Ambiente

Anche una potenza idroelettrica come il Canada soffre la siccità

Gli specchi d’acqua si prosciugano, il 70% del Paese ha sete, il clima è secco in modo anomalo e ripartono le vecchie centrali elettriche
Un dipendente pota piante di peperoni nella Columbia Britannica (Canada), lunedì 18 marzo 2024. La siccità senza precedenti che ha colpito il Paese ha spinto il governo a investire 80 milioni di dollari per aiutare a gestire, raccogliere e stoccare acqua per colture e bestiame
Un dipendente pota piante di peperoni nella Columbia Britannica (Canada), lunedì 18 marzo 2024. La siccità senza precedenti che ha colpito il Paese ha spinto il governo a investire 80 milioni di dollari per aiutare a gestire, raccogliere e stoccare acqua per colture e bestiame Credit: Darryl Dyck/The Canadian Press via ZUMA Press
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4 aprile 2024 Aggiornato alle 08:00

Spuntano casi di siccità ovunque. Uno degli ultimi episodi è l’emergenza idrica in India, che preoccupa cittadini e Governo: a marzo la disponibilità di acqua potabile nei principali bacini ha toccato i livelli più bassi degli ultimi 5 anni.

Solitamente gli eventi siccitosi riguardano Paesi che lottano con questo problema da tempo, come l’Italia, dove a febbraio mancava il 64% dell’acqua contenuta nella neve di Alpi e Appennini: così dal Piemonte alle aree attraversate dal Po è già allerta per la carenza di risorse idriche.

Da noi inoltre la normativa europea sul “deflusso ecologico” per la riduzione della quantità di acqua prelevabile dai fiumi, che sarà applicata nel 2025, spaventa i campi e le risaie che saranno danneggiati in caso di insufficienza di risorse idriche.

Nel contesto dello Stivale, in Sicilia l’acqua è stata razionata con disagi per 3 milioni di persone in sei province un mese e mezzo fa. Coldiretti ha commentato: “D’estate sarà un disastro. Forse abbiamo sottovalutato la crisi del clima”.

Ma, se l’Europa non è pronta per gli impatti del nuovo clima, la siccità è di certo un fenomeno trasversale. Colpisce anche aree che storicamente hanno le caratteristiche per diventare superpotenze idroelettriche e ridurre così la propria impronta di carbonio, come il Canada. Attualmente invece i suoi fiumi e i suoi laghi si stanno prosciugando e il 70% del Paese ha sete, mentre il clima è secco in maniera anomala.

La situazione è talmente allarmante che, per porvi rimedio, è stato necessario avviare vecchie centrali elettriche alimentate a gas o a carbone, pur di riuscire a soddisfare il fabbisogno. Questa decisione costituisce un indicatore importante e significativo.

Basti considerare che il Canada è il terzo produttore di energia idroelettrica del Pianeta ma in queste difficili condizioni ambientali è stato costretto a tagliare le proprie esportazioni.

Etienne Boucher dell’Université du Québec à Montréal è specializzato nello studio dei cambiamenti idrologici nelle regioni fredde: analizza gli anelli degli alberi per tenere traccia sia degli eventi alluvionali passati sia della variabilità delle risorse idriche a lungo termine e utilizza le “cronologie” che ne ricava per migliorare la prevedibilità.

Recentemente è stato citato dal Wall Street Journal sulla siccità in Canada e subito dopo è intervenuto pubblicamente sul tema così: “Periodi prolungati di scarsità d’acqua sono una componente intrinseca della variabilità naturale nella zona idroelettrica del Quebec settentrionale. Proprio come i periodi di flussi elevati e persistenti. Scarsi approvvigionamenti idrici sono stati osservati nel recente passato - dagli anni ‘80 fino all’inizio degli anni 2000 - e molto probabilmente si sono verificati anche negli ultimi secoli, se ci fidiamo delle ricostruzioni delle riserve idriche basate sugli archivi naturali”.

“La stima del rischio di un flusso basso prolungato e multi-decennale rimane difficile a causa della scarsità di registrazioni strumentali. Questo vale per il nord del Québec, come per altre regioni del mondo”, ha aggiunto, “Il fatto che il 2023 sia stato un anno di siccità intensa non implica direttamente che segnerà l’inizio di un periodo prolungato di bassi flussi nel prossimo futuro. C’è un’ovvia persistenza temporale nel sistema, ma la sua previsione è molto complicata”.

“Sebbene esistano fonti di incertezza associate alle proiezioni a breve termine dei modelli di circolazione globale, a lungo termine la maggior parte dei Gcm (i Modelli generali della circolazione in meteorologia e climatologia prevedono i cambiamenti climatici futuri, ndr). concorda sul fatto che, almeno per il Canada nordorientale, molte componenti dell’acqua dovrebbe aumentare”, ha concluso Boucher.

L’articolo del WSJ infatti partiva dalla provincia canadese del Quebec e dai suoi “grandi piani per diventare la ‘batteria del nord-est degli Stati Uniti’ alimentando l’energia generata dalle sue dighe e da altri impianti idroelettrici a milioni di persone nel Vermont, nel Massachusetts e nello stato di New York”, salvo poi dover combattere la siccità.

Il corrispondente da Toronto Vipal Monga ha riportato nel suo pezzo questa dichiarazione di Michael Sabia, amministratore delegato di Hydro-Québec, l’azienda di energia e fonti rinnovabili locale: “Non c’era abbastanza neve o pioggia nelle regioni in cui ne avevamo bisogno. Non possiamo far piovere, quanto vorremmo”.

Parallelamente lo stesso operatore ha poi tenuto a sottolineare: “La variabilità della fornitura idrica è un fenomeno normale e ben noto nella produzione idroelettrica. Nel corso degli anni si sono susseguiti periodi di bassa e di alta acqua. In Québec, a esempio, nel 2004 e nel 2014, le scorte energetiche erano inferiori a quelle attuali. Nel lungo termine, ricerche indipendenti come quella di Ouranos (Consortium sur la climatologie régionale et l’adaptation aux changements climatiques, ndr) mostrano che il cambiamento climatico probabilmente favorirà i sistemi idroelettrici settentrionali del Québec, aumentando l’acqua disponibile per la produzione di energia idroelettrica, con un aumento dal 6 all’8%, in particolare dove i grandi impianti idroelettrici dell’Hydro-Québec hanno a disposizione serbatoi a monte per proteggersi dalla variabilità dell’afflusso. Nel contesto della transizione energetica che si basa su una combinazione di fonti rinnovabili, è un peccato che questi fatti non siano stati menzionati nell’articolo”.

Queste affermazioni successive tendono a sminuire il problema, ma i dati segnalano che la siccità in Canada è un argomento molto sentito da tempo, come mostrano le statistiche e le mappe dei monitoraggi locali.

L’inverno secco del Canada occidentale annuncia un peggioramento della siccità per il 2024annunciava lo scorso gennaio un titolo di Reuters, “L’inverno anormalmente secco del Canada sta peggiorando le condizioni di siccità nelle province occidentali, dove viene prodotta la maggior parte del petrolio, del gas, dei prodotti forestali e del grano del Paese”.

Solo pochi giorni fa l’University of Ottawa ha fatto sapere: “Aumentano le preoccupazioni per la siccità e gli incendi boschivi mentre il Canada naviga nel passaggio da El Niño a La Niña”.

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