Diritti

Guerra Ucraina: apre “RD4U”, il registro dei risarcimenti per i danni causati dal conflitto

Le richieste per perdite o lesioni presentate a poche ore dall’annuncio sono state più di 100, ma i funzionari di Kyiv si aspettano più di 8 milioni di domande individuali
Una donna cammina lungo una strada vicino a un negozio distrutto dai bombardamenti russi a Orikhiv, a pochi chilometri dalla linea del fronte sud-orientale. La città è diventata una città fantasma un anno dopo che la Russia ha lanciato un'invasione su larga scala dell'Ucraina. 
Una donna cammina lungo una strada vicino a un negozio distrutto dai bombardamenti russi a Orikhiv, a pochi chilometri dalla linea del fronte sud-orientale. La città è diventata una città fantasma un anno dopo che la Russia ha lanciato un'invasione su larga scala dell'Ucraina.  Credit: Andriy Andriyenko/SOPA Images via ZUMA Press Wire
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
4 aprile 2024 Aggiornato alle 10:00

Il 2 aprile 2024 il Registro dei danni causati dall’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina (RD4U) ha ufficialmente aperto il processo di presentazione delle richieste di risarcimento nei confronti di Mosca. Le domande inviate a poche ore dall’annuncio sono state più di 100, «segno di quanto sia elevata la richiesta, ma è anche un segno di quanto le persone abbiano sete di giustizia», ​​ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Il Registro prevede circa 6-8 milioni di richieste, forse fino a 10 milioni, spiega il sito ufficiale dell’iniziativa.

Possono presentare domanda al registro sia i cittadini ucraini che gli stranieri che hanno subito danni “nel territorio dell’Ucraina, all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale” a partire dal 24 febbraio 2022, quando la Russia ha iniziato l’invasione su vasta scala del Paese. Per farlo bisogna utilizzare un’apposita app, Diia, che viene usata anche per regolare le transazioni giuridiche e conservare digitalmente i documenti ufficiali, spiega Reuters.

Il Registro, istituito sotto l’egida del Consiglio d’Europa, conta 44 membri che lo finanziano, tra cui la maggior parte degli Stati dell’Unione europea, Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti. La sua creazione è stata raccomandata da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 2023 che chiedeva che la Russia fosse ritenuta colpevole dell’invasione dell’Ucraina e riconosceva che Mosca è responsabile delle riparazioni in Ucraina. «La giustizia è la strada da cui può partire il movimento verso una pace sicura - ha dichiarato il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky durante la conferenza - Le armi danno protezione fisica, ma è la giustizia a restituire il senso di sicurezza alla vita che era protetta con la forza delle armi».

Il lancio del registro che ha raccolto richieste per danni, perdite o lesioni causate dall’aggressione russa contro l’Ucraina, è avvenuto nell’anniversario della liberazione di Irpin e Bucha, «dove sono stati commessi reati terribili contro civili», ha detto la Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić all’Aia, nei Paesi Bassi, nell’ambito della Conferenza ministeriale “Ripristinare la giustizia per l’Ucraina” organizzata da Paesi Bassi, Ucraina e Commissione europea. «Tutti gli attacchi devono cessare - ha aggiunto Burić - Occorre ristabilire la pace, una pace duratura, che passa attraverso la giustizia e il nostro impegno collettivo ad assicurare che tale giustizia sia fatta. Il Registro dei danni per l’Ucraina è essenziale per raggiungere questo obiettivo».

La fase iniziale del processo, spiega il Consiglio d’Europa, “si concentra su una categoria cruciale, ovvero i danni o la distruzione di proprietà abitative” perché “questa categoria è la più avanzata in termini di prove disponibili nella forma digitale richiesta. Iniziare l’invio con questa categoria sarà di grande aiuto anche nella preparazione del processo per altre categorie più complesse”. Il registro dovrebbe essere ampliato per includere anche altri tipi di danni, ha detto il ministro Kuleba nella conferenza organizzata dal Governo olandese. Ma si tratta solo della prima tappa verso un futuro meccanismo internazionale di risarcimento, che ancora non è stato sviluppato. «Non è meno importante istituire un meccanismo di compensazione internazionale completo e confiscare i beni russi congelati», ha dichiarato Kuleba.

Il Registro, infatti, “non ordinerà alcun pagamento”, spiega il sito dell’RD4U, ma “una volta istituito il meccanismo di compensazione, il suo lavoro proseguirà nell’ambito di questa nuova struttura e tutte le rivendicazioni e le prove registrate vi saranno trasferite”.

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