Diritti

Onu, è partita la Csw68: focus su parità di genere ed empowerment

Fino al 22 marzo si terrà a New York la 68° Commissione annuale sulla condizione delle donne; l’obiettivo: identificare soluzioni per accelerare il raggiungimento dell’emancipazione femminile, partendo dal problema della povertà

Credit: UN Women/Ryan Brown
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14 marzo 2024 Aggiornato alle 15:00

Ha preso il via lunedì 11 marzo la 68° Commissione annuale sulla condizione delle donne (Csw68) presso la sede dell’Onu a New York. Nata il 21 giugno del 1946, è la più grande riunione delle Nazioni Unite dedicata alla promozione dei diritti femminili. L’argomento centrale dell’anno scorso era Innovazione e cambiamento tecnologico e istruzione nell’era digitale per raggiungere la parità di genere e l’emancipazione di tutte le donne e le ragazze; quest’anno, invece, il tema riguarda l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile. Fino al 22 marzo (ultimo giorno), l’obiettivo della Commissione sarà evidenziare quanto sia importante accelerare il raggiungimento della parità di genere e l’emancipazione di donne e ragazze.

Queste sono giornate cruciali: durante la Csw68 si riuniscono leader politici, attivisti e organizzazioni di diversi Paesi, tutti con lo stesso scopo, ovvero stabilire iniziative efficaci e investimenti duraturi per promuovere l’uguaglianza di genere partendo dalla rimozione della povertà. A livello globale, infatti, secondo i dati di Un Women, il 10,3% delle donne vive in uno stato di grave miseria, diversamente dagli uomini. Il primo dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 è proprio quello contro la povertà.

Inoltre, in questi giorni il Joint United Nations Programme on HIV and AIDS (Unaids) ha un ruolo centrale, poiché ha organizzato per questa 68° edizione molti incontri sui diritti femminili e l’Hiv. Ogni 3 minuti, una ragazza tra i 15 e i 24 anni contrae l’Aids nell’Africa subsahariana; complessivamente, in tutto il continente africano, questa malattia rimane la principale causa di morte tra le donne in età riproduttiva.

Un altro tassello importante, e necessario, per il raggiungimento della parità di genere è l’istruzione. Nei Paesi in via di sviluppo, con un Pil povero, non è sempre possibile investire nella scuola, nell’educazione, ma anche nella sanità e nella protezione sociale: tutto ciò va a colpire soprattutto le ragazze.

Secondo Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Unaids, «Solo proteggendo e investendo nei diritti delle donne e delle ragazze possiamo proteggere la loro salute. Dobbiamo cogliere questa opportunità per accelerare il progresso verso un mondo in cui ogni donna e ogni ragazza possano, non solo sopravvivere, ma prosperare».

La Csw68 propone, essenzialmente, di investire in politiche e programmi che affrontino le disuguaglianze di genere e incentivino l’azione e la leadership delle donne. Nello specifico António Guterres, segretario Generale dell’Onu, durante il suo discorso di apertura, ha messo in risalto le profonde disuguaglianze di genere nel settore finanziario: più di 8 ministri delle finanze su 10 e più di 9 governatori di banche centrali su 10 sono uomini. Inoltre, ha affermato che «le donne portano alla pace».

L’auspicio è che le tematiche trattate durante gli incontri, i meeting e le tavole rotonde di questi giorni vengano prese seriamente in considerazione per sviluppare dei nuovi progetti, per il presente e il futuro, per il raggiungimento della parità di genere.

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