Bambini

Uno studente su tre non conosce il medico di base

Secondo un’analisi della Fondazione Gimbe, molti non hanno nemmeno ben chiaro cosa faccia il Servizio Sanitario Nazionale. Per questo è attivo nelle scuole un progetto che punta ad aumentarne la consapevolezza
Credit: Etactics Inc
Tempo di lettura 3 min lettura
13 aprile 2024 Aggiornato alle 20:00

La multinazionale dell’informazione americana Bloomberg ha pubblicato un’analisi secondo cui il sistema sanitario nazionale del nostro Paese rientra tra i migliori al mondo, nonostante persistono diverse problematiche di tipo economico, strutturale e non solo, tra cui una carente consapevolezza dei giovani, soprattutto in età scolare, verso alcuni servizi messi a disposizione dal SSN.

La scarsa conoscenza del medico di base ne è un esempio lampante. Secondo la Fondazione Gimbe infatti, 1 studente su 3 non ha mai incontrato il proprio medico di medicina generale (MMG), una figura professionale di estrema importanza, con la quale è bene che gli adolescenti inizino a interfacciarsi fin da subito, ma che invece risulta loro quasi sconosciuta.

Tutto ciò, sottolinea Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe «invita a riflettere sull’attuale modello di passaggio dal pediatra di libera scelta al MMG. Un passaggio esclusivamente burocratico, durante il quale non esiste alcuno scambio di informazioni tra chi ha seguito prima il bambino e poi l’adolescente (il pediatra) e chi deve assisterlo dai 14 anni in poi (il MMG)».

Ma non finisce qui, perché il rapporto della Fondazione mostra altri dati significativi. Quasi 1 studente su 4, a esempio, non è pienamente a conoscenza delle disparità sanitarie tra le varie Regioni d’Italia; la conseguenza di ciò è che spesso l’accesso a servizio e prestazioni non sia assicurato in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale.

Inoltre, una grande fetta della popolazione più giovane non è informata sulla possibilità, grazie al Servizio Sanitario Nazionale, di effettuare controlli generali.

Alla luce di tutto ciò sussiste un grande bisogno di trasmettere agli adolescenti di oggi «una cultura della prevenzione e della promozione del benessere psicofisico e gli strumenti per un utilizzo consapevole del Servizio Sanitario Nazionale», come evidenzia Elena Cottafava, Segretaria generale di Gimbe. Tutte le ragazze e tutti i ragazzi infatti, specialmente in età scolare, devono essere consapevoli dell’importanza imprescindibile del diritto alla salute.

Per garantirlo e far fronte a questa situazione di inconsapevolezza che si evince tra i giovani su tematiche relative alla salute, Fondazione Gimbe ha lanciato due anni fa il programma rivolto agli Istituti scolastici “La Salute tiene banco”, che punta a sensibilizzare le studentesse e gli studenti sull’importanza di avere un SSN egualitario e di punti di riferimento essenziali per controlli di routine come il medico di famiglia.

Fino a oggi, il progetto ha visto la partecipazione di oltre 1.000 giovani che hanno potuto apprendere, insieme ai propri insegnanti, la struttura e le funzioni del Servizio Sanitario Nazionale, ma l’obiettivo è quello di coinvolgere più istituti possibili attraverso la campagna di crowdfunding “O tutto o niente!” attiva fino al 2 maggio 2024.

Leggi anche