Ambiente

Uk: gli scarichi stanno inquinando il Paese?

Le società idriche sono sospettate di aver inquinato illegalmente il territorio inglese. Lo rivelano le indagini avviate due anni fa da The Environment Agency and the economic regulator for the water and sewage sectors
Un ambientalista vestito con un gigantesco costume da Madre Terra attraversa Parliament Square per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inquinamento dei fiumi nel Regno Unito
Un ambientalista vestito con un gigantesco costume da Madre Terra attraversa Parliament Square per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'inquinamento dei fiumi nel Regno Unito Credit: Vuk Valcic/ZUMA Press Wire

Tempo di lettura 4 min lettura
3 aprile 2024 Aggiornato alle 08:00

Le autorità del Regno Unito sono sotto pressione a causa dei numerosi scarichi fognari che si sono riversati nelle acque inglesi negli ultimi anni.

L’ente pubblico The Environment Agency and the economic regulator for the water and sewage sectors (Ofwat) ha avviato negli ultimi 2 anni una serie di indagini per verificare l’operato delle società idriche che si occupano di regolare i flussi delle acque reflue.

Sono sorti forti sospetti che i numerosi impianti idrici, stimati in migliaia di unità, abbiano riversato illegalmente i liquami nei fiumi e nei mari, contravvenendo le norme sulla protezione dell’ambiente.

I dati esaminati hanno rivelato che sono stati effettuati sversamenti nei fiumi e nei mari per oltre 3,6 milioni di ore durante il 2023, con un aumento del 105% rispetto all’anno 2022, causando notevoli danni e rendendo l’anno scorso il peggiore a livello statistico per l’inquinamento delle acque piovane.

Secondo Peter Hammond, l’accademico che per primo ha identificato l’entità degli sversamenti illegali, «i dati riepilogativi sulle fuoriuscite del 2023 suggeriscono un aumento degli sversamenti illegali, soprattutto a causa dell’ingresso di acque sotterranee nei tubi che perdono. La maggior parte delle aziende idriche stanno nascondendo i dati di cui ho bisogno per indagare ulteriormente, usando la scusa che ci sono indagini in corso da parte dell’Environment Agency (Ea) e dell’Ofwat».

La gravità della situazione ha portato l’amministratore delegato della Ong River Action ad accusare di negligenza l’intero settore privato incaricato di gestire le acque reflue: «Abbiamo urgentemente bisogno di riformare i regolatori ambientali e di rifinanziare e ristrutturare le società idriche in fallimento come la Thames Water, mettendo le persone e il pianeta al di sopra dei profitti. In questo anno di elezioni generali, esortiamo i contribuenti a votare per un partito che si impegni a ripulire i nostri fiumi e a garantire acqua in abbondanza per tutti».

Gli straripamenti sarebbero avvenuti migliaia di volte, causando notevoli danni all’ambiente e alla salute umana. Si calcolano più di di 677 straripamenti, un numero record, da parte degli impianti della United Utilities, di 401 da parte della società South West Water, di 166 deflussi della Anglian Water e di tante altre società inglesi come per esempio la Thames Water. Questi scarichi illegali sarebbero stati causati dalla scarsa manutenzione dei siti idrici predisposti alla gestione delle acque reflue e alla mancanza di capacità idraulica negli impianti di trattamento. La società Southern Water ha dichiarato che il 65% dei suoi traboccamenti sono stati dovuti alle attività di manutenzione dei suoi impianti.

Di fronte a questa emergenza un portavoce dell’Ofwat ha pubblicamente comunicato le azioni intraprese dall’ente di controllo: «Abbiamo rafforzato le regole per permetterci di intraprendere azioni coercitive contro le società che pagano dividendi agli azionisti, anche dove le loro prestazioni ambientali non soddisfano le nostre aspettative. Dove le aziende falliscono, noi agiamo. Negli ultimi anni abbiamo imposto sanzioni e pagamenti per oltre 300 milioni di sterline, e attualmente abbiamo in corso la nostra più grande indagine di sempre, con indagini in tempo reale su 6 società».

Aziende come la United Utilities hanno dichiarato tramite il direttore dei servizi per le acque reflue Mark Garth, che agiranno tempestivamente: «Capisco e condivido le preoccupazioni delle persone, e la necessità di cambiamento, ed è per questo che stiamo proponendo un programma da 3 miliardi di sterline per affrontare gli straripamenti».

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