a volte sembra una lotteria. Ecco la rubrica per non sbagliare bidone
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9 aprile 2024 Aggiornato alle 16:00

L’insegnamento della raccolta differenziata nelle scuole dovrebbe essere una materia obbligatoria. “A cosa serve, il suo significato e i suoi simboli” potrebbe essere il titolo della prima lezione, a cui tutti gli studenti italiani dovrebbero assistere. Gli allievi dovrebbero imparare come dividere i rifiuti nei contenitori e le regole per farlo in modo corretto, oltre al funzionamento di riciclo e smaltimento. D’altra parte, i Comuni potrebbero tenere corsi ad hoc, visto che le indicazioni variano in base alla località.

In fondo siamo tutti studenti e apprendisti della vita, pieni di dubbi, confusi e sempre di fretta. Soprattutto quando si parla di differenziare. Dove si butta questo? E quello? Si tramandano leggende di persone sopraffatte dall’incertezza davanti ai cassonetti tra plastica, vetro, carta, umido e indifferenziata. E i rifiuti ingombranti? Ah, già.

Scherzi a parte, qui si fa sul serio. Se ti è capitato di restare di fronte a un bidone insicuro ed esitante sul da farsi con un oggetto in mano, per qualche istante o per ore, sei nel posto giusto. Questa rubrica - in collaborazione con Junker App, piattaforma specializzata nella raccolta differenziata in Italia - cerca di dissipare la nebbia della raccolta differenziata che avvolge alcuni oggetti e materiali, per evitare errori e fare “Splash” nel contenitore giusto.

L’innaffiatoio

Con la primavera torna anche la passione per il giardinaggio. E soprattutto per chi ha il pollice verde naturalmente. E così ecco una nuova puntata di Splash! dedicata a questo argomento, dopo il focus di settimana scorsa incentrato sulle piante.

L’innaffiatoio è, sì, uno strumento da lavoro per orti, spazi verdi e giardini ma diciamo la verità: è anche un giocattolo irresistibile per i bambini.

Sarà che spesso sono colorati in maniera sgargiante - quello più classico probabilmente è il verde -, sarà che esistono anche espressamente in formati adatti al gioco per i più piccoli, sarà che si uniscono all’utilizzo dell’acqua, un altro elemento che i bimbi amano maneggiare. Insomma, quando vede un innaffiatoio, mio figlio non si trattiene e inizia a spruzzare ovunque.

Dunque come dev’essere smaltito correttamente questo accessorio? Considerando il fatto che non è un imballaggio, va portato al centro di raccolta.

I “professionisti” del giardinaggio capaci di industriarsi con veri e propri tubi da irrigazione, quelli bucati per capirci, dovranno a loro volta portare questi materiali al centro di raccolta.

Forbici, zappette e rastrelli

Nel frattempo, con la Legge di Bilancio 2024, è stato confermato il Bonus destinato al miglioramento di terrazze e giardini privati. a esempio per i proprietari di immobili che effettuano interventi straordinari nei propri giardini o terrazzi è prevista una detrazione fiscale del 36%.

Il Bonus Verde nasce con l’obiettivo di incentivare i cittadini all’abbellimento e miglioramento delle aree verdi. Tuttavia, per poter accedere al beneficio è necessario rispettare diversi criteri. La Svolta ti spiega che cos’è e come funziona.

Conviene allora rimboccarsi le maniche e imbracciare forbici da pota, zappette e rastrelli. A proposito, dove vanno gettati poi tutti questi oggetti quando si rompono, non funzionano o non servono più?

Anche questi attrezzi vanno conferiti al centro di raccolta.

Guanti da giardinaggio

L’universo dei guanti è infinito e variopinto. Ne esistono di tutti i tipi. A parte il fatto che sono spesso protagonisti dei film gialli, in cui vengono utilizzati per commettere delitti senza lasciare tracce…

Comunque la rubrica Splash! ha già affrontato il tema da differenti punti di vista.

L’ultima volta per esempio ci siamo occupati di tutti gli strumenti che utilizziamo e dei rifiuti che produciamo, lavando i piatti. In quell’ambito i guanti in gomma vanno a finire nel secco residuo, perché non sono imballaggi.

Quando li acquistiamo, però, ricordiamoci che la confezione - di solito è di plastica o di cartone - dev’essere differenziata nell’apposita raccolta, perché lei sì che è un imballaggio.

In effetti mancavano ancora all’appello i guanti da giardinaggio: di qualunque materiale siano, vanno nel secco residuo.

Se si parla di guanti, il pensiero vola quasi sempre al triste periodo della pandemia da Coronavirus, quando li abbiamo utilizzati strettamente per motivi igienici. Un report dell’Oms ha fatto luce sull’aumento della “spazzatura pandemica”: mascherine, guanti e tamponi, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, si sono trasformati in un nuovo problema ecologico.

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