Ambiente

Europee: Wwf interroga i principali partiti italiani su ambiente, clima e natura

Dai risultati del questionario sottoposto alle forze politiche emergono luci e ombre sul futuro del Green Deal europeo
Credit: Antoine Schibler  

Tempo di lettura 5 min lettura
25 marzo 2024 Aggiornato alle 13:00

Mai come in questo momento storico le elezioni europee rappresentano un’occasione per chiedere all’Europarlamento e alla nuova Commissione di impegnarsi seriamente nella costruzione di una società più sicura, giusta e sostenibile.

Come? Ponendo al centro dell’agenda politica azioni concrete per rispondere con urgenza alla crisi climatica e ambientale. In questo senso, dal voto del prossimo giugno dipenderà in gran parte il futuro del Green Deal europeo.

Per questo motivo, il Wwf Italia ha lanciato l’Osservatorio Natura Chiama Europa, un Osservatorio indipendente nato dalla campagna Our Values con l’idea di mettere a confronto le proposte programmatiche delle forze politiche italiane e dei candidati in materia di ambiente, clima e natura.

L’obiettivo è quello di promuovere attività di analisi, mobilitazione e comunicazione che permettano non soltanto di effettuare un bilancio preliminare sulle politiche del Green Deal, ma anche di sensibilizzare i cittadini su come i gruppi parlamentari europei abbiano votato i provvedimenti legati alla tutela dell’ambiente durante questa legislatura.

Come si posizionano le forze politiche del nostro paese sulle politiche climatiche europee? Quali sono le loro aspirazioni e ambizioni per il prossimo mandato sul tema ambientale?

Per scoprirlo, il Wwf Italia ha interpellato direttamente i principali partiti italiani, al fine di approfondire le loro proposte su temi quali il cambiamento climatico, la tutela della biodiversità, l’agricoltura e l’alimentazione, questioni che afferiscono al perseguimento di una sostenibilità che sia al contempo ambientale, economica e soprattutto sociale.

Nel fare questo, il Wwf Italia ha poi confrontato le risposte dei partiti con le raccomandazioni pubblicate all’interno del Manifesto Mettere le Persone e la Natura al centro delle nostre politiche, che contiene 10 richieste fondamentali per le Europee.

Il Wwf ha contattato via email 9 partiti italiani, sottoponendo loro un questionario di cinque domande. Alleanza Verdi-Sinistra, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, +Europa e Azione hanno accolto positivamente la proposta, rendendosi disponibili a condividere la propria linea politica.

Lo stesso non si può dire del centro-destra: la risposta di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia è stata il silenzio. All’appello manca anche Italia Viva, l’unica tra le forze di opposizione a eludere la richiesta del Wwf.

Dalle risposte dei partiti italiani al questionario Wwf è possibile trarre tre considerazioni fondamentali:

1 - La transizione ecologica resta una priorità per la maggior parte dei partiti italiani, nonché dei principali gruppi politici europei. Seppur con diversi gradi di ambizione, la maggioranza delle forze politiche ha confermato che il Green Deal dovrà continuare a essere il perno della prossima legislatura europea. Si tratta sicuramente di una buona notizia. Tuttavia, non è chiaro fino a che punto i gruppi politici siano pronti a battersi per garantire una rapida attuazione alle politiche del Patto Verde, che nel prossimo mandato entrerà nella sua fase più delicata di implementazione.

2 - Se contrastare il cambiamento climatico rimane una sfida condivisa da tutte le forze di centro-sinistra, permangono delle divergenze sulle modalità. Per esempio, manca l’unanimità sulla necessità di accelerare la transizione attraverso l’abbandono totale dei combustibili fossili e non c’è ancora un accordo sulla data entro cui raggiugere dell’obiettivo del 100% di energia rinnovabile. Se tutti i partiti concordano sull’importanza di richiedere un’implementazione più rigorosa della Politica Comune della Pesca, più divisive appaiono le possibili modifiche sul fronte della Politica Agricola Comune. Da un lato, alcuni partiti spingono per una riforma in chiave agro-ecologica della legislazione attuale, mentre altri temono che un approccio troppo radicale possa svantaggiare gli agricoltori, suggerendo un approccio più cauto orientato a interventi meno strutturali.

3 - La scelta delle forze di maggioranza di non rispondere a un questionario su un tema cruciale come quello della transizione ecologica è un fatto politico da non sottovalutare. Quello di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia è un silenzio eloquente che solleva seri dubbi sulle intenzioni delle forze del centro-destra di sostenere il Green Deal durante il prossimo mandato.

A tal proposito, va ricordato che di recente i partiti di Governo sono stati compatti nel respingere la proposta di legge sulla Nature Restoration Law. D’altra parte, la Presidente del Consiglio non ha mai nascosto la sua insofferenza verso politiche climatiche ambiziose, spesso etichettando come “ideologica” la battaglia al cambiamento climatico, ignorando i moniti della scienza. a ogni modo, sarà interessante vedere come le posizioni ostruzioniste sul Green Deal di questo centro-destra si tradurranno in sede europea. Infatti, il Partito Popolare Europeo, al quale aderisce Forza Italia, e che è attualmente il più rappresentato nell’Europarlamento, ha dichiarato più volte che il Green Deal costituirà una priorità per il prossimo mandato.

Dante Caserta, responsabile affari legali e istituzionali del Wwf Italia, ha commentato così le risposte dei partiti: «I risultati del questionario del Wwf ai partiti dimostrano che c’è ancora spazio affinché il Green Deal resti una priorità politica del prossimo Parlamento europeo. Tuttavia, tra le forze politiche rimangono notevoli differenze quando si tratta di impegnarsi su misure specifiche e con scadenze obbligatorie. Il mancato riscontro dei partiti di Governo al questionario Wwf pone due problemi: il primo di metodo, perché non è certo un segnale positivo che delle forze politiche si rifiutino di confrontarsi con la società civile e con determinati portatori di interessi generali; il secondo di merito perché questo silenzio accompagnato alle numerose dichiarazioni populiste contro le principali misure del Green Deal pronunciate dai leader del centro-destra sollevano non poche preoccupazioni sulla volontà politica di rafforzare il percorso verso una transizione ecologica rapida, efficace e inclusiva».

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